Da Zingaretti a Bova fino alla AS Roma: tutti alla corte di Palamara, Mr Wolf della Capitale

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AS ROMA NEWS – Di seguito una parte dell’articolo pubblicato dall’Espresso a firma di Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian dal titolo: “Da Zingaretti a Bova fino alla AS Roma: tutti alla corte di Palamara, Mr Wolf della Capitale“.

L’ESPRESSO (E. Fittipaldi – G. Tizian) – Scorrendo le centinaia di chat del magistrato Luca Palamara, indagato per una presunta corruzione, l’impressione finale è che la Capitale sia afflitta da una malattia. Definita cent’anni fa da Sigmund Freud “coazione a ripetere”, quella tendenza incoercibile e «del tutto inconscia a porsi» dice la Treccani «in situazioni penose o dolorose, senza rendersi conto di averle attivamente determinate, né del fatto che si tratta della ripetizione di vecchie esperienze».

Palamara e il mondo di sopra e di sotto che lo cerca su WhatsApp è, in effetti, l’ennesima incarnazione del facilitatore nostrano. L’ennesimo Mr Wolf, stavolta vestito con la toga, che risolve problemi a colleghi, ministri, politici, attori e potenti assortiti. La riproposizione millenial dell’immortale “A Fra’ che te serve”, frase con cui il costruttore Gaetano Caltagirone negli anni ’70 rispondeva al telefono all’andreottiano Franco Evangelisti, sempre a caccia di piaceri e finanziamenti per la sua corrente.

Intrappolata nel Giorno della marmotta, dove tutto ricomincia daccapo tra P2, P3 P4 e la novella P5, Roma osserva con preoccupazione crescente il nuovo scandalo scoppiato un anno fa. Se a maggio 2019 le conversazioni tra il pm di Unicost e due deputati del Pd (Luca Lotti e Cosimo Ferri) in merito alle nomine dei capi delle procure più importanti d’Italia aveva terremotato il Csm, stavolta i messaggini rischiano di travolgere altri esponenti della magistratura, e imbarazzare importanti esponenti politici.

Al netto della rilevanza penale delle vicende che è tutta ancora da dimostrare (nessuno tranne Palamara risulta indagato), la vicenda mostra relazioni opache tra magistrati di correnti di destra e sinistra. È condita da incontri segreti e riservati, più richieste di prebende di ogni tipo, biglietti per lo Stadio compresi.

Un fiume di conversazioni che disegnano – come hanno scritto ieri tre giudici napoletane annunciando sdegnate la candidatura per le elezioni del Consiglio giudiziario – la degenerazione «sviluppatasi nella magistratura negli ultimi dieci anni, dove un sistema di potere, messe da parte idealità e impegno culturale, offre ai magistrati la sola miserabile prospettiva di costruire per sé e per gli amici una carriera fondata sullo scambio reciproco di favori, sul privilegio e la rendita di posizione, attraverso la creazione di un reticolo oscuro di rapporti interpersonali».

Una Suburra mefitica, insomma. Ora, è noto che le chat (depositate qualche settimana fa dai giudici di Perugia) tra Palamara e i suoi interlocutori hanno già portato alle dimissioni del capo di gabinetto del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, e che ieri i vertici dell’Associazione nazionale magistrati abbiano deciso di fare un passo indietro dopo le ultime rivelazioni su inauditi e violenti scontri correntizi.

Meno conosciute, invece, sono altre relazioni pericolose del pm in forza alla procura di Roma, boss di Unicost e re indiscusso delle nomine, che ripropongono non solo il tema della riforma del Csm, ma anche quello dei rapporti tra politica e giudici, e tra giudici e imprenditori.

(…)

CUORE ROMANISTA

Il telefono di Palamara squilla a tutte le ore. E le chat su Facebook e WhatsApp sparano notifiche senza sosta. Si tratta soprattutto di colleghi che chiedono raccomandazioni, che implorano favori, che disegnano strategie per nomine e poltrone. Il Mr Wolf in toga promette a tutti, smista sollecitazioni, ammansisce chi protesta, vezzeggia coloro che possono essergli utili.

