Ecco Bergonzi, l’anti-Roma

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IL ROMANISTA (L. PELOSI) – Se serviva una designazione per alimentare il sospetto che un’Inter in finale di Coppa Italia farebbe comodo a tanti, dal prefetto a chi deve organizzare la partita e fronteggiare i piagnistei di Moratti, è arrivata. Sarà Mauro Bergonzi di Genova a dirigere la semifinale di ritorno di domani. Arbitro di basso livello, estremamente condizionabile e il cui bilancio con la Roma non è affatto rassicurante. Non tanto per le 6 vittorie giallorosse in 11 incontri diretti dallo stesso Bergonzi, quanto per le cose che si scoprono se si va a scavare nel passato. Il ricordo più fresco è Chievo-Roma di questa stagione. Due rigori negati ai giallorossi per falli subiti da Balzaretti e Totti, gol in fuorigioco concesso a Pellissier.

Andando a ritoroso, si parte da quel Roma-Messina del 2005-06, in cui se non fosse stato per la sportività di De Rossi, avrebbe convalidato un gol segnato con la mano. E sarebbe stato l’unico favore fatto alla Roma nel corso della sua carriera, che ha tante altre macchie. Ad esempio, il disastro che combinò in Fiorentina-Roma del 2007-08, quando la squadra di Spalletti era prima in classifica. Annullò un gol a Mancini per fuorigioco, senza accorgersi però che l’ultimo tocco era di un giocatore viola (Ujfalusi). Poi fermò Vucinic solo davanti al portiere per concedere una punizione alla Roma, applicando quindi lo svantaggio, piuttosto che il vantaggio. Infine, non espulse Mutu per una gomitata a Cicinho. Lo ammonì. Poi Mutu segnò il gol del 2-2 su rigore, che, almeno quello, c’era. Ma non si fermano qui le prodezze di Bergonzi.

Intanto, se ha difficoltà ad espellere gli avversari, si fa molti meno scrupoli con i romanisti. Ultimamente con lui la Roma chiude sempre in 10. Ha espulso due volte Stekelenburg, nel derby di ritorno dell’anno scorso giustamente e in Juventus-Roma 4-0 molto meno giustamente, e Osvaldo quest’anno in Inter-Roma 1-3 comminandogli la seconda ammonizione per un fallo di mano inesistente. Tornando al derby di ritorno della passata stagione, l’ineffabile arbitro riuscì a non vedere lo schiaffo di Matuzalem a Borini a gioco fermo (condotta violenta, qualora il direttore di gara si fosse scordato il regolamento). E sì che Matuzalem, che già aveva calpestato Totti l’anno prima e quest’anno ha dato bella prova di sé stroncando la carriera a Brocchi, dovrebbe essere uno da tenere d’occhio. Ma l’occhio non è il suo forte, dato che in RomaNapoli del 2010-2011 non vide gli sputi incrociati tra Rosi e Lavezzi, poco dopo non essersi accorto della gomitata di Dossena a Taddei, che qualsiasi arbitro dai Giovanissimi in su avrebbe sanzionato con l’espulsione.

A proposito di Inter-Roma, oltre al 3-1 per i giallorossi di questa stagione, diresse anche la Supercoppa 2010, vinta 3-1 dall’Inter. Ma lì bisogna ringraziare Vucinic, che servì un bell’assist a Pandev mentre la Roma stava vincendo e dominando. Peraltro l’Inter con Bergonzi vanta un bel record d’imbattibilità: nelle prime 12 occasioni in cui sono stati diretti dal genovese, i nerazzurri non hanno mai perso.

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