Tutti gli uomini di Monchi: ecco come funziona la squadra mercato della Roma

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NOTIZIE AS ROMA – La learning machine può attendere. […] Perché nell’attesa […] a Trigoria la squadra mercato è fatta di uomini. Una piramide di sedici persone al cui vertice c’è la figura del direttore sportivo Ramon Monchi. Obiettivo prioritario: individuare «giocatori da Roma». […] Monchi può contare su una squadra di quindici collaboratori. I più vicini al direttore sportivo sono Ricky Massara (rivoluto a Trigoria a tutti i costi dal dirigente spagnolo) e Francesco Totti […]. Ci sono poi Federico Balzaretti, Francesco Vallone che è il primo punto di riferimento di tutta la squadra scouting, Massimo Tarantino che si occupa soprattutto del settore giovanile. E poi ci sono i dieci delegati a seguire in pratica tutti i campionati. Tutti i giorni sono davanti al video per seguire partite e giocatori, sfruttando un abbonamento Wyscout, la piattaforma che per prima (oggi ce ne sono altre che fanno concorrenza) ha messo a disposizione degli operatori calcistici e non solo, tutto il calcio del mondo. […]

Vediamo chi sono i dieci osservatori che lavorano per la Roma, cominciando dall’unica donna coinvolta che, in qualche modo, assicura o quasi la quota rosa. Si chiama Alessia Cucciniello, non è un’ex calciatrice, ma è considerata bravissima nel suo lavoro. Poi ci sono gli altri nove: Simone Canovi che è il figlio di Dario che è stato uno degli inventori del mestiere di procuratore; Pasquale Sensibile, ex centrocampista, un passato con variegate esperienze da dirigente con Verona, Juventus, Palermo, Novara, Samp, Mantova, Trapani; Alessandro Toti, ex centrocampista, un paio di presenze pure in A, nel recente passato è stato vice di Alberto De Rossi nella Primavera e poi allenatore degli Under 17; Enrico Paresce, ex calciatore nelle giovanili giallorosse; Dario Rossi, figlio di Delio ma considerato bravissimo nel suo lavoro; Angelo Crialesi, ex attaccante con un passato con Banco Roma, Inter e Brescia; infine Sergio Manto, Walter Martucci e Giuseppe Bifulco a completare il gruppo degli osservatori. Tutti fanno riferimento a Vallone, ma hanno contatti frequenti, soprattutto via mail, con Monchi con cui, con cadenza più o meno mensile, fanno una riunione per fare il punto della situazione. […]

Vengono valutati tutti i dieci calciatori di movimento. L’eccezione è quella del portiere. Nel senso che se si vede un estremo difensore interessante, quel nome viene segnalato direttamente a Monchi, poi il direttore sportivo ne parla con il preparatore Savorani. Per tutte le altre posizioni, ognuno degli osservatori segnala calciatori ruolo per ruolo, facendo così una prima scrematura. Che prosegue nel corso del tempo. E in quel momento per quelli che sono rimasti sulla lista, si passa alla fase due. Ovvero si va a vederli di persona. In questa fase due i più utilizzati sono Vallone, Balzaretti, Canovi, Paresce, Rossi.

Di ogni calciatore che può interessare, viene fatta una scheda dove ci sono quattro categorie: tecnica, tattica, mentale, fisica. Nella sezione tecnica ci sono varie voci: passaggio, tiro, piede forte, piede debole, dribbling; nella sezione tattica si valutano la marcatura, la transizione con il pallone, i movimenti in campo, la sincronia con i compagni di reparto; in quella fisica le voci principali sono accelerazione, rapidità, resistenza, colpo di testa; infine in quella mentale che ovviamente è anche la più teorica, il giudizio è determinato soprattutto da impressioni che però si basano su coraggio, spirito di sacrificio, personalità, disciplina tattica. Quando si individua un «giocatore da Roma», viene segnalato anche a tutti gli altri osservatori e ognuno di loro fa la sua scheda con i relativi voti. La media di tutti, più sarà alta, e più il giocatore sarà segnalato al grande capo. […] Un altro aspetto del lavoro è rappresentato da quei giocatori che vengono offerti da qualche procuratore. In questo caso tutto lo staff dello scouting segue il giocatore, lo valuta e poi passa il materiale alle alte sfere, diciamo così. […]

