Presentazione ALISSON: “Spalletti mi sta spiegando come comportarmi in campo. Szczesny? Ci sarà una concorrenza leale”

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AS ROMA NOTIZIE – E’ il giorno di Alisson, portiere brasiliano acquistato dall’Internacional e arrivato a Roma con la voglia di dimostrare di meritarsi una maglia da titolare. Il numero uno del Brasile è stato presentato questa mattina nel ritiro di Pinzolo. La redazione di Giallorossi.net vi riferisce in diretta le sue parole:

Prende la parola il dg Mauro Baldissoni: “Buongiorno e ben ritrovati. Diamo il benvenuto ad Alisson, un altro brasiliano, abbiamo studiato la pronuncia perfetta. È molto giovane ma già ha 108 presenze con l’Internacional e 9 con il Brasile di cui ha difeso la porta in Copa America. La Roma ha già comprato un giocatore da quel club, ovvero Falcao, non possiamo che augurargli la stessa strada di successi con Falcao”.

Iniziano le domande per Alisson.

In questi giorni ha parlato molto con Spalletti…
“Ho parlato con il mister, mi ha spiegato come devo comportarmi e far ripartire l’azione sempre da dietro. Sono contento di essere qui, a Roma ha giocato Falcao che è stato un idolo, spero di ripercorrere le sue orme”.

Differenze rispetto agli allenamenti con l’Internacional?
“Differenze ce ne sono con l’allenamento dei portieri, per quanto riguarda gli altri momenti l’allenamento è molto simile all’Internacional”.

La stimola o le dà fastidio l’eventuale ritorno di Szczesny?
“Sono felice di essere qui, sono qui per dimostrare il mio valore e per tutte queste persone darò il meglio”.

Preferisci lo stile di Buffon o quello di Neuer?
Sono cresciuto con il mito di Buffon, è sempre stato un mio idolo e l’ho sempre ammirato tantissimo. Negli ultimi anni ho apprezzato anche Neuer. Buffon è più forte tecnicamente probabilmente, Neuer ha più forza fisica e velocità. Ma sono entrambi grandi portieri.

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Quando hai firmato ti avevano assicurato il posto da titolare, ora che succede se arriva Szczesny? A che punto è l’iter per il passaporto italiano?
Su Szczesny ribadisco che per me è un tema non molto importante. E’ un grande portiere, sono sicuro che ci sarà una concorrenza leale tra di noi, sono qui per dimostrare il mio valore e ripagare la fiducia. Per il passaporto non c’è ancora nulla di concreto, ma è una possibilità.

Perché hai scelto la Roma e non la Juventus?
Il motivo è molto semplice, per la fiducia che la Roma ha posto in me. Da subito mi hanno trattato da grande portiere, ho fatto la scelta giusta.

Quali punti di forza hai? Hai punti deboli su cui migliorare?
Interviene Baldissoni ridendo: “I punti deboli non li riveliamo“.
E’ abbastanza difficile parlare di me stesso. Mi ritengo un portiere, rapido, veloce con un bel senso della posizione, sia tra i pali che nell’azione offensiva. Posso migliorare su tutti i fondamentali, qui alla Roma mi concentrerò in particolare sulle uscite di palla con i piedi, visto che qui è molto importante. Ma lavorerò su tutto.

Ti aspettavi di fare meglio in Copa America? Sia dal punto di vista personale che di squadra…
Sì, certamente volevamo far meglio, l’obiettivo era vincere. Ma il calcio è così, si vince e si perde. Il calcio brasiliano attraversa un momento difficile, siamo in un periodo di ricostruzione, ma vogliamo tornare gioie ai tifosi brasiliani.

Nell’evoluzione del ruolo del portiere si guarda a come i portieri usano i piedi. Anche in Brasile è così oppure è una cosa che vede solo in Italia?
Personalmente, a livello di club, ho sempre cercato di giocare con i piedi per diventare un portiere moderno e per aver un occhio nel calcio europeo. Anche il Brasile si sta adattando pur mantenendo il nostro stile ma restano ancora dei preconcetti, se un tifoso vede un pallone dietro al portiere inizia a rumoreggiare. Ho sempre cercato di giocare la palla al piede perché ho tanti compagni di nazionale abituati a giocare così, cerco di essere una risorsa aggiuntiva.

Cosa significa avere in squadra Totti? Le ha detto qualcosa?
È un grande onore giocare con un giocatore come Totti, è un idolo italiano e mondiale. Mio nipote si chiama Francesco in omaggio a lui. Parlo poco italiano e ancora non ho parlato con Totti.

Ha avuto modo di conoscere invece con l’ex portiere giallorosso suo connazionale Doni? Come procede l’ambientamento?
Non lo conosco personalmente, ho visto alcune partite con la Roma e mi piacerebbe conoscerlo. Roma è una città simile a Porto Alegre almeno per il clima, d’estate è calda e d’inverno è freddo. Non avrò problemi con la lingua, già in Brasile parlavo italiano, non avrò problemi.

A Roma spesso si dice che i portieri brasiliani sono discontinui: se la sente di smentire tale affermazione?
Non sapevo di questa visione che si ha dei portieri brasiliani, spero di smentirli.

Perché ha scelto il 19?
Non c’è un motivo specifico, anche nelle altre squadre in cui ho giocato ho indossato numeri diversi.

In passato Falcao ha dichiarato che hai problemi a guidare la difesa…
Prende la parola Baldissoni: “Non ci risultano queste parole”.
Continua Alisson: “Mi sorprendono queste voci, sono diventato capitano per la mia capacità di guidare la squadra. Il portiere deve usare la forza e la testa e può capitare di prendere una decisione errata”.

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10 Commenti

  1. Forza Alisson facce qualche parata,altrimenti con te non possiamo fare manco ma na plusvalenza.
    Daje co ste plusvalenze,accattate,accattate,tutto a dieci….
    Accattate,accattate…..

  2. io continuo a crede che una concorrenza tra portieri non giovi a nessuno dei due e visto che Allison l’abbiamo comprato, è Nazionale ma viene da un’altro continente al massimo farei partire Scesny per far entrare pian piano Allison per permettegli d’abientarsi portando il primo alle sole coppe e il secondo titolare…

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