La strana coppia non riesce a funzionare

11
643

ULTIME AS ROMA – Sei punti su sei alla Spal. E già questo potrebbe bastare per descrivere l’ennesima figuraccia rimediata dalla Roma. Che cambia l’allenatore, ma non perde il viziaccio di deludere la sua gente. E di compromettere, per l’ennesima volta, classifica e ambizioni Champions. Perdere contro una Spal che non vinceva in casa dallo scorso 17 settembre rappresenta un’autentica, imbarazzante impresa. Come dire: al peggio non c’è mai fine.

PROVA INCOLORE – Zero romani in campo, uno in panchina. E tanti tanti in curva. Trasferta inedita, per molti versi. Con Edin Dzeko, il più romano dei non romani (per militanza, sia chiaro), con la fascia di capitano al braccio. E un vecchio amico, Patrik Schick, al suo fianco. Roma sulla carta più tendente al 4-2-4 che al 4-4-2, alla faccia del difensivismo un po’ minestraro attribuito a Claudio Ranieri. E quell’equilibrio tanto invocato dal tecnico ex Fulham? Misterioso, al momento del fischio d’avvio di Rocchi. Un po’ meno misterioso, però, dopo aver verificato la tenuta in fase di non possesso, lì a destra, del tandem olandese Karsdorp-Kluivert.

E la coppia Dzeko-Schick? Un primo tempo così così, con il ceco smanioso su (quasi) tutti i palloni ma a tempo limitato e il bosniaco smanioso (e nervoso) con gli avversari. E un secondo tempo difficile da decifrare. Alla vigilia s’era discusso molto sull’efficacia di questo duo snobbato in maniera sistematica da Eusebio Di Francesco: si diceva che, una volta cambiato tecnico – e modificato il sistema di gioco – Dzeko & Schick avrebbero avuto maggiori possibilità di coesistere. La gara di Ferrara, però, ha dimostrato che, al di là di tutto, i due non sanno giocare insieme. Non si cercano, vanno ognuno per conto proprio.

Difficilmente si muovono in sintonia. Che non significa fare gli stessi movimenti; anzi, significa fare movimenti diversi, complementari. Il bosniaco e il ceco, invece, non sono mai stati coordinati: o troppo vicini oppure troppo lontani. Tanto è vero che Dzeko tutte le occasioni se l’è praticamente costruite da solo, mentre Patrik nella seconda parte della gara è sparito di scena. Colpa, forse, anche di un gioco lontano parente di un gioco. Chissà. La Roma, al di là della strana coppia, continua ad essere una squadra malata e in continua crisi d’identità. E raccontarlo a metà marzo fa ancora più effetto. Con un inevitabile filo di tristezza.

(Il Messaggero, M. Ferretti)

Articolo precedenteRoma, Baldissoni chiama Sabatini. Il ds per tornare chiede carta bianca sul mercato
Articolo successivoMonchi se ne torna a Siviglia e lascia una squadra da rifare

11 Commenti

  1. Per forza che non funzionano se dopo 3 stagioni non ci si rende conto che schick è una caxxo di punta e non un esterno o trequartista!!!!
    Si acciaccano i piedi a vicenda lui è dzeko
    Non ci vuole uno scienziato per capirlo credo

  2. aggiungi pure che shick tutto e’ tranne che un giocatore. me lo immagino insieme a re leonida e i 300 con il cerchietto della ragazza in testa ahahhaha
    via subito…uno dei tanti scempi di monchi

  3. Invece ho visto buone cose ma non c’è intesa… quindi manderei via chi mi da meno sicurezza.. Indovinate chi

  4. Vero ! E’ vero che non funzionano, anche se in effetti hanno giocato insieme solo 2 o 3 volte ma il bello della coerenza è che …tanti tantissimi di voi avete piu volte criticato aspramente DiFra dicendo che era un testone incapace perche era evidente che doveva affiancare Scick a Dezco ! Non ve lo ricordate èèè ? (O_O)

  5. Io io io io tutti io santo leggo ma la realtà è che la Roma oggi e sotto un treno nessuno la può curare ad oggi perché questa rosa per tanti motivi sembra una persona agonizzante aspetta solo l’ultimo respiro..

  6. Mister Ranieri vincerebbe lo scudetto se vendono dzeko Schik under perotti pastore zonzi kardrop olsen jesus marcano fazio deefrel peres gerson devono comprare chiesa barella Mancini tonali pavoletti sirigu izzo Lazzari cutrone poi con due anni di pazienza si vinceranno scudetti a raffica

  7. In effetti, Er fettina predica carattere,voglia di vincere,aggressivita’, senso di appartenenza…e poi si presenta Schick con il cerchietto rosso alla testa…. ti cascano le braccia per terra!

  8. Il 442? Ok allora Olsen manolas marcano kolarov Santon in difesa de Rossi pellegrini karsdorp elscharawy a centrocampo Schik zaniolo in attacco se giocano questi giocatori si vincono tutte le partite

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome