La Roma alle corde: ora si vira su Garcia. Baldini verso l’addio

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GAZZETTA DELLO SPORT (A. PUGLIESE) – E adesso la Roma che fa? Difficile capirlo, di certo a Trigoria ci sono rimasti male. Anzi, malissimo. Si aspettavano che Allegri chiudesse la sua storia d’amore con il Milan proprio ieri sera (e su questo avevano avuto delle garanzie dall’entourage del tecnico livornese) ed erano pronti ad annunciare il tecnico in queste ore, al massimo domani. Una necessità, anche per calmare una piazza in ebollizione, che proprio in questi giorni sta manifestando tutto il proprio dissenso nei confronti della Roma americana e dei suoi principali dirigenti (Baldini e Sabatini). L’ennesimo rinvio ha invece indispettito il club giallorosso. Quasi un voltafaccia (più o meno sulla falsariga di quello già subito da Walter Mazzarri), preso alla stregua di un mezzo addio. E anche se un piano B (o C, appunto, considerando l’attuale tecnico dell’Inter) a Trigoria ancora non c’è, è chiaro che si comincia a pensare anche a una serie di possibili alternative.

ALTERNATIVE In buona sostanza, la Roma non può più aspettare. E forse non lo vuole neanche fare, per evitare altre brutte figure con i tifosi. La gente, dopo la seconda stagione fallimentare (a livello di risultati) e la ferita lacerante della Coppa Italia, si aspettava un segnale e cioè l’allenatore, appunto. Aspettare ulteriormente Allegri vorrebbe dire consegnarsi mediaticamente nella mani di un tecnico che oramai — è evidente — considera la Roma una scelta di ripiego rispetto al Milan. Ecco perché, nel frattempo, Sabatini e Baldini stanno pensando di riallacciare una serie di contatti già avviati nei giorni scorsi. Il primo nome sul taccuino di Trigoria è quello di Rudi Garcia, che due stagioni fa ha portato il Lille alla vittoria della Ligue 1 e che a Trigoria piace. La Roma, nonostante le smentite di turno, nei giorni scorsi ha parlato anche con Frank Rijkaard, oltre che con Bielsa e Blanc. Baldini, poi, sogna da tempo Brendan Rodgers (Liverpool), di cui è grande amico, ma sa che è durissima prenderlo, per tanti motivi. A cominciare dal fatto che la Roma puntava a un tecnico italiano per evitare periodi di assestamento. Tra gli altri nomi che ballano a Trigoria, poi, ci sono quelli di Pioli (la prima scelta di Sabatini), Panucci, Di Francesco, Donadoni, Mancini (che verrebbe, ma che da ex laziale avrebbe delle ovvie difficoltà ambientali) e Colantuono, che qualcuno ieri dice di aver visto a colloquio con Sabatini. Anche se il sogno un po’ di tutti (soprattutto dei tifosi) sarebbe Carlo Ancelotti.

QUASI ADDIO  Intanto, dopo essere rientrato ieri da Londra, da ieri Baldini ha ripreso il suo posto a Trigoria, continuando a lavorare per la Roma. Stanco, per alcune cose anche sfiduciato, sicuramente con mille pensieri. A cominciare dal prossimo allenatore, è chiaro, fino al suo futuro, sempre più lontano dalla Capitale. Già, perché queste due stagioni hanno creato più di un dubbio nel d.g. giallorosso, aumentati dalla contestazione successiva alla finale di Coppa Italia. Proprio dopo quella finale, conclusa la quale, Baldini disse: «Sono il primo responsabile, devo riflettere sul futuro». Quella riflessione Baldini la farà nei prossimi giorni con Pallotta, ma solo dopo che la Roma avrà il tecnico. Poi Baldini forse presenterà le sue dimissioni a Pallotta, il quale si è reso conto che l’ambiente romano intorno a lui è oramai incandescente. E stavolta che farà Pallotta? Fino a un mese le avrebbe respinte, ora potrebbe anche accettarle.

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