Ma ogni tanto, oltre a quelli politici, balzano fuori a sorpresa rapporti extragiudiziali. Con vip e imprenditori. C’è la chat con l’attore Raul Bova, che nel 2017 – dopo essere stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi per una presunta dichiarazione fraudolenta in materia fiscale – chiede a Palamara di «indagare su questa sentenza, un’ingiustizia senza precedenti. Tutti assolti tranne me…ti chiedo di verificare se ho meritato una condanna così dura. Così mirata. È stata considerata una manovra premeditata? Sono sotto choc» (Palamara s’affretta a dirgli che gli «farà sapere, ma devi reagire: non è perso nulla»).

C’è, soprattutto, il rapporto finora inedito con Mauro Baldissoni, direttore generale dell’AS Roma. Palamara è un tifoso sfegatato: conosce Claudio Ranieri e Luciano Spalletti, ma per vedere i campioni della sua Roma è a Baldissoni che chiede biglietti per l’Olimpico. Non solo per le partite casalinghe, ma anche per quelle in trasferta. Il do ut des è però sempre dietro l’angolo: quando la procura di Roma e il procuratore aggiunto Ielo aprono l’inchiesta su Luca Lanzalone e il costruttore Luca Parnasi e sulle presunte mazzette intorno al progetto del nuovo Stadio della Roma, Baldissoni (che sarà poi sentito come testimone) sa che può contare sull’amico.

Palamara, a marzo 2018, pensa però solo ad andare in tribuna.

Palamara: «Buongiorno Mauro scusami la seccatura ma ho promesso a mio figlio di portarlo a Barcellona e sto trovando difficoltà a reperire due biglietti. Attendo tue un caro saluto».

Qualche giorno dopo, si capisce dal tono del messaggio che il desiderio è stato probabilmente esaudito.

Palamara: «Grazie Mauro è stato qualcosa di epico e di indimenticabile ed il fatto di esserci stati a Barcellona ha reso tutto ancora più bello un abbraccio a presto».

Baldissoni: «Grazie Luca».

Due giorni dopo, però, Palamara chiede un altro favore. Vuole andare pure in Inghilterra.

Palamara: «Buongiorno Mauro la seccatura te la chiedo nei limiti del possibile anche per Liverpool sempre con mio figlio grazie come sempre»

Baldissoni: «Non sarà facile Luca. Vediamo.

Una settimana dopo, Palamara insiste: «Mauro scusami avevo provato a cercarti perché mi ha chiamato Luca (di chi si tratta? forse Lanzalone, ndr?) che mi ha detto che viene a vedere la partita a Liverpool e ci teneva ci fossi anche io. Non voglio metterti in difficoltà se c’è ancora possibilità aspetto un tuo riscontro io sono con mio figlio».

Non sappiamo se alla fine il pm sia riuscito a partire per godersi il “Never walk alone” e le sciarpate dell’Anfield, ma di sicuro due mesi dopo, il 13 giugno 2018 (giorno degli arresti di Parnasi e Lanzalone) è lui a chiedere informazioni al magistrato. Che lavora a pochi metri di distanza dagli inquirenti che hanno condotto l’inchiesta. Invece di dichiararsi indisponibile, il magistrato propone subito un incontro privato.

Baldissoni: «Luca, ma cosa è successo su Parnasi? C’è davvero sostanza?»

Palamara: «Buongiorno Mauro in giornata o anche domani ci vediamo per un caffè?»

Baldissoni: «Sono a Roma. Dimmi tu».

Palamara: «Alle 11 caffè palazzo Montemartini saletta interna?»

Baldissoni: «Ok. Un po’ prima»

Il giorno dopo il dg della Roma manda un articolo di giornale che riporta le parole di Ielo, che sottolineano come l’AS Roma «è fuori da questa storia». Baldissoni, però, deve essere sentito come testimone.

Baldissoni: «Solo per ricordarti le parole di Ielo ieri. Noi non consideriamo viziato nessun atto».

Palamara: «Mauro lo vedo domani e ti dico».

Baldissoni: «Ok. Spero di parlarci il prima possibile. Vorrei capire che dire a tutti gli investitori americani tra l’altro…

Forse Baldissoni vuol parlare con Ielo, o con i vertici della procura? Il giorno dopo, Baldissoni viene certamente ascoltato dagli uffici guidati al tempo da Giuseppe Pignatone. Solo come testimone.

Palamara: «È rimasto molto soddisfatto per oggi e di te».

Baldissoni: «Sono contento. Gli ho detto che resto a loro disposizione se gli serve qualche chiarimento. Con piacere. Anche informalmente».

