ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Fabio Capello è ospite questa mattina delle colonne de Il Messaggero (S. Carina). L’ex allenatore della Roma parla del cammino dei giallorossi in questa prima parte di stagione e dell’impronta che sta dando Josè Mourinho alla sua squadra.
Dopo 9 giornate, riesce a intravedere la mano dello Special One?
Altroché se la vedo. È una squadra che ha un’idea di gioco, una sua personalità e un modo ben delineato di stare in campo. Anche quando è sotto, osa. A me piace.
Magari le ricorda la sua prima Roma, quella antecedente allo scudetto, che palesava una differenza tra il prestigio dell’allenatore e il reale valore della rosa.
Sì, ci sono delle analogie. José è venuto per costruire, come accadde a me quando venni ingaggiato da Franco Sensi. Anche io, quando arrivai, impiegai un po’ di tempo per capire cosa servisse alla squadra. Ne parlai con il presidente e l’anno dopo venni accontentato. Dalle dichiarazioni che sta facendo Mourinho, mi sembra che anche lui abbia le idee chiare su quello che manca a questa rosa per poter vincere il campionato. Quando si arriva in un posto nuovo e si è allenatori ambiziosi, si pensa tutti alla stessa maniera. Non è questione di Mourinho, Capello o Spalletti: se vuoi vincere, si fa così. Poi dipende da cosa pensa la proprietà. Io all’epoca trovai un presidente che mi venne incontro su tutto. Mi auguro sia così anche per José.
Lei quando allenava, passava per essere un tipo un po’ burbero, non pensa…
Alt, la fermo subito. Io non sono un tipo burbero (ride, ndr). Ero, anzi sono soltanto un amante del rispetto e della serietà. Cose che ho sempre dato e preteso che mi venissero restituite attraverso il comportamento quotidiano. Dai calciatori allo staff, nessuno escluso.
Non trova somiglianze tra lei che nel 99 in un Roma-Udinese si girò verso la panchina urlando “E ora chi faccio entrare?” Con quanto sta accadendo tra Mourinho e parte della rosa, spedita in tribuna dopo il ko contro il Bodo/Glimt?
No, mi dispiace ma non rispondo. Sono cose di spogliatoio. Soltanto io all’epoca sapevo perché dissi quelle parole come adesso José, se si comporta in questo modo, avrà le sue ragioni. Ma certe dinamiche, se non le conosci, è meglio non entrarci.
Ha capito il reale valore della Roma?
Da come l’ho vista contro il Napoli, che al momento è la squadra più in forma del campionato, è un gruppo competitivo. Ha fatto una grande prestazione. L’obiettivo è tornare in Champions. Non sarà facile.
Tornando alla Roma, ha una rosa troppo corta?
Per quello ci sono Mourinho e la proprietà. Tocca a loro intervenire eventualmente.
Fonte: Il Messaggero
Tu puoi fare un intervista a capello e gli chiedi se la panchina è corta? Serve lui? Oppure serve lui per capire che a centrocampo giocano quei due e dopo il nulla? Che karsdorp e vina non possono neanche allacciare i scarpini a Cafu e candela? Che dietro ci sono mancini e Ibanez e uno di cristallo che rivedremo tra un mese che è meglio di questi due?
Ma veramente…. Già ti senti un ricordo lontano, un ricordo sbiadito dal tempo, lo sai anche tu, che al primo successo…. DAJEEEE!
Non direi che Capello abbia dovuto costruire,c’era una base già forte con un Montella in più e ,al primo anno,arrivò sesto,3 innesti e vinse.Oggi il campionato è di un livello più basso,ma non bastano 3 innesti,non c’è praticamente panchina
Capello Pezzo di Melma… Stop
Capello aveva uno squadrone fu deludente in Champions e forse poteva fare di piu’l’anno dopo in Campionato ma ha contribuito a farmi vincere uno Scudetto(grazie anche a Sensi) e non me lo scordo.. come non me scordo che qualche migliaio de Gaggi entrarono sul campo prima del fischio finale col Parma e per poco non ce fanno vince manco quello..molti sono gli stessi Gaggi che hanno fischiato Spalletti Domenical’ultimo che m’ha fatto vince qualcosa
Quell’invasione di campo fu la cosa più autolesionista che ho mai visto fare ad una tifoseria.
