Sabatini senza filtro: «Al derby del 26 maggio ho pensato di morire. A Bologna la mia ‘bolla di felicità’»

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ULTIME AS ROMA – Cominciò con l’odore di cioccolata e tabacco: suo padre tornava dal turno alla Perugina e lui lo abbracciava mescolando dentro tutti quegli aromi. “Papà fumava le Esportazione senza filtro, le nazionali col pacchetto verde, e quando le spegneva all’ultimo respiro, per non risparmiare nemmeno quel mezzo centimetro, rimaneva del tabacco nel portacenere. Allora io rubavo le cicche, le rompevo, recuperavo il tabacco e lo mettevo nei pezzi di giornale, li arrotolavo e andavo a fumarmeli in bagno. La prima sigaretta fu un pezzo di cartone, in garage. Lo accesi, lo tiravo come una fisarmonica, venivano certe folate aspre che mi girava la testa, ma provavo un’eccitazione enorme, uno stordimento bellissimo”.

Nel nostro immaginario Walter Sabatini ha la sigarettain bocca, la tiene fra due dita mentre pensa altrove, come nel quadro che tiene nel suo ufficio di Roma. Nel quadro fumano tutti, Van Gogh e Rita Hayworth, Mastroianni e Audrey Hepburn, Marlon Brando e ovviamente Sabatini. Però Walter – oggi coordinatore delle aree tecniche del Bologna e del Montréal Impact di Joey Saputo – le sigarette non può toccarle più, “ho fatto una promessa a mio figlio, non posso disattenderla”, racconta al Foglio Sportivo.

Il mercante del talento è ancora l’uomo che succhia l’esistenza in ogni sua forma, in ogni suo momento. Dall’odore di cioccolata e tabacco di suo padre, a un certo punto il fumo è diventato persino di più, la sua misurazione del mondo, di tutto, delle sue giornate, del tempo, delle sue alterazioni sensoriali, di una qualche gravità momentanea, del calcio. E dunque la sua condanna. “Giocavo in B, il venerdì smettevo educatamente di fumare perché la domenica c’era la partita, quando andavo in ritiro mi mettevano in camera con un senior, Vanara, che aveva dieci anni più di me. Tossiva come un bolso tutta la notte e un giorno mi fa: “Tanto lo so che fumi, tira fuori le sigarette, testa di cazzo”. Una volta il rapporto tra i giocatori grandi e i giovani era diverso, ti mettevano sotto, gli portavi la valigia. Tirai fuori un pacchetto di Muratti. “Queste non so’ sigarette, le Marlboro devi fumare”. La volta dopo per fare bella figura mi presentai con quelle, lì mi sono condannato a morte”.

E da questa dolcissima, invidiabile celebrazione del fumo che Sabatini ha imparato a vivere, a resistere, perfino a sognare. Fumava tre pacchetti al giorno, la scorta la teneva nei cassetti, nei ripostigli, sulle mensole. “Ogni sigaretta per me ha rappresentato qualcosa. Avevo quella celebrativa, lenta, di una voluttà incredibile, e mentre la fumavo rivedevo i fotogrammi di una partita nella testa. E poi c’era quella consolatoria, fumata disperatamente ogni volta dopo una sconfitta. O quella introduttiva del mattino con il caffè. Quella immaginifica, quando non hai niente da fare e pensi a un grande campionato o a una bella donna”.

Quando stava alla Roma teneva la porta del suo ufficio aperta giorno e notte, e c’era sempre una bottiglia di champagne, di Berlucchi o di Ferrari. “Io sono un festaiolo, mi trovo bene con la mia gente, sempre pronto a cazzeggiare perché il calcio ha un lato divertente. Non quando perdi, quando perdi non c’è niente di divertente. Ma il calcio non è drammaticità”. Da allora è cambiato tutto, “sono cambiate le mie frequentazioni, i miei ristoranti, è cambiata tutta la mia vita. Quando sto in mezzo alla gente a un certo punto mi folgora l’idea delle sigarette, allora sciolgo la seduta, mi alzo e me ne vado”.

