GIALLOROSSI.NET – Prosegue la nostra rubrica dedicata al variopinto mondo delle radio romane. Un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!
Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Sogno di vedere una Roma cattiva, avvelenata, che picchia, corre, suda. Siamo passati dal gioco orizzontale di Luis Enrique, a quello verticale di Zeman, per arrivare ad Andreazzoli che quando perdeva, metteva tutti gli attaccanti in campo. Roba da calcetto, una sega imbarazzante. Spero che Rudi Garcia sia più sostanzioso di quello che scrivono i giornali, che descrivono il suo gioco come una melodia morbida.
Dario Bersani (Tele Radio Stereo): “Intorno a Garcia bisogna plasmare la Roma del futuro. I nomi che si fanno sui giornali sono giocatori importante. Serve almeno un portiere, due terzini, due centrocampisti, e un attaccante. Tra i nomi che si fanno sui giornali non c’è manco un italiano. Peccato, questa squadra ha perso troppa identità. E’ vero, l’Inter ha vinto con una multinazionale, ma non so quanto convenga paragonarci a quella squadra che ha vinto tutto.”
Ugo Trani (Rete Sport): “Paulinho è un bel giocatore, ma a 22 milioni è sopravvalutato. Paulinho però è meglio di Nainggolan, anche se sono giocatori diversi. Bisogna vedere se Garcia sceglie in quel ruolo un regista che costruisce il gioco, alla Pirlo, o un incontrista puro tipo Van Bommel. Sui terzini, un allenatore che vuole vincere non tiene quelli di adesso, ma ti chiede Jung al posto di Piris e Dignè al posto di Dosò”.
Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “La Roma cambierà tanto, partiranno tanti giocatori che noi non ci saremmo mai aspettati. Uno di questi potrebbe essere Pjanic, che non so quanto piaccia a Rudi Garcia. Non mi stupirei se il prossimo anno i tre centrocampisti titolari della Roma fossero tutti nuovi. Pallotta? Io penso che il tanto vituperato Baldissoni lo avrà messo al corrente del fatto che la piazza si lamenta della sua lontananza dalla Roma. Da qui penso nasca il suo cambio di rotta”.
Tony Damascelli (Radio Radio): “Le dimissioni di Baldini? Incredibile che sia andato via l’elemento che ha meno responsabilità: la parte tecnica, quindi Sabatini, ha fatto malissimo in due anni e per questo sarebbe dovuto andare via lui.”
Roberto Renga (Radio Radio): “Con l’addio di Baldini le cose non miglioreranno. Lui si è rivelato un direttore generale di poco spessore, ma le responsabilità non sono assolutamente sue, piuttosto si sarebbe dovuto puntare il dito su Sabatini.”
(Continua…)