Palamara: «Ok. Ci prendiamo caffè nei prossimi giorni».

Nelle settimane e nei mesi successivi, i due amici si incontrano più volte. Probabile che Baldissoni sia preoccupato dagli sviluppo dell’inchiesta, e che il pm che gli chiede i biglietti possa essere un buon aggancio per avere informazioni di prima mano. È un fatto che Ielo, sentito dall’Espresso, neghi di aver mai dato a Palamara qualsiasi dettaglio sull’inchiesta, su Baldissoni o chiunque altro. «Palamara non lo sentivo né incontravo da mesi», ha detto.

Lo scandalo del Mr Wolf, che il suo collega Massimo Forciniti chiama amichevolmente “er cazzaro”, a un anno dalla pubblicazione delle prime carte della procura di Perugia non accenna a spegnersi. «Qui rischia di venire giù tutto, è davvero una Suburra», ripetono i magistrati che allibiti leggono chat e intercettazioni. Sarà. Ma in molti contano sulla coazione a ripetere che affligge tutto il Paese. Perché è statisticamente assai probabile che presto anche questo tsunami verrà dimenticato, che nulla cambierà, e che ricominceremo a indignarci di nuovo al prossimo scandalo.

Fonte: L’Espresso (VAI ALL’ARTICOLO ORIGINALE)

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31 Commenti

  1. Poi i tifosi si chiedono come mai i grandi gruppi industriali non investono a Roma… mi spiegate che immagine da al mondo una città in cui, a gestire gli affari più ingenti, sono proprio questi soggetti? A parte poi che, Roma non è mai stata città imprenditoriale, neanche ai tempi d’oro. Alla fine, gli imprenditori che si sono arricchiti di più sono semplici palazzinari e/o costruttori, ma di multinazionali e società rinomate nel mondo, non se ne è mai vista l’ombra. Questo è, poi chi vuole restare con gli occhi foderati dal prosciutto, è libero di farlo.

    • Ti ho messo il like, però è doverosa una piccola precisazione: come società rinomata al mondo c’è Ferrovie dello Stato. La società, per la quale lavoro ovvio, si è aggiudicata appalti negli Stati Uniti, Emirati, Spagna (quest’ultima giusto il mesetto scorso). È una delle più famose al mondo a livello di trasporto.

    • @AleFiore, ciao dove si fa la procedura di qualifica spedizionieri? (scusate l’off topic)

    • Ciao Batigol, purtroppo non so aiutarti poiché mi occupo della parte immobiliare della società. E non so neanche a chi chiedere perché è una cosa troppo particolare.

  2. Due considerazioni, tutte queste persone che si scambiano messaggi potenzilamnete compromettenti su facebook e whatapp l’hanno capito che sono facilmente intercettabili? Ci sono tante altre app molto più sicure.
    Dove sarebbero le novità? riprendendo il mio commento in un articolo precedente, se arrivi ai vertici della società entri in un sitema di relazioni clientelari che esiste dalla notte dei tempi. L’espresso cità Roma peccato che dimentichi MIlano Napoli ect ect, anche in una piccola città come Siena quanti interessi ruotavano intorno ai monte dei paschi?

    • Eh eh caro stramo….sai che alle volte una questione di opportunità è molto piu rilevante di una questione penale..? Soprattutto quando si tratta di “bene pubblico” in relazione allo stadio. Ed ecco che San Baldissoni intercedeva presso The Wolf per tirare fuori la Roma da sto bordello….

    • Enrico io non ci vedo neanche grandi questioni di opportunità. Baldissoni è avvocato, Palamara pm a Roma da una vita, chissà da quanto si conoscono, sicuramente anche da prima dell”ingresso di Baldissoni nella Roma. Parlare di biglietti o informarsi di cose di procura che hanno grossa incidenza sul discorso stadio non mi sembra un grande scandalo. Fai una cosa: leggi solo i virgolettati senza la parte interpretativa del giornalista poi mi dici.

  3. Baldissoni chiama Palamara per sapere che caxxo ha fatto parnasi, ciò dimostra che l’AS Roma non è per niente coinvolta non sapendo nulla degli intrallazzi del costruttore.

    • Semplice: nell’utilizzare vie clientelari per avere notizie che o non potrebbe avere oppure che potrebbe avere in via ufficiale. Ripeto, è il sistema che emerge ad essere marcio, ed è confermato dalla storia dei biglietti. Perché a Palamara sì ed a te no? non te lo chiedi?.