Quello che non è mai cambiato è l’idea del calcio, “per quelli della mia generazione Coverciano era Camelot, quando ci sono andato la prima volta pensavo che non esistesse, i pochissimi fotogrammi che avevo visto erano in bianco e nero, quando mi hanno aperto il cancello ho pensato mo’ svengo. Ero stato selezionato come miglior calciatore giovane della mia categoria in Umbria, nei Nagc, e invece fu la mia più grande delusione calcistica, quando ho sentito che non ero tra i primi tre qualificati di quella infornata di gioca tori mi si è spaccata la bottiglia dentro, sono andato in frantumi”. Calcio, sempre calcio,che non capisco come possa non essere fumoso, può esistere un direttore sportivo che non fuma? O un allenatore? Qualche giorno fa ho chiamato Sarri. “Non ti dico di smettere di fumare, non te lo posso dire proprio io, però rallenta”, gli ho detto, “non ti condizionare tutta la vita futura”. “Ma come cazzo faccio?”, mi ha risposto “Io non lo so, ho smesso anche di prendere il caffè perché non posso fumarci la sigaretta”. Zeman era uno che mi stava dietro, quando veniva nel mio ufficio nessuno si azzardava a entrare, c’era una cortina di fumo. Ma come uno possa allenare senza fumare non l’ho mai capito”.

Lo hanno chiamato santone, pazzo, scellerato, genio, guru, illuminista, edonista, alchimista del pallone, ma Sabatini è solo un uomo accerchiato dai sentimenti. E il calcio glieli ha amplificati. “Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri: passai la notte al telefono con il direttore sportivo del Cagliari, con Cellino dall’altra parte che spaccava la trattativa, ma sentivo che la voleva fare. Finì alle cinque del mattino, fu dura e fumosa. La sigaretta più dolorosa è stata per il derby Lazio-Roma di Coppa Italia all’Olimpico, ho pensato di morire, se non avessi avuto le sigarette sarei morto realmente”.

Invece tutto in Sabatini è vita, vita esagerata, amata, strapazzata, quella vita che ti afferra e ti scuote, ti squassa, ti stordisce. Così forte che nemmeno la morte è riuscita a portarselo via, un anno fa. “Mi sono sentito male a casa, ho avuto la certezza di morire. Ma non mi ricordo se ho avuto paura. Sentivo la dottoressa nell’ambulanza che diceva non ce la facciamo, non ce la facciamo, e io cercavo di darle dei calci, stai zitta, e poi mi giravo verso il mio dottore e chiedevo: “Ma è vero?”, e lui mi rispondeva: “No, non stasera, non adesso”.

Se Roma gli è entrata dentro con tutta quella intensità, a Bologna Sabatini sta cercando un’altra dimensione, “una bolla di felicità” la chiama lui. Prima che cominciasse il campionato è salito su un palcoscenico in mezzo a Piazza Verdi, la piazza del teatro, assieme al suo amico Giorgio Comaschi, hanno fatto uno spettacolo letterario e lui ha letto un brano di Pasolini. Ha tossito un po’, il fiato era corto. Ha chiesto scusa al pubblico, ma si vedeva che si divertiva. Bologna per Sabatini è una sorta di regressione all’infanzia, a un calcio antico, che ricorda negli slogan e nelle trovate di Gino Villani, uno dei tifosi più coloriti della storia rossoblù. “A Bologna ho trovato una grandissima organizzazione sportiva. Qualsiasi cosa sia stata detta qui, in passato, io posso dire quello che ho visto e quello che ho visto io vale: Bigon e Di Vaio hanno una maniera di fare il calcio molto evoluta, e io sono un fruitore finale del lavoro che hanno fatto loro due. Skov Olsen, Tomiyasu li avevano già presi, io ho solo avallato le scelte. Se il Bologna farà grandi cose non sarà stato merito mio, ci sono grandi presupposti per cui questa cosa possa avere luogo, perché si realizzi questa mia necessità di essere felice”.