(Il Romanista, P. Torri)

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30 Commenti

  1. Ma lo sanno a Trigoria che qui su giallorossi abbiamo esperti professionisti anche di giocatori (oltre che di allenatori, tattici, preparatori atletici, commercialisti, ragionieri, avvocati, psicologi…) in grado di dirti in un batter d’occhio quali giocatori prendere, quanto gli devi dare, quanto al procuratore, dove farli giocare, ecctera?

    E lo fanno pure gratis.

    Purtroppo.

    • Si fa per parlare e ca77eggi3e un po, così per distrarsi 5 minuti ogni tanto; se tu sei così superiore che cavolo ci fai in questo forum me lo devi spiegare.

    • Parlerei volentieri di Roma, del calcio che gioca, delle vittorie e anche delle sconfitte, delle cose belle e anche delle cose meno belle, dei giocatori e degli allenatori… senza la pretesa di saperne più di giocatori, allenatori, direttori sportivi e dirigenti.

      Uso il condizionale, perché invece tocca leggere ogni giorno gente che la Roma la odia, pur definendosi “tifosa” e che ha pretesa di avere la verità su ogni cosa riguardi la Roma.

      Ma in effetti mi sono veramente rotto il c…o di questa m….a.

    • Io so solo che entro 5 anni dovevamo vincere la Champions e ad oggi manco il trofeo gamper abbiamo vinto…

    • E quindi, alessa’?
      Forse è arrivato il momento che tu tifi per qualche altra squadra.
      Alcuni suggerimenti: Real Madrid, Manchester City, Paris Saint Germain, Juventus…

    • Quindi funziona così secondo Hic , nella vita non si può sperare di migliorare e se non ti sta bene quella è la porta. Premesso che la natura di questo pensiero va contro i più semplici principi dell’evoluzione dell’uomo ma mi chiedo se queste cose le insegni anche ai tuoi figli.

    • Si professano tifosi ma in realtà parlano – anzi, STRAPARLANO
      senza averne un minimo di coscienza su ciò che veramente significhi essere della Roma. Non sanno chi è Sciabbolone, affermano che Cerezo era meglio di Falcao, beffeggiano Totti, detestano De Rossi, chiamano Florenzi “Trentadenari”, si fanno narcotizzare da ex tifosi conduttori che hanno tutto l’interesse a dividere la tifoseria e a remare contro, odiano Pallotta, Baldissoni, Monchi, osteggiano lo Stadio, danno dell’incapace a una persona seria come Difra, esaltano la Juve, guardano a Lotito, sminuiscono le vittorie e godono delle sconfitte. Poi se li chiami “laziali” s’offendono pure e tirano fuori improbabili frequentazioni di stadio con tanto di trasferte passate.

    • Questi hanno divorziato dalla realtà (e gli pagano pure gli alimenti).

      Baudrillard li descrive bene. Sono persone che vivono in una rappresentazione della realtà, un simulacro, che ritengono sia la realtà.

      Questa narrazione, semplice, del mondo, ha preso nella loro vita, il posto del mondo.

      Nella narrazione, ci sono alcuni Cattivi e/o Incompetenti, che si frappongono fra loro e le loro aspirazioni di rivalsa sociale.

      Oggi Pallotta, domani l’allenatore, dopodomani un giocatore, a rotazione un chiunque a cui addossare la loro frustrazione.

      Il Gargamella di turno nel loro villaggio di puffi.