    • Realista, tu sai cosa ha detto Palamara a Baldissoni?
      Tra l’altro, mi pare che che (giustamente) l’inchiesta su Parnasi sia andata avanti alla grande,
      che la Roma ne sia uscita completamente pulita a detta degli investigatori stessi,
      e che lo stadio, ahinoi, è ancora solo su carta….
      Per cui parlare di rapporti clientelari, boh….

      Io non sono molto garantista di mio, ma penso i processi si facciano nelle sedi appropriate,
      non in questo modo.

    • Vuoi mettere sbattere il nome di Baldissoni in prima pagina? Questo è il classico articolo ad orologeria, guatda caso uscito dopo le recenti “rassicurazioni” del sindaco. Io faccio questo ragionamento, prima si sbrigano a votare e meglio è! A memoria non ricordo un altro progetto che abbia suscitato una così importante attenzione mediatica. Ci hanno lavorato tutti, 2 giunte comunali, procure, Mibact, università del Nord etc… ma sarà arrivata l’ora di votare?

  4. Lo scandalo consiste solo nel fatto che non bisogna mai assoggettarsi a certi individui, che sfruttano il fatto di dichiararsi romanisti pet tenere ke mani in pasto e di tenere sotto schiaffo dirigenti e varie situazioni. A me non interessa se le richieste e le intrusioni ri Palamara sono reati, ma che si permetta ai non addetti ai lavori di ruotare a Trigoria e dintorni. Con che diritto personaggi che col calcio non c’entrano, chiedono biglietti e informazioni? Vogliono vedere la Roma? Comprano il biglietto e fanno la fila. Io, che non sono nessuno, per decenni ho fatto l’abbonamento nella mia Sud pur potendi andare in Tribuna Monte Mario in quanto facenvo parte del Coni in qualita’ di arbitro,vguardalinee e commissario. Si devono vergognare! Non si abbottano mai! E poi, cone Palamara, magari fanno anche i moralisti!Andassero a lavorare!

  5. Poi dimenticavo anche Zingaretti, Bova, vari politici e pseudo artisti milionari che poveretti non si possono petmettere di pagare un biglietto, ecco petche’, sfruttando la loro posizione, a volte li richiedono a dirigenti e calciatori. Non conoscono vergogna! Devono stare lontani dalla Roma, altrimenti la infettano!

  6. Non stupisce. Con quelle operazioni nei bilanci e fuori, se non fossero stati amici dei magistrati a quest’ora Alcatraz sarebbe dovuta riaprire per metterceli dentro.

  7. Purtroppo l’Italia è piena di Palamara, dai piani alti fino alle situazioni più capillari. E’ proprio la struttura antropologica dell’italiano medio ad essere così. Quella che, per esempio, davanti ad un concorso pubblico ti porta a vedere in primis se conosci qualcuno e solo poi a studiare. Quella che, se devi fare una gastroscopia, approfitti del fatto che conosci l’infermiere per fregare quelli che hanno prenotato prima di te. Oppure quelli che danno la mazzetta all’impiegato del comune che gli sposta la pratica da sotto a sopra. Però poi ci scandalizziamo degli altri…

  8. Ma come? Gli infaticabili tromboni dell’Orchestrina der Titanic non ci hanno sempre raccontato che era finita l’era del prosciutto? Che il povero Lino Banfi, reo di non profondersi in sperticati salamelecchi nei confronti di Omino Buffo, soffriva in realtà di inguaribile astinenza da salumi? E con lui tutti gli altri “rinnegati” VIP?
    E mo’ scopriamo che almeno Palamara il prosciutto ce l’aveva, tagliato fine e senza grasso?
    Chief, Direttore & Direttore Commercialista (basta perché gli altri so’ replicanti), ma come è possibile?

    • Io suppongo che sia il direttore, visto che Adelmo è direttore commercialista e Chief è Robbo. Comunque, ammesso e non concesso che queste intercettazioni siano vere, non vedo cosa c’entri questo con i biglietti omaggio (ergo, GRATUITI) gentilmente messi a disposizione dalla vecchia proprietà a vari personaggi del mondo dello spettacolo, o persone che in qualche modo erano legate a Villa Pacelli. Tralasciando il fatto che nutro scarsa fiducia nei confronti della magistratura italiana, Palamara e Baldissoni probabilmente si conoscono da una vita, e volente o nolente, queste dinamiche nel nostro paese ci saranno sempre.

