I fedelissimi di Spalletti per inseguire la Champions

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ULTIMISSIME AS ROMA – Non ci sarà Nainggolan, che a conti fatti è uno dei veri intoccabili di Luciano Spalletti. Ma il tecnico toscano domani sera potrà comunque contare sul resto dell’architrave giallorossa che ha costruito in questi tre mesi per provare a superare il Bologna e continuare ad inseguire il sogno del secondo posto, quello che porta dritti dritti in Champions League. Ci sarà Florenzi terzino, dunque, e con lui anche Keita regista, davanti alla difesa, nel ruolo che in Brasile definirebbero volante. E poi Pjanic al suo fianco, a galleggiare tra il centrocampo e la linea dei trequartisti e Salah a giostrare nella linea dei trequartisti.

FANTASIA E PALLEGGIO – Sono questi i fedelissimi di Spalletti, quelli a cui in un senso o nell’altro non rinuncia mai. Pjanic perché gli regala fantasia e qualità nel palleggio, aspetto per il quale l’allenatore della Roma rinuncia a cuor leggero anche a Keita. Il maliano, infatti, è l’uomo che si abbassa tra i due centrali di difesa e va a a creare gioco dal basso, in considerazione anche della scarsa propensione al palleggio che hanno due centrali come Manolas e Rüdiger (a proposito, ieri il tedesco non si è allenato per un dolore fortissimo ad un dente, un ascesso che non gli ha permesso di scendere in campo). Il centrocampo di Spalletti oramai è disegnato su loro due e su Nainggolan, con De Rossi a tutti gli effetti diventato il cambio di Keita e Strootman costretto ad aspettare ancora per tornare a ruggire in mezzo al campo.

VELOCITA’ E SACRIFICIO – Poi ci sono Florenzi e Salah, altri due che per Spalletti sono assolutamente vitali. Il primo, infatti, garantisce spinta e versatilità, potendo oscillare tra il ruolo di esterno basso e quello di esterno alto. Salah, invece, ha alcune qualità a cui Spalletti non intende rinunciare mai: la corsa, lo scatto, la velocità con cui può partire palla al piede, ma anche la propensione al sacrificio, al ripiegamento, quei recuperi a campo aperto fino alla propria metà campo che tanto sono piaciuti al comandante, fino ad arrivare a sottolinearli pubblicamente in sala stampa con un video ad hoc. Per battere il Bologna Spalletti si affiderà sostanzialmente a questi quattro, ma anche ad altri che nel suo regno hanno trovato gloria, minutaggio e la collocazione giusta. Nello specifico, Perotti ed El Shaarawy, due che Spalletti si è trovato in casa appena arrivato e che ha modellato nel modo migliore.

NESSUN RIMPIANTO – E se questi sono i fedelissimi di casa giallorossa, poi ci sono quelli che vorrebbero continuare ad esserlo ma difficilmente lo saranno. Sempre loro, Iturbe e Doumbia, Doumbia e Iturbe. L’argentino ha parlato con Sabatini spiegando di voler provare a convincere Spalletti nella prossima stagione. Doumbia, invece, dall’Inghilterra fa sapere di non pensare più alla Roma e di voler continuare in Inghilterra. Spalletti, a conti fatti, se ne saprà fare una ragione.

(Gazzetta dello Sport, A. Pugliese)

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1 commento

  1. In una squadra non ci devono essere fedelissimi,sono tutti importanti e tutti fedelissimi.
    E chi sta in panchina deve essere forte,come chi va in campo.
    Così si fanno le squadre vincitrici di scudetti e coppe varie

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