PENSIERI SPARSI DELLA SERA – Diario dal bunker anti-Covid 19. Parte II: l’astinenza

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DIARIO ANTI-COVID, PARTE II – Tutto mi sarei aspettato tranne che succedesse una cosa del genere. Come nessuno, d’altronde. La quarantena ha avuto come principale effetto quello di svuotarmi: in tutti questi giorni non ho avuto una sola volta la voglia di condividere con voi i miei pensieri sparsi della sera. Vi chiedo scusa, ma mi sentivo senza stimoli. L’idea di restarmene isolato dal resto del mondo a tempo indeterminato mi ha reso una persona più insicura e fragile. E di sicuro meno vitale. Ora penso che sia il momento di provare a ripartire.

E se qualcuno si sta domandano dove sia finita la parte I del mio personale diario, non vi siete persi nulla: semplicemente non è stata mai scritta. La parte I è quella del buio totale, del vuoto che si è creato in questi primi giorni di rintanamento forzato nel mio personale bunker.

In queste settimane mi sono reso conto che quello che mi manca del calcio non è tanto la partita in sé, ma tutto quello che c’è intorno e nel mentre. Dall’attesa prepartita al chiacchiericcio post gara, anche quello più becero. Mi manca la convivialità del calcio. Mi manca il suo unire le persone, nel bene e nel male. E’ un collante incredibile. Sarà forse che nella mia famiglia, ma anche nella mia cerchia di amici, l’amore per la Roma è sempre stato uno dei pilastri su cui si sono retti tanti momenti spensierati.

In questi giorni assisto con un certo fastidio alle lunghe diatribe sull’opportunità di far ripartire questo campionato. Detto francamente, per tanti versi io sarei felice se si riuscisse davvero a riprendere a giocare. Primo, perchè significherebbe che l’emergenza è davvero sul viale del tramonto. E secondo, perchè mi piacerebbe tornare a fare quello che più mi piace: vedere, parlare e scrivere di calcio.

Ma se questo campionato si potrà davvero concludere, lo si faccia perchè ci sono davvero le condizioni per farlo e non perchè va finito ad ogni costo. Altrimenti si rischia di trasformare il ritorno al pallone in un festival dell’horror, con partite senza pubblico (quanto è deprimente!) e con la paura di un contagio sempre dietro l’angolo. Allora meglio chiudere tutto e ripartire come si deve a settembre.

Staremo a vedere. Prima di salutarvi con affetto dal mio bunker anti-Covid19 vorrei condividere con voi la cosa più importante che ci dovrà insegnare questa quarantena forzata: non dare per scontate le cose che ci sembrano più banali della nostra vita. Fosse solo anche il poter assaporare l’aria tiepida di una domenica di primavera. Sono tutte cose assai preziose.

Vi abbraccio. 

Andrea Fiorini – Giallorossi.net

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30 Commenti

    • Come i nostri nonni ripartirono dopo la II guerra mondiale lo faremo pure noi, e non voglio sentir dire che si stava meglio quando si stava peggio perché non c’è mai fine al peggio, andatelo a dire ai sopravvissuti di hiroshima, sentiamo che vi rispondono, per cui ce la faremo benissimo.

  1. Caro Andrea, lo stesso senso di svuotamento di cui parli mi è stato raccontato da molti amici. Credo di capire cosa stai provando.
    Personalmente, forse perché non ho potuto staccare del tutto dal lavoro, sto vivendo questo strano periodo più che mai calato nel “presente”. Non ho voglia di crogiolarmi più di tanto nei nostalgici ricordi del passato, né do troppo peso ai progetti per il futuro. Sono pienamente concentrato su ciò che sta accadendo all’umanità, consapevole che, come tu stesso dici, i motivi di riflessione sono e saranno numerosi…
    Il calcio? Parva materia. Preziosa, invece, la compagnia degli amici di gr.net.
    Ti saluto affettuosamente. K

  2. È vero quanto ha ragione, le cose che sembravano banali, alla fine sono quelle, che iniziano a mancare di più in una situazione come questa

  3. Paole giuste Andrea. Un saluto a te, alla nostra AS Roma ed a tutti i partecipanti a questo magnifico Gruppo.

  4. giusto per precisare: una discreta fetta della popolazione apprezzava l’aria tiepida primaverile anche prima di questa pandemia. Spesso sono individui infarciti di forti traumi pregressi, già abituati ad essere prigionieri dell’ottusità contemporanea basata sulla fisica quantistica del nulla.
    Comunque vada, l’umanità uscirà bocciata da questa prova di forza.
    E se ripartirà tutto esattamente come prima…
    vuol dire che NON meritiamo un futuro

    • Alieno, una cosa è saperla apprezzare ma ben altra è non darla affatto per scontata. Questa cosa deve per forza insegnarci qualcosa, e alle persone di buon senso sono certo che lo farà. Un saluto.