  9. Guarda che Palamara nn ha mai fatto né riunioni né cene con Dirigenti della AsRoma bensi con Lotito che gli offriva i biglietti e altre cose guardate bene che proprio nn e così perché nella prima inchiesta di Palamara quando fu sospeso dal Associazioni Magistrati c erano solo le telefonate e le cene con Lotito

    • Io ricordo anche che nella famosa riunione dove Palamara & Co. decidevano le nomine l’insaccato biancosporco era presente.

  10. Da ciò emerge che: validissimi chiede al Deus ex machina della magistratura italiana cosa succede ineerente al caso parnasi.

    Palamara chiede dei biglietti a baldissoni per le partite ( cosa che di fa tranquillamente e che non è un reato ).

    Mi sembra tutto naturale. Nulla di male.

    Ciò che emerge di VERAMENTE grave è che la magistratura, già successo con Berlusconi, opera per antipatie o simpatie, opera per favori o sfavori.

    Forse in molti non capiscono che dietro lo stadio della Roma ci sono interessi politici nazionali, allorché è ancora più evidente che i vari rallentamenti e stop non sono avvenuti per errori della Roma, ma per l’imposizione sleale degli organi di giustizia e decisionali dello stato.

    Quello successo con Salvini è solo un millesimo di quello che esiste.

    Se si scava ancora un po’ più a fondo, ma anche di 1cm, troverebbero la peggio m**** .

    Paese corrotto dove la legge NON è uguale per tutti.

    • Emerge pure che Baldissoni la “vede difficile” per i biglietti x liverpool..pensa te che schifezza

  11. Grazie a voi Lorysan e Luigi romanista partenopeo ,ho riportato l’art.del mattino che avevo conservato in archivio del sito, conferma quello che avete scritto , peccato che pur di dar contro alla Roma si dimenticano queste notizie (volutamente?)

  12. Ancora co sti prosciutti, bijetti a gratise e baciate di mano verso il badrone potente 🕵! Le solite lobby di sinistra….con questo è tutto!!!

    ROMA RISORGI!

    • ….aspetta! lobby rosse, nere, verdi….e di tutti i colori…
      cmq volevo dare un bonus di 10 pollici in su a DAN che secondo me ha centrato in pieno il Bersaglio!

  13. Per chi vuole informarsi art.del Mattino di Valentina Errantidel 5 giugno 2019,sull”amiciza tra il magistrato in questione e Lotito per ottenere i biglietti gratis di Lazio -Atalanta

  14. Ma mr wolf, non era il nomignolo che usa nelle intercettazioni Luca Parnasi per Lanzalone, avvocato livornese incaricato da Grillo per aiutare la Raggi a fare approvare lo stadio di TDV sulla base di un nuovo progetto e da quest’ ultima nominato presidente dalla Ace. Come corrispettivo? Visto che aveva dichiarato che avrebbe lavorato gratis.
    Qualcuno ha aperto il vaso di Pandora, chiudetelo subito altrimenti non si salva neppure il Papa.

  15. A Palamara vorrei solo dire che quelle dita che mimano il telefono(all’inizio dell’articolo), glie li farei mettere in un solo posto. Anche lui ci mancava! Ora stiamo a posto!

  16. Ora si potrebbero spiegare i tempi lunghi del rinvio a giudizio di Luca Parnasi con una prima udienza che deve essere ancora tenuta malgrado 3 componenti dell’associazione a delinquere abbiano già confessato per patteggiare e siano stati condannati.
    Non si tratta di prosciutti ma di un sistema organizzato di favori (?) ai soliti noti con la Procura di Roma che in base alle notizie giornalistiche ha operato per gruppi di appartenenza, basta pensare allo scontro per la nomina del nuovo procuratore quando Pignatone è andato in pensione.
    Con Palamara che si vedeva con i personaggi risultati dalle intercettazioni per prendere un caffè o alle partite o ai circoli sportivi di Roma.
    Circoli sicuramente ben frequentati, visto che al circolo dei canottieri Aniene di Malagò da voci che sono circolate, è stato visto Luca Parnasi pranzare allegramente con il rappresentante italiano di Vitek poco prima della chiusura del contratto tra Vitek e Unicredit.

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