      Che sono, non a caso, bianchi e celesti.

    • Nome14, senza far entrambi tanti giri di parole che possano portare a una spiegazione di natura psicosociologica,
      troppa grazia per questa gente, – come a cercare una certa razionalizzazione in comportamenti che, per chi si professa romanista, tutto sono fuorché ragionevoli – hai detto bene: sono bianchi e celesti. “Laziali”, null’altro. Senza star a farla tanto lunga.

    • Che poi Florenzi che ha deciso di rimanere guadagnando qualcosina di meno è un trentadenari, Strootman che ha deciso di andare via a guadagnare qualcosina di più uno veramente attaccato alla maglia… si si proprio alla maglia comeno…

    • Nome 14, più che Baudrillart, Alessandro, Paolo70, Bah, e compagnia cantando li identificherei con Tolle:
      “Lamentarsi e reagire sono schemi favoriti della mente grazie ai quali l’ego rafforza se stesso. Per molte persone, gran parte dell’attività mentale-emozionale consiste nel lamentarsi e reagire contro questo o quello. Così facendo, rendete gli altri o la situazione «sbagliati» e voi stessi «giusti». Grazie al fatto che vi sentite «giusti» vi sentite superiori, e grazie al fatto che vi sentite superiori rafforzate il vostro senso del sé. In realtà state ovviamente rafforzando solo l’illusione dell’ego”.

  2. A prescindere da quello che può essere considerato il nostro giudizio sull’operato di Monchi e dei suoi collaboratori, vorrei vedere cosa ne penserà Pallotta se, oltre ai noti fenomeni già sbolognat,i praticamente aggratis, frutto del loro lavoro dello scorso anno, anche Schick, Karsdorp e Pastore non dovessero per rendimento quantomeno avvicinarsi alle quotazioni e ingaggi loro attribuiti e iscritti a bilancio dal Mago e soci soprattutto se non dovesse essere raggiunto il passaggio diretto alla Champion nella stagione 2019/2020.

    • a Romà… un tuo post su un’articolo su Monchi è fisso come quello dei pallottiniboys quando si parla di bilanci… 😉

  3. C’è qualcosa che non mi convince… Questo team è composto unicamente da italiani. Ne deduco (forse sbagliando) che non siano gli stessi collaboratori che aveva al Siviglia. Quindi, sono osservatori che hanno iniziato a collaborare con Monchi da quando è arrivato alla Roma… Allora, contrariamente a quanto avevo inteso, non si è portato dietro una rete di suoi osservatori, bensì solo il suo metodo di lavoro (e il database/taccuino…). Diablo de un hispanico…

  4. Caro Romano 1, immagino che Pallotta prenda atto periodicamente dei risultati ottenuti dai suoi dipendenti e ne tragga le sue brave conclusioni. Diritto e dovere di chi si trova al vertice di qualunque attività imprenditoriale e non solo. Nello specifico, non essendo grazie a Dio il calcio matematica, è inevitabile commettere errori, oltre che umano. Purtroppo gli errori vengono fatti giornalmente in molti campi (il ponte Morandi non può essere crollato per la pioggia…) e anche il calcio è pieno di esempi in tal senso. Mentre molti di noi molto comodamente definiscono spesso errori operazioni a giochi fatti (Defrel, Moreno…) come un becero giornalista che taccia di incapace un mister dopo che ha perso la partita.
    Defrel va in giro a dire che vuol fare più reti di CR7 (sic)…

  5. …arrivato in provincia. Da noi ha avuto mille occasioni per fare solo un goal regalatogli dai compagni… colpa di EDF? Non credo proprio, a meno che non abbiamo in panchina il gemello nascosto del mister che lo ha allenato al Sassuolo… di Monchi? ma anche no. Io credo semplicemente che Defrel non abbia le palle per giocare nella Roma. E questo non puoi saperlo mai fino a che non lo metti alla prova. Di nessuno. Mi auguro davvero Schick non faccia la stessa fine, sarebbe un guaio… la strada per ora è quella… sarebbe colpa di Monchi? ma anche no. Io credo che EDF debba trovare il modo di giocare con 2 punte in alcuni casi. Nella Doria era Quagliarella o Muriel… nella sua nazionale ha segnato da esterno a sx. E’ punta di movimento…non per forza viceDzeko. Se si sveglia….