Prima si perdeva in una nuvola di fumo, adesso si accontenta di una bolla di felicità. Mihajlovic è un soggetto difficile da replicare. A Verona, quando è uscito la prima volta dall’ospedale, l’ho trovato in questo stanzone, su una sedia, da solo. Entro e mi fa: vuoi la sedia? Ma come, tu che non stai in piedi… Provo un desiderio fortissimo di poterlo aiutare, assecondare, cosa che farò e che faremo tutti. Della vita ho capito parecchie cose, non tutte, ho capito che bisogna vivere lealmente e con generosità. Trascuro di dire l’onestà che per me non è una qualità, è la normalità. Alle sigarette ci penso sempre, è un pensiero fisso, anche stamattina mi sono svegliato alle 4. Oh, se ci fosse mia moglie si arrabbierebbe molto per questa chiacchierata. Speriamo che non legga il Foglio”.

(Il Foglio, G. Bureddu)

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43 Commenti

  1. Personaggio di un fascino incredibile, sempre interessante ascoltarlo.
    Credo che se avesse operato nella Roma in un contesto societario dirigenziale più organizzato (come sembra stia diventando ora) avrebbe potuto evitare tutta quella sovraesposizione mediatica che è stata secondo me la sua condanna (di errori ne ha fatti e i risultati sempre zero, anche a me un po’ irritò sentire i suoi volteggi di parole dopo pesanti sconfitte ma non doveva essere lui a parlare)

  2. Sempre grazie di cuore caro Saba e se non era perchè nel momento migliore non ci fossero state le disavventure di Castan e Kevin……..

  3. Unico ed inimitabile, nel bene e nel male.

    Per me è un grande che ti fa vedere la vita come un miracolo che va vissuto con passione e totalmente.

    Un romantico sognatore ma anche uno che mastica calcio.

    Grande Saba!

  4. Napoli-Liverpool si e’giocata martedì. Oggi e’sabato.
    Ci sono stati scontri tra tifosi.
    Alcuni tifosi inglesi sono rimasti feriti,alla testa,dal lancio di bottiglie.
    E tutto tace, uno juventino ( pensa un po’) ha mandato una foto del fattaccio.
    Tg? Giornali? Massacro mediatico? Niente. Ehhh se erano stati i romanisti.

  5. NAPoli-Lazio-Milan giocano la partita in El,il giovedi e in campionato poi giocano il Lunedi. Noi giovedì sera alle 21.00; e domani a Bologna alle 15.00
    Tutto a posto. Tutto regolare …..

    • Forse perché c’è il turno infrasettimanale? o è colpa delle scie chimiche che hanno inciso sulla formazione telematica del calendario, distorcendo i dati? … e basta co ‘sto complottismo da quattro soldi, pensiamo invece a tifare per vincere!

    • Scusa, Gaetano, ma mi sembra che la tua stia diventando un’ossessione… Il Milan non gioca le coppe, la lazie gioca domenica sera e poi c’è il turno infrasettimanale… Ma, soprattutto, a noi che ce ne frega? Pensiamo a vincere le nostre partite…
      Tornando a Sabatini, grandissimo personaggio, ds geniale e complimenti anche al giornalista: bell’articolo.

  6. L’ultimo bohemien del calcio,talent scout di straordinario valore.Uno dei tanti errori di James.Autore della piu’ bella definizione sulla Nostra”La Roma è uno stato d’animo”.lo ammetto ho un debole per lui,come lui lo ha per la Roma.
    Ora vinci la partita piu’ importante della tua vita e non toccare piu’ quelle caz..di sigarette.
    Daje Sabati’,per non sarai un nemico,ma solo un avversario.

