Fonseca docet: psicologia, dialettica e tanto lavoro. La Roma è già tua

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ULTIME NEWS AS ROMA – Il suo sbarco a Roma è arrivato dopo il terremoto prodotto dall’addio di Francesco Totti in giallorosso e condizioni peggiori per iniziare una nuova avventura probabilmente non ne esistevano. Paulo Fonseca, invece, non ci ha pensato un attimo, si è tuffato immediatamente nel lavoro e ha iniziato a costruire la sua Roma. Con poche parole e tantissimo campo.

Oltre 40 giorni dopo a Trigoria (e non solo) sono tutti con lui, il che vuol dire che quanto fatto finora è stato giusto, corretto. Tra i meriti di Fonseca c’è quello di aver lavorato anche personalmente sui nuovi acquisti, chiamandoli quasi tutti (è successo con i vari Pau Lopez, Diawara, Mancini e Spinazzola) per spiegargli il suo calcio e quanto lui credesse in loro.

È l’aspetto psicologico del suo lavoro, che poi ha trovato terreno fertile anche nell’andare a convincere Dzeko nel restare in giallorosso e concedere una chance a Pastore. “Giochiamo in modo diverso al passato, costruendo il gioco da dietro – ha detto ieri UnderFonseca ama molto un gioco basato sui passaggi, vuole che noi esterni d’attacco si giochi più dentro il campo. Questo è il grande cambiamento, ci dobbiamo accentrare per aiutarci a vicenda”.

Fonseca ha voluto un programma di avvicinamento al campionato che andasse dal morbido al duro, dalle squadra di basso livello a quelle di alto profilo. Questo perché sapeva bene che l’ambiente giallorosso era sostanzialmente depresso per l’andamento dell’ultima stagione e per l’addio all’altra grande bandiera romanista, Daniele De Rossi. È ovvio, però, che la prova del nove arriverà domenica, quando la Roma inizierà il suo viaggio ufficiale. Lì servono i tre punti, anche per continuare a lavorare in un certo modo, serenamente.

(Gazzetta dello Sport, A. Pugliese)

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5 Commenti

    • Al primo eventuale tonfo sarà giusto analizzarne serenamente le cause e le responsabilità.
      Per quanto visto finora è innegabile che il tecnico sia almeno in grado di trasmettere un’idea di gioco, per cui direi che dopo EDF la ASR ha di nuovo un allenatore. A proposito del quale spero che non gli sfugga di cimentarsi nel campionato italiano e di dover spesso tenere conto dell’avversario, che sia elastico e sappia trovare alternative e contromisure dosando difesa alta e calcio offensivo onde evitare accadimenti cui purtroppo abbiamo dovuto abituarci.

  1. E c’è chi sta peggio di loro, questi scivono e parlano per la pagnotta, molti piú spalano letame piú gl’ingenui leggono… purtroppo c’è chi abbocca e crede che l’opinionista sia un evangelista. Queste sono concetti di gente che di calcio ne capisce meno di noi e molti di loro non hanno mai tirato un calcio ad un pallone e parlano solo con malafede e cattiveria. Io posso giustificare chi scrive o parla dopo un paio di buoni bicchieri di vino… anche se prima gli dovrebbero fare la prova del palloncino. Quanti giornalisti avete sentito parlare di tattica, modulo?Piú facile dire ha venduto questo e comprato quest’altro, poi ognuno dice il tutto ed il contrario di tutto e tutti. Nessuno ha un’opinione uguale e pretendono ognuno di aver ragione.

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