    • Non dubitare, ripartirà tutto come prima. Anzi, pure più vorticosamente perché ci sarà da “recuperare”. Questa pandemia non ci insegnerà nulla, come mai nulla ci ha insegnato il corso d’acqua che esonda a causa del restringimento del suo spazio vitale; o la montagna che frana per il disboscamento.
      Sì piangerà e si ripartirà, come se le lancette fossero ferme a febbraio.
      Ti ho sufficientemente depresso?

    • Cattivik sono convinto anche io che questa pandemia non ci insegnera’ niente,ma credo che almeno abbiamo riscoperto l’aspetto piu’ umano di tanti di noi,con tante piacevoli sorprese,anche se qualcosa si poteva capire anche parlando di calcio.Io sono un idealista e per me l’aspetto umano è sempre importante,sono contento di avervi conosciuto,con qualcuno naturalmente di piu,com’è normale che sia.
      Un abbraccio

    • La vedo come Cattivik a questo proposito e non posso non notare l’ipocrisia delle istituzioni che per la salute pubblica prima ci fanno barricare dentro casa e poi noncuranti della stressa ci avvelenano alla grande con maestosi piani industriali per la ripresa economica.
      Ma con calma, senza fretta, in modo che non si noti tramite l’affollamento dei reparti ospedalieri.

      Ovviamente parecchi di noi saranno d’accordo sia prima che dopo…

    • il mio commento è praticamente il seguito di quello ecologista pubblicato poco prima nell’articolo riguardante i dati giornalieri sul coronavirus.
      Sperare non costa nulla, se l’umanità perderà quest’occasione per guardarsi seriamente allo specchio ne prenderò atto tristemente.
      Se pensiamo che è stato un banalissimo pipistrello a metterci con le gambe all’aria (nella versione ufficiale) trasmettendoci l’equivalente di un’arma batteriologica… definirci “fragili” è un complimento molto generoso

    • E’ proprio così Fabiano. Per la prima volta in 12 anni, da quando è nata la primogenita, le bambine possono vedere il loro papà per più di due ore al giorno. E non sentirlo dire “sono stanco” quando reclamano la sua attenzione. Praticamente le ho viste crescere senza accorgermene.
      Però ammetto che questa situazione, malgrado il rischio dovuto al lavoro di mia moglie, la vivo in una situazione da “privilegiato”. Faccio un lavoro che, per il momento, soffre la contingenza in atto meno di altri (seppure alla fine anch’io avrò le tasche più vuote). Mia moglie teme, ma non certo di restare a spasso. Ho una casa e un giardino spaziosi: per cui si sta insieme lietamente quando si vuole, e all’aria aperta, ma poi ognuno ha il suo spazio vitale quando serve. Le bambine se la stanno vivendo spensieratamente, anzi non esito a dire che sembrano felici. E lo è pure il nostro cane che non deve più passare tante ore in solitudine.
      Poi ho parenti e amici che invece vivono in quattro in 60mq e 4 di balcone in città. E lì i bambini iniziano a dare evidenti segni di insofferenza.
      Oggi più che mai benedico la scelta di vivere in campagna, a costo delle tre ore di automobile giornaliere per raggiungere il posto di lavoro. E tu ovviamente non potrai che comprendere quanto dico.

    • Anche secondo me, inteso come società, ripartirà tutto come prima e verrà persa l’ennesima occasione per fermarsi un attimo a capire cosa c’è che non va. Non credo che verrà manco fatta una vera retrospettiva di questi mesi, tanta la voglia e urgenza di tornare al “normale”.