  7. Bellissimo articolo, letto pensando all’amico Fabiano che giustamente ha un debole per quest’uomo. Ce ne vorrebbero di più, nel calcio e nella vita, di persone così. Un abbraccio Fabiano e Forza Roma!

  8. Faccia da Western di serie B, di quelli girati in Sardegna, uomo vero, personaggio profondo e mai banale, gran conoscitore di calciatori, sognatore all’eccesso (preferirebbe scoprire il nuovo Messi e pagarlo di tasca sua che vincere uno scudetto), lavoratore instancabile, coraggioso, sempre in prima fila – Walter Sabatini è uno dei più bei esempi in un mondo, il calcio, popolato di gente boriosa, ignorante, maleducata, misera e spesso truffaldina.

    • complimenti Amedeo,hai fatto un bellissimo ritratto del Saba.
      Un saluto.

    • “Faccia da western di serie B” merita l’applauso.
      Non so, Walter Tabagini è uno cui, istintivamente, sono affezionato.
      Nella sua carriera qui da noi ha commesso degli errori? Sì, ma mi viene naturale assolverlo (cosa che non farei con altri).

  9. Quanto me manchi Walter!
    Monchi, Petrachi e lo zemaniano Fonseca ce porteranno a metà classifica.
    Cor magnate de Boston è sempre Focene Cup

    • te eri uno di quelli che urlavano “via i laziali da trigoria” imdirizzzandoti a sabatini.

      oggi ce l’hai con petrachi e se un domani se ne andrà diventerà genio pure lui. avete stufato co sto trollaggio laziese.

  10. Sabatini : Josè Angel -Piris – Goicoechea – Gago -Kijaer – Heinze – Stekelenburg….può essere rimpianto uno che ha portato mazzi di giocatori così ?Da altre parti no,a Roma sì…

    • Dopo Attila Monchi credo che poteva esser rimpianto chiunque, da Pradè a Marino.
      Figurarsi Sabatini che alla Roma ha fatto miracoli.

    • Ti ha portato alcuni dei più forti giocatori della loro generazione(marquinhos), Alisson e Salah sono vicini ad essere pallone d’oro. (Sebbene il primo non lo riceverà a causa del premio yashin) si può criticare perché non ha vinto nulla ma ha portato dei fenomeni a Roma e con alcuni di loro ci hai raggiunto la semifinale di Champions.

    • Zenone con tutti quelli che hai citato non ci fai 1/4 di N.Zonzo, figuriamoci se ci calcolo il tuo amico Schick o anche Olsen e Karsdorp. Pensa che Heinze e Kjiaer erano prestiti, Con Stek e Gago ha ripreso quanto lpagati per poi arrivare a fenomeno Alisson; Goichiechea fu pagato 4 spiccetti. Capisco l’amore per lo sventurato de Sevilla sfanciulato a pedate da Pallotta ma insomma….

    • Scusa Romano,quel pappafico di Kijaer (il peggior centrale della storia della Roma),per 1 anno di prestito ci costò 7 milioni (di allora,10 di oggi), perchè era un “acconto” per l’acquisto dell’anno dopo…solo che a furor di popolo ( e di gol al passivo) ,giustamente il Fumante dovette lasciar perdere quello che era un suo “pupillo” ,e dico tutto. Penso che su Sabatini potremmo aver ragione entrambi al 50%.Un saluto.

    • Amico mio se tu mi calcoli Kjaer 7milioni per un anno comprendendovi evidentemente l’ingaggio io ti ribatto quella sega finita di Gonalons a oltre 12 di cui 5 cartellino, 4,2 ingaggio lordo e 3,2 di consueta supercommissione Monchiana (facci caso più erano seghe e più saliva la commissione); nel conto non ho inserito gli assists goals forniti dal francese agli avversari di cui storico quello a Barcellona. Certo che pure N.Zonzo al Milan nel finale…

  11. Vorrà dire che trionferemo con più onore. Gaeta’ basta con le continue manie di persecuzione e le teorie cospiratorie. La Roma dev’essere grande a prescindere da ogni brutto pensiero. E quest’anno sembra che le cose stiano andando per il verso giusto. Quindi Forza Roma e al diavolo le altre…

