Una rondine non fa primavera

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EDITORIALE – La Roma torna grande contro la squadra più in forma del momento. Il Napoli stellare di Sarri viene ridimensionato pesantemente dalla squadra di Di Francesco, mai così cinica e spietata nell’arco di tutto il campionato. Questa improvvisa e inaspettata rinascita di un gruppo che fino a qualche giorno fa sembrava con le pile scariche e le gomme a terra mi lascia più di qualche dubbio.

Gli alti e bassi di una Roma umorale, mi verrebbe da dire quasi psicolabile, sono indice di una squadra ancora ben lontana dall’essere grande. Sulla carta la squadra c’è, seppur con qualche lacuna, e un bravo allenatore anche. Ma quanto può essere indicativa la vittoria di Napoli per sperare che questa Roma possa riprendere il volo? Facile trovare stimoli quando ti danno tutti per spacciata, quando incontri una squadra che ti sta 19 punti sopra e che sembra destinata a fare di te un solo boccone. Più difficile è ripetersi anche contro le altre squadre, essere continui, rimanere affamati nel lungo periodo.

Io resto scettico, e aspetto almeno i prossime due o tre impegni per sciogliere la prognosi. Le partite contro Torino e Shakhtar possono dare una chiara indicazione sulla piega che prenderà questa stagione. Vincere queste due gare può dare la vera svolta che tutti attendiamo dopo la picchiata vissuta durante e dopo le feste di Natale. Ma sono troppo vivide e dolorose le partite perse o pareggiate malamente nelle ultime settimane per poter avere di nuovo fiducia in questa squadra e soprattutto convinti di quanto potrà rendere da qui fino alla fine della stagione. Dopo l’orrendo ko col Milan ero convinto che i giocatori avessero “scaricato” l’allenatore. La vittoria di Napoli, che temo possa essere stata solo frutto solo di un rigurgito d’orgoglio, non ha cancellato completamente quelle paure. Dopotutto, una rondine non fa primavera. Ai calciatori della Roma il compito di smentirmi.

Giallorossi.net – Andrea Fiorini

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25 Commenti

  1. caro Fiorini, la ringrazio per aver racchiuso in un’articolo chiaro e in modo corretto tutte le mie riflessioni di questi giorni… 🙂
    saluti

  2. La difesa alta, la squadra compatta e il pressing delle due mezzali sui centrali del napoli sono state la chiave della gara.
    Se si ripeterà questa tenacia nelle prossime partite possiamo passare il turno e blindare il 3° posto.
    Il napoli ha si tirato tanto in porta, ma sono azioni frutto soprattutto di un giocatore difficilmente marcabile come insigne (che tra l’altro veniva affrontato da florenzi non proprio un difensore eccellente), il gioco spumeggiante di sarri io non l’ho visto. Non riuscivano ad avanzare come fanno di solito grazie al lavoro dei nostri 11.
    Credo che l’aver vinto possa convincere ancor di più i calciatori nell’applicarsi nel gioco che propone l’allenatore.
    Il problema è stata la totale assenza di compattezza e di pressing nel periodo post derby.

  3. Sono pienamente d’accordo con Fiorini e spiacente ma nemmeno io me la sento di salire sul carro dei vincitori, perché alla prossima sbandata casalinga (sceglietene una tra torino e shaktar, tanto non si scappa) attendo al varco per farli a strisce nuovamente, dal momento che contro il napoli s’è chiaramente visto un pieno atteggiamento propositivo sia dei singoli che del collettivo, che è andato ben al di là del modulo adottato. Questo fa pensare che allenatore e squadra hanno deciso di isolarsi e fare terra bruciata contro le critiche, quindi ormai è rottura con i tifosi, vanno in trasferta spavaldi e spensierati mentre in casa giocano coi complessi

    • Io invece sono sicuro che le prossime 2 partite la Roma le giocherà di grinta.

    • Verità, ti ho seguito fino a un certo punto, ma una frase non l’ho capita: che vuoi dire con “ormai è rottura con i tifosi”? Che allenatore e squadra si siano ricompattati e, probabilmente, anche isolati, è un fatto positivo; serve a ritrovare concentrazione ed unità d’intenti. Perché questa rinnovata e speriamo duratura compattezza dovrebbe provocare la “rottura con i tifosi”? Credi davvero che i tifosi possano rappresentare un problema per la squadra? Io credo (e spero) di no.

    • Nel senso che parlano le partite all’olimpico, sentono la pressione del pubblico che fischia ad ogni passaggio sbagliato, sentono la responsabilità di dover a tutti i costi vincere, quindi giocano infastiditi e poi tutta la settimana a sentir dire che il modulo è sbagliato, che quello è una pippa, che il mister se ne deve andare. È un cane che si morde la coda. E poi s’è visto come non hanno voluto passare sotto la curva sud nonostante la richiesta dei tifosi, è un rifiuto lampante, vinti dalla vergogna; guarda invece come sono andati i giocatori del napoli sotto la loro curva, nonostante la batosta, vuol dire che hanno bisogno del loro incoraggiamento, c’è feeling, da noi invece no

  4. spesso si sottovaluta il rodaggio perenne a cui è costretta la squadra: se e quando viene sostituito qualcuno, chi lo rimpiazza è sempre un giovane di belle speranze che necessita di un periodo di ambientamento (spesso passando dall’infermeria). Sono professionisti, no robot. Quando sai di vendere uno come Salah dovresti avere nel cassetto un’opzione per Lucas Moura, se vuoi mantenere una competitività simile già da agosto… ma se punti un ventenne che gioca in Turchia nel Basaksehir non puoi avere fretta, per quanto possa essere talentuoso. E’ un caso fortunato che Under stia crescendo come un fungo. Con Zeman, lo stesso Marquinhos divenne titolare da gennaio in poi.

