Stadio, l’aiutino del governo. Morassut: «Ma così forza le procedure»

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NOTIZIE AS ROMA – C’è già chi lo chiama «Sblocca Tor di Valle». Con cinque commi nell’articolo 64 della manovrina, senza mai citarlo direttamente, il Governo corre in soccorso dei proponenti dell’operazione calcistico-immobiliare voluta da Parnasi e dall’As Roma. Cosa cambia? Il via libera della conferenza dei servizi equivarrà alla variante al piano regolatore senza più il voto del consiglio comunale (che dovrà solo ratificare il verbale) e i costruttori potranno edificare non solo edifici commerciale (uffici) ma anche residenziali (appartamenti). Una mossa che coglie di sorpresa persino il Campidoglio grillino che pur sta facendo marciare la procedura. Un regalo che testimonia come la politica, in questo caso il Pd di governo, continui la corsa del facile consenso per intestarsi lo stadio di Tor di Valle davanti ai tifosi (e per non lasciare il dividendo dunque a M5S).

Il tutto per la gioia dei privati. Dal ministero dello Sport di Luca Lotti, che ha lavorato a questo articolo, spiegano: «Saranno snellite le procedure, ma l’assemblea comunale rimarrà sovrana, e la destinazione d’uso dei volumi spetterà comunque all’amministrazione». Di fatto, visto l’iter a dir poco accidentato dell’«ecomostro» pur quasi dimezzato (oltre mezzo milione di cubature) quella sganciata dall’ala piddina di Palazzo Chigi è più di una scialuppa di salvataggio. Roberto Morassut, deputato del Pd ed ex assessore all’Urbanistica, sottolinea come «una legge che è già un pastrocchio rischia di produrre un altro pasticcio». Perché, spiega l’esponente democratico, «se si affida ad una conferenza di servizi, che è un organismo tecnico, il compito di adottare una variante si sottrae al consiglio comunale il suo ruolo politico di indirizzo che è incomprimibile secondo la Costituzione». Nel caso di Tor di Valle, è il pensiero del parlamentare Pd, «con una procedura classica e ordinaria di sarebbe risparmiato molto tempo e tutto sarebbe stato più trasparente». Ma è intervenuta la manina.

LA NORMA – L’articolo controverso contenuto nella bozza della manovrina stabilisce che lo studio di fattibilità per la costruzione di impianti sportivi viene presentato da una società o associazione sportiva – che deve rispettare specifici criteri anche associandosi con altri soggetti o consorzi – e può ricomprendere «anche la costruzione di immobili con destinazione d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto». Su questo Morassut continua: «Mi auguro che non ci siano destinazioni residenziali, la legge sugli stadi non lo prevedeva». Riguardo all’iter amministrativo che deve svolgere il progetto, l’articolo 64 spiega che «la conferenza di servizi decide in modalità sincrona e anche in modo unificato con quella che esprime la valutazione di impatto ambientale e il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo piano regolatore comunale: in questo caso il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile». Dunque non servirà più un voto sulla variante al Prg, prima necessario.

LO SCENARIO – L’aiuto del governo a Tor di Valle ha anche una tempistica particolare: i proponenti dell’operazione non hanno ancora presentato agli uffici del Comune il nuovo progetto, scaturito dopo la riduzione delle cubature voluta dalla sindaca Virginia Raggi. Adesso, almeno sulla carta, nelle 18 palazzine alte sette piani, che hanno sostituito i grattacieli, potrebbero sorgere anche appartamenti. E su questo rischia di far ripartire i malumori dentro a una parte del M5S che aveva avversato l’operazione. Il tutto mentre le opere pubbliche a sostegno del nuovo stadio sono drasticamente diminuite dal 30 al 6%.

(Il Messaggero, S. Carina)

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6 Commenti

  1. A Napoli tutta la città, dai mass media ai tifosi, si stringe intorno a Sarri. A Roma addirittura si attaccano nello stesso partito , il Carina fa un articolo ad hoc per ricordare tale scandalo che scandalo non è, la squadra è la società sono in smobilitazione …I risultati degli ultimi 4 anni dicono che in campionato la Roma è seconda solo alla Juve,e le altre?
    Napoli – 15
    Lazio – 45
    Inter e Milan – 60

    Questa è la realtà il resto solo invenzioni

  2. Carina del messaggero, le staffette per andare quotidianamente contro, perche non dici che sono quattro anni che il progetto stadio è fermo con le quattro frecce,perche non dici che per i ca@@i dei grillini per un loro sfizio hanno cambiato progetto, dopo che berdini,codacons,WWF,legambiente,comuni vari sono stati messi in mezzo per una sgradevole bocciatura, alla fine la chicca, la sovrintendenza dei beni. Ancora parli di aiutino, fai schifo tu per questo articolo di me@@a Caltagirone che fa parlare voi, e tutta la sacra ruota. Maledetti

  3. gli aiutini sono ribbentini non della ROMA , attento morassut nel dire che le procedure son forzate , e allora che dire per impedire che fa’ l’impianto dello stadio? Come le chiami i vari interventi di lega ambiente ,della lega consumatori o accidente come si chiama , d’italia o cosa nostra , della sovraintendenza archeologica ( de che?) , del comune , del berdini compare de caltagirone , ecc…. una cosa che lo stato fa’ (non è stavolta forzatura,che aiuterà non solo ROMA città ,ma anche altre città nel farlo ) va atogliere impedimenti forzati costruiti per non volere lo stadio

  4. Non capisco perchè dovrebbe essere una legge ad hoc per Tor di Valle… Non ne potranno forse usufruire anche la lazie,il napoli,l’inter,il milan,la fiorentina etc etc etc..??? E questo dovrebbe essere il primo quotidiano di Roma? Vergognoso!! Come tutta l’informazione che ruota intorno a noi purtroppo e che ci ha divisi totalmente! Ritengo infatti la stampa la prima responsabile se ,anche tra tifosi della Roma,tutti i giorni ci si scanna qui sopra!

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