    • Capisco tutto caro Silvio 1967 e in gran parte posso pure concordare, però qui non parliamo solo di Defrel o Moreno ma anche per es. di Gonalons, Silva e, per ora, anche di Kardsdorp e forse, mio malgrado perchè continuo ad esserne io per primo un estimatore, di Schick mentre per Pastore vediamo ma si parla sempre, ingaggi pluriennali esclusi, di oltre cento milioni di investimento che una Società che necessariamente vive di autofinanziamento e trading è quanto mai pericoloso.Un paio di errori a sessione ci possono pure stare ma Sabatini è stato crocifisso,in fondo, per 2 errori costosi in diversi anni, Iturbe e Doumbia anche se poi, complessivamente, hanno generato neanche 7 milioni di minusvalenza tenendo anche conto degli ammortamenti annuali.

  6. Fonte Transfermarkt: le prime due sessioni di mercato di Sabatini si chiusero con un deficit di circa 88 mln di euro, a fronte di due settimi posti e l’esclusione dalle coppe. Da lì entrammo nelle grazie dell’Uefa e del FFP. Se si fossero sfruttati meglio quei due anni, probabilmente il percorso di crescita sarebbe stato più rapido. Il bilancio dei 5 anni di Sabatini è per me più che positivo ma, come al solito, chi se ne va è sempre meglio di chi arriva e si ricordano solo le cose fatte bene, mai gli errori. Sarà lo stesso per Monchi…

    • Masetti, è pur vero che, quando arrivò Sabatini, la società versava in una situazione economica assai desolante, di certo non ha trovato la situazione dorata che ha invece trovato monchi quando è arrivato… Sabatini ha dovuto davvero cominciare dal nulla e con in mano un pugno di spiccioli e poco altro. Non mi stava molto simpatico, ma è innegabile che abbia fatto davvero tanto per la Roma e, se ancora adesso si generano plusvalenze alte, è grazie alle sue intuizioni e ai pezzi grossi che ha portato a Roma.

    • Masetti sei sempre sorprendente perchè forse non ricordi come era ridotta la rosa della Roma quando fu presa da Sabatini, totalmente da ricostruire, chi doveva o poteva vendere? Totti o De Rossi? Normale che chiuse in particolare la prima sessione in passivo ma ciò nonostante riuscì a portare su tutti un certo Marquinhos o sbaglio? Naturalmente se il buon Pallotta avesse investito qualcosa per il mercato forse in passivo non ci si andava. Monchi almeno ha trovato 8 giocatori da vendere con i quali ha potuto realizzare oltre 200 milioni di plusvalenza o sbaglio ancora una volta? Per ora il raffronto mi pare improponibile poi se siete innamorati di Monchi allora capisco e rigiro la questione: perchè chi arriva deve sempre e comunque essere migliore di chi parte?

  7. E’ chiaro come dietro alle scelte di Monchi ci sia un profondo lavoro di selezione e scrematura che viene svolto da un team molto affiatato. Ovviamente poi l’aspetto decisivo e’ quello economico e cioe’ l’abilita’ di scegliere tra due calciatori dello stesso valore quello piu’ a buon mercato . Leggo ancora di critiche nei confronti del d.s. spagnolo da parte dei soliti noti del sito. Io ho sempre sostenuto come sia sempre doveroso attendere un congruo periodo di tempo prima di giudicare e come l’unico discrimine per valutarlo nel merito sia il risultato sportivo conseguito dal Club …..

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