Stadio a Tor di Valle. Dieci giorni per dire sì alla bozza del Comune

4
2029

ULTIME AS ROMA – Dieci giorni o giù di lì. E’ questo il tempo che si è presa la Roma per rispondere alla bozza della Convenzione Urbanistica recapitatale dal Comune, che ha rilanciato il nuovo stadio di Tor di Valle.

La “spina” contestualità non è stata cancellata, ma posposta ad una valutazione da effettuare un anno prima del termine dei lavori. Così, se la prima pietra vera e propria sarà messa nella seconda metà del 2020, i proponenti puntano ad avere lo stadio per il 2023-24.

Nel 2021 si voterà per il Comune e, se i sondaggi attuali fossero confermati, difficilmente la maggioranza Cinque Stelle verrebbe riconfermata. Così toccherebbe al nuovo sindaco dare il via libera, magari lamentandosi di quanto fatto dal precedente, mentre quest’ultimo avrebbe buon gioco nel dire che l’ultimo placet non è stato il suo.

Nel frattempo – complice l’obbligo di rotazione triennale – anche i dirigenti comunali degli uffici che seguono l’iter saranno diversi e forse con mani più libere. In ogni caso, considerando che per la Roma gli appalti potranno essere al ribasso (in media è del 15%), il surplus non sarà trattenuto ma speso per altri interventi.

(Gazzetta dello Sport)

Articolo precedentePer Zaniolo c’è di nuovo Maresca
Articolo successivoPaulo si sente già troppo solo

4 Commenti

  1. Tranquillo Sciabbolone, il loro unico intento è far trascorrere questi 20 mesi circa che li separano dalle prossime elezioni comunali lasciando un’ ulteriore,profonda traccia della loro malafede sostenuta da straordinaria incapacità mentre Roma continua inesorabilmente a degradare senza che questi non risolvano (ci mancherebbe) ma quantomeno affrontino almeno uno degli innumerevoli problemi che la soffocano. Sono quantomai curioso poi di vedere se continueranno (come loro costume) a dare la colpa a chi c’era prima visto che, per conservare poltrone e lauti stipendi, ci si sono felicemente sposati. Limitatamente allo Stadio, così come proposto, non mi pare accettabile da parte dei proponenti. Tutto sommato potrebbero anche riesumare la delibera Marino e condividerne i meriti.

  2. 5 anni per produrre una BOZZA e 10 giorni per accettarla…. questa é la differenza tra il pubblico e il privato in Italia

  3. Il DL n.50 del 24.04.17, legge di conversione n.96 del 21.06.17, che integra e modifica la cosiddetta legge sugli stadi prescrive all’art.62 che il proponente privato deve allegare al progetto definitivo la bozza della convenzione, cosa non fatta da Eurnova, e che la bozza deve contenere la prescrizione che tutte le opere di urbanizzazione devono essere fatte prima o contestualmente alle costruzioni private.
    Il decreto è precedente alla delibera della Raggi, ma in ogni caso va ora rispettato.
    In pratica significa che i lavori di costruzione dello stadio possono iniziare solo dopo l’aggiudicazione con bando europeo dell’appalto di tutte le opere di urbanizzazione, dopo avere consegnato le aree interessate libere da persone e cose all’appaltatore, dopo aver fatti i sondaggi archeologici con il nullaosta che fa parte del progetto definitivo.
    Tutte operazioni possibili solo dopo aver espropriato le stesse aree di proprietà di terzi (si ricorda che Erunova è proprietaria solo del 50,1% di Tor di Valle, e che le aree esterne interessate dalla viabilità sono di terzi) e quindi avere iniziato i lavori di costruzione delle opere di urbanizzazione.
    Campa cavallo…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome