Roma, punti e basta

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AS ROMA NEWS – In un pomeriggio vecchie maniere, con la Roma che torna a giocare di domenica alle 15, l’Olimpico si prepara a mettere da parte (ma non del tutto) le contestazioni e spingere la squadra verso una vittoria fondamentale per rimettere le cose a posto dopo un avvio disastroso di stagione.

Il neopromosso Venezia di Di Francesco non è di certo uno squadrone in grado di spaventare i giallorossi, che però dovranno assorbire le fatiche di coppa e l’impegno di giovedì scorso contro l’Atheltic Bilbao: già allora Dovbyk e compagni avevano risentito della fatica, calando sensibilmente nella ripresa.

Un problema più mentale che fisico, assicura Juric, perchè, numeri alla mano, la squadra ha corso più nella ripresa che nel primo tempo. Ma lo ha fatto male. Se la Roma vista nei primi 45 minuti era stata compatta, aggressiva e ben organizzata, nella ripresa ha perso quasi del tutto il filo del discorso.

La mission di Juric sarà dunque quella di costruire una squadra in grado di tenere alto il livello della sua prestazione nel corso di tutti e 90 minuti, non limitandosi solo a un tempo. Per riuscirci sarà fondamentale attingere a piene mani alla rosa, gestendo con sapienza un gruppo che stavolta permette maggiori rotazioni in alcuni ruoli chiave. Ed è qui che casca l’asino.

Spesso la prestazione della squadra comincia a calare quando mancano sul campo alcuni giocatori di cui la Roma è ancora dipendente. Dybala su tutti. E la Roma deve una volta per tutte uscire da questo equivoco, non potendo affidare le sue sorti a un unico calciatore. A Juric il compito di tirare fuori il meglio da questa rosa. A partire da oggi.

Giallorossi.net – Andrea Fiorini

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21 Commenti

    • Per me invece è l’ora che ti metti davanti allo specchio e ti contesti da solo.
      Mo’ basta! e che cavolo però!
      Tanto a chi non gliene frega nulla, le contestazioni non lo toccano affatto e invece chi si impegna può pagare una prestazione così così a livello umorale.
      Si gioca con i pedi pilotati però dalla testa, che deve essere a posto.

    • mbuti faccio quello che mi pare. impara a campare in mezzo alla gente, pellegrini stringi denti deve fare il rincalzo c’è di molto meglio in rosa.

  1. Una squadra che sulle fasce non ha nessuno in grado di saltare l’uomo, un possesso palla sterile e noioso che fa il paio col non-possesso di Mourinho. Alla fine il risultato è lo stesso: una grande rottura di cogli.

  2. Purtroppo il fatto di dare tutto all’inizio e spomparsi nel secondo tempo è un po’ un tratto tipico delle squadre provinciali. Questo è l’unico tratto su cui ho dei dubbi sul gioco proposto da Juric. Non vorrei e spero fortemente che non accada che la Roma si trasformi in una Provinciale di lusso.

  3. Non è una sorpresa che la squadra abbia corso di più nel secondo tempo rispetto al primo.
    Quando il pallone lo hanno sempre gli avversari fai più fatica, e se giochi uomo contro uomo il dato emerge con ancora più forza.
    La storia della dipendenza da Dybala è vera nella misura in cui è lapalissiano che ogni squadra dipende dai giocatori più forti. Anche il Bilbao è diventato un’altra squadra nel momento in cui è entrato Nico Williams che tra l’altro non era nemmeno nelle migliori condizioni.
    Ma è ovviamente solo una parte del discorso perché non è nemmeno vero che con Dybala in campo non si soffra mai o si domini sempre la partita.
    E’ un vizio atavico questo della Roma di lasciare frazioni troppo ampie di partita nelle mani dell’avversario senza dare l’impressione di potere comunque fare male.
    Accadeva con Mourinho, è successo con De Rossi, si è già visto con Juric.
    Tre tecnici molto diversi tra loro per gioco e mentalità.
    Non è un discorso fisico perché a volte si regala il primo tempo altre il secondo.
    Forse entra in ballo la mentalità, la concentrazione, il DNA vincente che alcune squadre hanno e altre no.
    Ci sono giocatori che si trasformano da quel punto di vista quando vanno a giocare in certe squadre e che invece fanno il percorso inverso quando si trasferiscono in club dove la vittoria è un optional.
    La Roma purtroppo non è mai stata nella prima categoria, non ha mai fatto quel salto.
    O lo ha fatto solo in modo molto estemporaneo.
    Tutto parte da una società organizzata per vincere, e la Roma al momento non ha niente di tutto questo.

    • e me trovi d’accordo.
      tutte le squadre hanno una dipendenza magari su due o tre giocatori, oppure uno come noi. leao, vlaovich, kvara o il primo osimen etc etc.
      ma quello che fa davvero la differenza è che la Roma non ha mai avuto un’identità di gioco precisa, a prescindere quasi da chi allena o da chi gioca. qui si dice che un trofeo vale il doppio che altrove. può far piacere ma è una mentalità sbagliata, ne è esempio la conference, subito dopo contratti raddoppiati ai calciatori. kasdorp, pellegrini, cristante sono solo esempi di come giocatori scarsi o normali abbiano trovato il paradiso in un contesto che non pretende il massimo. pellegrini emblema…eroe perché gioca acciaccato, anche no.

  4. La Roma del possesso palla ma tiri nulli o quasi in area avversaria l’abbiamo vista e sappiamo come finisce, idem quella offensiva ma disastrosa dietro che tanti nr segnava ma tanti ne prendeva.
    Questa squadra ha bisogno di equilibrio e di cinismo, di una fame vera per quei 90 e passa minuti che fino a quando non esci dal campo ti devono dire che il tuo scopo è fare più gol possibili e non prenderli.
    Il gol in EL è stato un capolavoro ma poi non si è visto altro e questo continua ad essere un problema per la Roma, bisogna alzare la media dei tiri nello specchio per far sì che qualcuno si trasformi in gol e adesso si, servono punti.

  5. Dire che si tifa la maglia significa che si tifa un simbolo identitario (cioè in ultima analisi si tifa per sé stessi). I giocatori giocano per sé stessi, i tifosi tifano per sé stessi, i proprietari fanno business per sé stessi. Ditemi che la Roma non dovrebbe diventare proprietà dei suoi sostenitori.

    • sarebbe bellissimo ma vinceremmo ancora meno di adesso. si tifa solo la maglia è spesso usato per dire che non dovremmo affezionarci ai calciatori o ai mister. ma è anche vero che tifiamo per noi stessi, ma è persino vero che tifiamo per gli altri, per i padri, le figlie romaniste sfegatate, ho tifato pure Danielino senza successo….è una sorta di malattia, la sindrome del tifoso giallorosso. comunque non sono tutti come noi, i romanisti rientrano in quelle tribù native che hanno un modo di tifare che rispecchia la città.

    • Ma quando mai vincere è stato il movente del tifoso romanista? L’anno in cui ho iniziato a tifare la Roma, cioè quello di cui ricordo a memoria nome e facce dei giocatori, era il lontanissimo 1978. Che la Roma potesse vincere qualcosa non era neanche un’ipotesi lontana nelle chiacchierate a casa. Quando la Roma cominciò ad andare meglio con Viola mia nonna (donna dolce ma temuta prof di storia e filosofia e romanista appassionata) ripeteva spesso, mezzo indignata, che il romanismo era una disciplina collettiva di resistenza ai tempi cupi, una specie di scuola stoica, non il carro dei vincitori sul quale saltare.

  6. Dovbyk è il solo giocatore che non ha sostituto , vedremo chi giocherà al posto suo quando sarà stanco od infortunato . La Roma ha lasciato andar via Abrham che al Milan sta facendo molto bene e che a noi sarebbe stato utilissimo .Ricordo che ques’ anno si lotterà su 3 fronti .FORZA ROMA ed incrociamo le dita

  7. Nel calcio attuale devono giocare i giocatori di gamba, che corrono e saltano l’uomo per creare la superiorità numerica. per questo devono giocare i Pisilli, Kone, Baldanzi ed anche Soule.I giocatori statici o che stanno sempre per terra non servono a niente. Ogni riferimento non è puramente casuale.

  8. se i tre zombie non servono neanche contro il.venezia in casa…..mi.correggo dimenticavo che siamo stati presi a pallonate dell’empoli e dimenticavo pure la grande prestazione di Patedes. Ma veramente stiamo scherzando? ancora siamo a questo? se non massacriamo il Venezia in cass contro chi dovremmo vincere fatemi capire? Vogliamo vincere la partita? basta mettere in panchina o in tribuna sarebbe meglio, pellegrini, cristante e paredes e forse giocheremo per una volta 11 contro 11….. in ogni caso fischiero’ ad ogni pallone toccato da questi indegni…..che schifo …..

  9. il problema è che abbiamo ancora in rosa gente scarsa .giovedì sino a che konè era in palla lui prendeva e portava palla ,calato lui e sostituito palla a cristante che la passa ai difensori e si comincia con i passaggini .e inserendo anche paredes è diventato il centrocampo più statico

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