    Parallelamente, un terzino pronto subito dopo l’addio di Emerson forse avrebbe evitato un paio di sconfitte recenti

  5. Pienamente d’accordo. Soprattutto considerando che, oltre all’orgoglio dei giocatori che tutti davano x spacciati, c’era pure la frenesia della vittoria obbligata x i napoletani. Una caratteristica che accomuna i non vincenti è il braccino che viene fuori quando le responsabilità sono tutte tue. Con lo Shaktar bisogna segnare nel primo quarto d’ora

    • Si ma in quel caso le mie coronarie non reggerebbero fino al minuto 93. Per il mio bene preferisco stare 3-0 al 20 del primo tempo.

    • Giusto per sapere: il pollice verso è di qualcuno che tifa perchè mi scoppi il cuore?

  6. A differenza di quasi tutte le squadre, il napoli gioca aperto
    e non si rintana dietro la palla in 11 quando in fase di non possesso.
    Questo ci ha lasciato ( un pò come col chelsea ) la possibilità
    di avere spazi e tentare ripartenze e vedere qualche gol.
    Con buona pace di tutti gli (adesso) estimatori di Dzeko,
    con le squadre che si chiudono tornano le difficoltà a segnare.
    Chissenefrega di vincere 5 a 0, ma almeno 1 bisogna segnarlo.
    E Dzeko il campione in mesi e mesi non ha fatto un cazz@,
    tranne prendersi 4 milioni per fare footing domenicale.
    Ringraziamo abbondantemente kolarov per l’inizio campionato
    e Under per questa fase.
    Se non c’era Gengio nelle ultime 4 o 5 partite
    stavamo con le noccioline….

  7. Giusto ma vedi bisogna sempre ringraziare a qualcuno…gli juventini a Dybala che a 20’dalla fine di una gara, senza tiri in porta, sia la Lazio che la juve, fa un gol da centravanti vero, alla batigol,alla Toni,alla Vieri resistendo ad una trattenuta quando invece lui e’un giocatore di fino e non di forza e Potenza. Segue..

    • Io sono il Romanista per Antonomasia e questo articolo non mi rappresenta affatto. Anzi è proprio l’opposto di quello che penso. Come già ti ho ricordato in altre occasioni ,parla per te,che già è tanto…Bambolo

  8. L’inter deve ringraziare i pali che l’hanno salvata diverse volte..la Var solo a favore, I gol di Icardi..il Napoli la partita di Insigne altrimenti col ca** tiravano in porta..la Sampdoria ORSATO..la Lazio la miriade di rigori a favore( pero’Immobile ehhh da pallone d’oro, grazie dico io a furia di tirare rigori ) il Milan una federazione di pagliacci corrotti se no col cacchio veniva iscritto al campionato. .come vedi ci sta sempre da ringraziare qualcuno..

  9. E’la mentalita’ che non va!Si segna un goal e si pensa di aver vinto la partita!Si supera il giro a di Champions e già si e’vinta la coppa.Si vince una partita e si e’vinto il campionato.Si vince con il Napoli e già si e’tornati grandissimi.Bisogna lottare fino alla fine di ogni partita di ogni competizione.Si festeggia solo quando si e’vintoqualcosa.

    • d’altronde l’ha detto chiaramente Strootman che dopo il derby e il girone CL diversi calciatori si sono sentiti appagati…

  10. Se mi gioco il Mondiale delle prestazioni non me ne frega niente. Conta solo il risultato perché sono 5 partite.
    Se mi gioco invece un campionato di 38 partite la prestazione è addirittura più importante del risultato (che a volte è determinato da 2 centimetri), perché ti dà la misura di quello che potrà ottenere la squadra e la sua solidità.
    Dell’Inter a inizio anno molti dicevano (a ragione) che non sarebbe durata, perché giocava male. Era un’analisi corretta, non si va lontano se si stenta.
    È chiaro che quando si tifa la ragione s’appanna, ma quello che mi piacerebbe è che anche il tifo romanista valutasse le prestazioni più che i singoli risultati. Ricordate come finirono i ritorni di un Roma-United 2-1 e di Roma-Barcellona 1-1? Ecco che intendo.

    • ma na volta nun se potemo ricorda del Dundee? na volta eh mica tante. positività zero? e da te mi sarei aspettato un incoraggiamento

  11. Articolo che mi sembra corretto come impostazione . Dobbiamo vedere la squadra alla riprova venerdi prossimo contro il Torino quando gli spazi per attaccare saranno presumibilmente minori con un avversario ben piu’ arroccato rispetto ai partenopei , Al di la’ di questo mi e’ sembrato che la condizione fisica di qualche elemento sia in crescita e lasci ben sperare…

  12. In primo luogo metto la condizione migliorata di qualche giocatore importante. Dzeko su tutti, che se sta bene è un fuoriclasse.
    In secondo il fatto che il Napoli, come il Chelsea, attacca. E la Roma ha difficoltà a costruire gioco con squadre che si chiudono. Anche in periodo di buona condizione andavamo avanti a colpi di 1-0 asfittici. Poi quando la condizione è scaduta sono diventati 0-0 e poi sono arrivate le sconfitte.

    La Roma deve imparare a gestire le partite senza stare sempre in pressione alta. Anche lasciando campo. Sempre restando corta però.
    Variando il proprio baricentro nel corso dell’incontro.

    Da questa capacità di gestione della partita siamo lontani.
    Per cui, si, una rondine non fa primavera.

    Ma la condizione ritrovata fa essere un pelo ottimisti.

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