      Quello che resta, però, resta nelle persone che sapranno farne tesoro. Resta per chi in queste settimane si è accorto che tutto sommato possiamo anche stare senza shopping, senza consumo, e non è nemmeno così male. Le nostre case sono già piene di TUTTO. Persone che magari hanno riscoperto un ritmo di vita più umano, fatto di mattine senza fare corse, un caffè tranquillo con un familiare verso metà pomeriggio, due chiacchere, magari si cucina pure qualcosa assieme. Nel mio caso è stato un anticipo del “buen retiro” da anziano che ogni tanto mi scopro a bramare, e che tutto sommato non è manco così lontano.
      Certo, vorrò farmi qualche altro viaggio prima del ritiro definitivo, e certo, vorrei ritirarmi in un posto nella natura e non certo in un appartamento in città. Ma pure la città in questi giorni è diventata tranquilla, quasi serena. Apri le finestre, entra aria buona, silenzio, poche auto in giro.

      La clausura da coronavirus poteva essere decisamente peggio. Un pensiero alle persone che in questo periodo hanno sofferto, davvero.

  5. Non mi manca fare due ore di coda sul raccordo, né la gara per il posteggio o tantomeno le corse per passare alla fila più corta alle casse (anche se venerdì, ed al supermercato eravamo in tre, uno è riuscito a passarmi davanti alla salumeria).

    A casa mia, con la mia famiglia, ho tutto ciò che mi serve. Lo sapevo già, non mi serviva il covid 19 per scoprirlo: semplicemente non ho mai tempo da dedicare a quello che mi piace.

    A volte la parte migliore della giornata è la cena in famiglia. Un’ oretta, se sono fortunato. Ma che roba è?

  6. Come al solito caro alieno ti riporto sulla terra, tutti gli esseri del mondo animale possono vivere anche se privi dell’organo “CERVELLO” ma non esiste nessun esemplare di questo mondo senza l’ano e a quello ahahahha in questa circostanza mi affido,,, spero e prego per te che ne sia provvisto,,, e buon futuro,,, un abbraccio “virtuale”.

    • ho i piedi per terra come te, ma sei sintonizzato su un mondo parallelo: in questo è impossibile sopravvivere senza cervello

  7. Per alleviare l’astinenza da calcio :
    avete visto il video di quel piccolo tifoso dell’ Everton che replica il cucchiaio di Totti contro l’ Inter ???
    Assolutamente fantastico e anche l’esultanza è identica !

  8. caro Fiorini, vorrei ringraziarti per l’aiuto che ci dà il forum a passare queste settimane di domiciliari…
    un saluto a tutti…

  9. Qui hai avuto ampie dimostrazioni di esistenze in vita prive di cervello ahahhahah forse a volte anche io ne sono una dimostrazione palese ma,,, sai ho ricevuto la benedizione Urbi et Orbi,,, spero di non ricadere in errore,,,, e di usare quel 10 pecciento che ancora non è aggredito dall’età e dall’incuria ahahha ciao. Ad Andrea Fiorini invio i miei saluti e tutti gli auguri per questo difficile momento, rammentandogli che questa sua creatura telematica offre a chi ha buona volontà di amarsi la possibilità di farlo.

  10. Un saluto Andrea F
    Ho sempre apprezzato la lucidità dei tuoi articoli, anche nei momenti più brutti della nostra storia recente hai sempre scritto articoli con invidiabile obiettività e correttezza

    Questo è particolarmente significativo,non posso far altro che condividere pienamente il tuo pensiero

    Io sono x chiudere tutto qui ,prepararsi x la nuova stagione e ripartite a pieno regime ad agosto

    Ci pensassero i capoccioni della UEFA x le coppe
    Per i ns campionati invece , ci pensassero i testoni di caxxo della Lega

    Non appena finirà l’emergenza, sicuramente vedremo un mondo migliore
    O almeno lo spero

    Salutando l’intera Redazione , porgo i miei ringraziamenti a chi si sta adoperando per superare le problematiche,in tutti i settori

    Solidarietà a chi non sta bene o ha famigliari malati a cui auguro pronta guarigione