Ci lamentiamo sempre, giustamente, dei torti arbitrali che regolarmente subiamo ma dobbiamo ringraziare il signor Braschi che, nonostante avesse tutti i motivi per farlo, non sospese la partita. Ogni volta che ripenso a quell’episodio mi chiedo se dentro la testa di quei fenomeni che entrarono in campo c’era qualcosa di lontanamente simile ad un cervello.
La sconfitta a tavolino e la conseguente perdita di uno scudetto strameritato sarebbe stato un autentico suicidio al confronto del quale le varie Roma Lecce e Roma Sampdoria sarebbero passate in secondo piano.
quoto tutto tranne ciò che dici su Spalletti.
Se permetti quel finale di milan roma è un pò “l’arma del delitto” si è inequivocabilmente compreso che l’unico motivazione per non far entrare Francesco era fargli un dispetto.
E’ vero che non era più in grado di giocare, e vero tutto, ma quella scelta fu solo e unicamente un dispetto.
Si merita i fischi e se li prende
Calmo fabio capello. Appena arrivato a Trigoria hai trovato l’attacco totti-montella-supermarco, in difesa terzini cafu-candela, zago-aldair, ecc.. poi ti sei fatto comprare batistuta, emerson, samuel, zebina, zanetti in prestito, mangone, ecc… È un po’ diverso da oggi che abbiamo ibanez, vina, karsdorp, smalling di cristallo, ecc. Per carità bravi, però solo con cafu e candela questa ROMA sarebbe già da scudetto. Considerato, poi, che totti giocherebbe al posto di pellegrini….. capello lascia sta’, continua a consigliare a esposito di non fare la fine di zaniolo. FORZA ROMA
Capello appena arrivato chiese di comperare Mangone dal Bologna. Zago arrivò l’anno dopo!
La differenza principale è che Capello aveva Totti, Cafù e Samuel, Mourinho no.
Batistuta non segnò tantissimo, ma spesso gol pesanti.
Però la squadra attuale con Samuel e Totti avrebbe pochi rivali.
Non segnò tantissimo? Quell’anno Batistuta fece 20 gol
Cinese, fu quarto, dopo Crespo (26) Sheva e Chiesa.
L’anno seguente segnarono 24 gol Hubner e Di Vaio, 20 Maniero.
E Bati aveva segnato sempre di più negli anni precedenti a Firenze.
Non ho detto poco, ma neanche tantissimo.
Anto secondo me 20 gol a quell’epoca con i difensori che c’erano in serie a sono tanta roba è vero che a Firenze segnava di più però è arrivato a Roma quasi a fine carriera un giocatore come batigol in una serie a come questa farebbe 50 gol
Grande Capello! Mister del 3° scudetto
Ma lui da udinese i grappini se li fa’ oh no…..che cavolo gli interessa della Roma, e’ scappato da Roma aveva la squadra piu’ forte dell’epoca e altre 2 partite lo vinceva la Juve, in piu’ Sensi quando e’ andato via era felicissimo quanto si predeva mi pare 7 miliardi di lire poi milioni de che….Io ringrazio Sensi e i giocatori per lo scudetto lui no… Un altro come Spaletti belli paraventi solo che Spallettone non aveva Sensi con i soldi una lamentela continua di quell’anno i giocatori che aveva manco si ricordano di lui ma credo in tutte le squadre dove ha allenato come lo chiamano il Don Fabio che di don non ha niente…..L’Ovvio impersonificato…
Tra vincenti ce se capisce subito
Basta poco che ce vo il manico ce’
Serve la macchina bona e poi alberi della cuccagna a gogo e pure qualche albero pizzuto
“Tu sta’ zitto e pensa piuttosto a come aiutarci per convincere il Melandri, qua”
(Amici miei, Atto I)
E pensare che era più facile vincere lo scudetto l’anno successivo a quello del 3° scudetto, Capello avrebbe potuto vincerne due di fila ma il quarto se l’è magnato, 0-0 all’Olimpico contro la Juve che era in 10 tutto il secondo tempo e praticamente inoffensiva con zero tiri nonostante Trezeguet lì davanti ha avuto paura, Del Piero ancora lo ringrazia per non aver messo in campo Montella, 5 palle goal nel primo tempo in 11 contro 11 e zero palle goal appunto nella ripresa in 11 contro 10 per non aver osato di più.