  12. Altra cosa,che non non ci azzecca niente con la notozi,KARIUS detto PAPERINIK, GIOVEDÌ in Slovan-Besiktas ne ha fatta un altra clamorosa.
    L’aveva fatta pure al 13′ di quel Liverpool -Roma,sul tiro di Kolarov,lo salvò la traversa,chissa’come sarebbe andata se entrava quella palla…

  13. “Papà fumava le Esportazione senza filtro, le nazionali col pacchetto verde, e quando le spegneva all’ultimo respiro, per non risparmiare nemmeno quel mezzo centimetro, rimaneva del tabacco nel portacenere. Allora io rubavo le cicche, le rompevo, recuperavo il tabacco e lo mettevo nei pezzi di giornale, li arrotolavo e andavo a fumarmeli in bagno…”
    Naaa, non ce credo Anche io da ragazzo ho iniziato cosi’ Tale e quale
    Adesso non fumo piu’ per ovvie ragioni Però:
    Ricordo che mia nonna (porella) fumava le nazionali senza filtro (allora costavano dalle 500 alle 700 lire a pacchetto. Mentre mia zia le Muratti Ambassador Io zitto zitto me ne fregavo qualcuna dai loro pacchetti e me le andavo a fumà dentro al gabinetto oppure nel garage sottostante.
    Grande Saba ?? 🙂

  14. Lacrima, l’evangelista ti rispetta cmq anche perché da circa 9 anni c’è un’ossessione più grande che mi tormenta.. Il frottolaro americano.. Anche se ho notato che dopo la letterina, ha smesso di parlare della Roma… Fosse la volta buona..

  15. Ha amato e ama la Roma.
    Si percepisce da ogni parola che dice.

    Uomo che non può vivere lontano dagli eccessi.
    Lui e’ over su tutto.
    Non conosce mezze misure. Tutto e’ sentimento e aurea bellezza. Dai giocatori che sceglie alle parole che usa.
    Quando mira un bersaglio: o va in centro o va fuori campo. O ha immense intuizioni o fatali innamoramenti sbagliati.
    Ma sempre con coraggio indomito.

    Per questo mi piaci e ti rispetto Sabati’..!!!

    • Eccezionalmente, derogo alla mia regola aurea: “non si interloquisce con gli anonimi e i multinick”… Bravo, anonimo.

    • Per par condicio faccio i complimenti anche a te per il bellissimo commento,mi associo all’amico KAWA62.

  16. Un altro d.s che e’ stato massacrato dalla stampa e dai radiolai in primis corsi che gli dava del laziale sempre tutti i santi giorni invece lui si che e’ romanista, comunque tornando a sabatini il suo e’ stato un buon lavoro perche’ anche lui ha fatto dei sbagli ma ricordo anche grandi giocatori presi basti pensare che in porta avevi coso e alisson e guardate adesso dove sono. Forza Roma

  17. Grazie Walter,
    amante del vero calcio!
    Una sola cosa per capirne la grandezza: portò Allison quando già avevamo un grande portiere (non ricordo il nome, ora si è ingobbito e non si legge sulla maglia).
    Operazione geniale e per questo – in quel momento – incomprensibile.

  18. Persona affascinante per tutti i motivi detti sopra. Vorrei solo ringraziarlo per aver portato due che a dicembre potrebbero vincere il pallone d’oro. Tra l’altro Salah lo voleva tutta Italia dopo il boom con la Fiorentina. Ci reggiamo ancora sulla bontà delle sue operazioni, vedi Dzeko che è senza dubbio il giocatore migliore che abbiamo.

  19. Nn lo ha detto mio padre Mario corsi che sabatini è laziale, ma. Lo disse sabatini stesso….. Cmq li dico veramente, come ds è stato il migliore in assoluto….

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