    Buona serata a tutti i cuori giallorossi 💛❤️

  11. Se è la mia volta a rivelare i miei pensieri sparsi, beh, anzitutto la nostalgia di Fiorini per la convivialità del calcio mi ha riportato alla mente le “convocazioni” di un’assortita e vivace compagnia in occasione delle partite dei mondiali o degli europei di calcio. Il vero spettacolo non era quello mostrato dal televisore, ma ciò che accadeva tutt’attorno.
    La reclusione forzata, sinceramente, non mi pesa più di tanto. Sarà che sto per raggiungere (fra pochi giorni) un’età nella quale ci si attende sfoggio di saggezza; e per ora, il lavoro latita, i risparmi si riducono, però si tiene la posizione in quest’avamposto, e in fin dei conti aiuta la capacità di dosare l’immaginazione. A volte è preziosa perché distoglie dai brutti pensieri (si emerge da un sonno inquieto e subito ci si cala di nuovo in quest’assurda realtà, forse è il momento peggiore della giornata); a volte invece è deleteria (quando penso che ad essere ottimisti ci vorranno ancora almeno 40 giorni prima di uscir fuori da questo tunnel; dannazione, un mucchio di tempo da riempire, sono ancora a Saigon). E poi i leoncini reagiscono bene, non danno segni di insofferenza, e ci sono le piante in terrazzo di cui occuparsi: i susini sono già fioriti, fra breve sarà la volta dei ciliegi.
    Semmai mi manca la leonessa, che fin dall’inizio s’è trasferita dai genitori anziani e bisognosi di cure; un ménage inusitato, ovviamente ci si incontra e ci si sente, e questo weekend abbiamo visto insieme 4 puntate di una nota serie tv spagnola, come se fosse una ricompensa che ci siamo meritati.
    Aiuta, anche, affacciarsi in questo microcosmo di tifosi, insistendo nel discutere di argomenti più o meno seri, come a dirsi forse, ok, per ora siamo squalificati tutti per somma di ammonizioni, ma torneremo presto a giocare nelle rispettive vite. Ci distraiamo e ci facciamo compagnia, se non addirittura coraggio, e non è poco.
    Il ritorno alla normalità ci porterà dei cambiamenti in meglio? Mah… Ho già scritto che devo mostrarmi saggio… Allora non mi comprometto.

    • Che bel commento che hai fatto Hic.

    • Ti ringrazio, caro Fab (the Fab).
      Forse un po’ troppo lungo e un po’troppo personale, ma tutti abbiamo un’infinità di pensieri che ci affollano la mente. Ogni tanto tirarli fuori fa bene.

    • Soprattutto, caro Hic, in condizioni di vita “normali”, non avremmo nemmeno il tempo di coltivarli certi pensieri. Non sapremmo nemmeno di esserne capaci. Così come sto finalmente avendo la possibilità di “conoscere” le mie figlie, altrettanto posso dire nei confronti di me stesso. La vita è troppo breve per lasciarsela scappare tra le dita senza avere avuto il tempo di assaporarla. E nel momento in cui ti concedono di farlo, sei in genere troppo in là con gli anni.
      E’ arrivata la primavera. Mi sveglio al canto degli uccellini accoccolati sugli alberi del mio giardino. E posso rimanere ad ascoltarli senza che la loro melodia sia disturbata da umana attività. Sto imparando a riconoscere le diverse voci. La natura è tornata padrona del mondo.

  12. Che bei commenti in questo post di Fiorini.
    Del calcio, oltre alle pagine che ci portavano al weekend calcistico della nostra amata Roma, mi manca soprattutto l’entusiasmo di mio figlio di 7 anni che ogni sera dopo gli allenamenti mi evidenziava, per non parlare della preparazione alla sua partita del weekend, mi manca il rito del preparagli il borsone e del lucidargli le scarpe da calcio, mi manca l’entusiasmo dei piccoli calciatori mentre andavano al calcio, le loro urla di gioia negli spogliatoi. Si è vero, in questi giorni si passa più tempo insieme, lui è felice tra playstation e pallone di spugna in camera, ma credo che ancora non abbia associato che questa criticità potrebbe ancora tenerlo lontano dai campi da calcio per molto tempo, ogni tanto al giovedì mi chiede se sono uscite le convocazioni…., aldilà del fatto che mi dicevano che è un bambino che promette bene a pallone, mai come in questo periodo mi mancano le immagini dei loro abbracci in campo, abbracci che chissà quando rivedremo.
    Daje a noi!

    • Piccoli e anziani sono quelli che fanno più tenerezza. I piccoli con il pallone in mano e gli anziani che guardano fuori dalla finestra, nella speranza che qualcosa cambi da un momento all’altro, come quando si spera che smetta di piovere. Uno squarcio al cuore.

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