GIALLOROSSI.NET – E’ arrivato il giorno della presentazione ufficiale alla stampa di Rudi Garcia, il nuovo tecnico della Roma. L’allenatore giallorosso incontra i cronisti per parlare del suo nuovo cammino alla guida del club romanista.
L’inizio della conferenza stampa è prevista per le 15:30, e sarà visibile in chiaro anche su SportItalia 24.
La redazione di Giallorossi.net seguirà in diretta le parole del neo-allenatore giallorosso. (AGGIORNA LA PAGINA)
Accanto a Rudi Garcia c’è seduto il Ceo Italo Zanzi, che presenta: “Siamo felici e fieri di presentare Rudi Garcia. Lo abbiamo presentato a New York, ma è importante presentarlo qui a Roma. Siamo molto fiduciosi, è un vincete, ha tutte le qualità per fare bene. Lascio la parola lui”.
Qual è l’impatto con Roma?
Il club lo sto scoprendo, ora che sono qua. La città è ricca di storia.
Che ruolo avranno Totti e De Rossi nella Roma?
Ci vogliono giocatori di talento, e li abbiamo. Sono dei giocatori importanti, che avranno un ruolo importante sia nel campo che fuori dal campo. De Rossi è un giocatore della nazionale, ho molta voglia di incontrarli, loro come gli altri.
Sul portiere?
Per una grande squadra ci vuole un portiere molto forte, lavoriamo con Sabatini per questo.
Cosa teme della Roma? A De Rossi cosa sente di dire dopo le sue parole?
Non ho paura di niente. Sono qui per vincere con la squadra, che si diverta giocando e faccia divertire i tifosi. Ho inviato un sms ai giocatori per dirgli che lavoreremo duro.
Ha avuto dubbi sul fatto di accettare la Roma, visti i rifiuti degli allenatori prima di lei?
Sono in contatto con la Roma da due anni, è un grandissimo club, per me è un onore essere qui. La cosa importante non è essere la prima scelta, ma essere l’allenatore di quella squadra e imporsi con la squadra stessa.
All’interno dell’organico, ci sono degli intoccabili a cui non vuole rinunciare?
Penso che alla Roma ci sia una rosa di qualità, l’obiettivo è trovare l’Europa, io voglio averli tutti con me per conoscerli, e poi migliorare la rosa.
Osvaldo: si opporrebbe alla sua cessione? Che parere ha di lui?
Non parliamo individualmente dei giocatori, stiamo lavorando con Sabatini per migliorare la rosa.
De Rossi è incedibile o si può farne a meno?
Su De Rossi ho già risposto, non è il caso di tornarci su. Ne parlerò con Sabatini e ci lavoreremo sopra, stesso discorso fattto per Osvaldo. Tutte le decisioni che prenderemo sul mercato le faremo insieme, nessun giocatore verrà a Roma senza il mio assenso.
Che differenze ci saranno rispetto al Lille?
Io di solito parto piano e chiudo forte, sono un diesel, è il mio marchio di fabbrica. Ma fino ad ora è sempre andata bene. La mia filosofia di gioco non cambierà, penso molto semplicemente che se si gioca bene c’è più possibilità di vincere la partita. Bisogna sempre fare un gol in più dell’avversario, ma per vincere trofei bisogna stare attenti alla fase difensiva.
In caso di partenza sbagliata, cosa potrebbe succedere visto il malumore della tifoseria?
L’importante è ritrovare l’Europa. Il campionato è una maratona lunga, vedremo alla fine. Noi fra l’altro non giochiamo le coppe, anche se avrei voluto.
Si è fatta un’idea di dove intervenire nella Roma dopo questi anni di insuccessi?
Non mi importa del passato, ma del presente. Mi importa di vincere con la Roma.
Imporrà delle regole nello spogliatoio?
Per vivere in gruppo, come a casa, ci vogliono delle regole, e io sarò la guida dell’As Roma.
La dirigenza le ha chiesto di vincere in tempi brevi? De Rossi per lei è un regista?
Sempre due domande in una…(ride, ndr). La Roma è un club che deve vincere, l’importante è che ci lasciate lavorare. C’è bisogno di tempo. Su De Rossi datemi il tempo di incontrarlo, la verità viene dal campo, sempre. De Rossi è un giocatore di talento, può giocate in tanti modi, datemi il tempo di rifletterci con tutta la rosa a disposizione.
(Il mister riprende seccato i fotografi e i giornalisti che parlano e scattano foto, impedendogli di sentire bene le domande, ndr)
Non pensa di essere una situazione di ripiego, visto che la Roma aveva contattato Mazzarri e Allegri?
Penso di aver già risposto a questa domanda. La cosa importante non è essere la prima scelta, ma essere qui e fare bene.
Venendo a Roma ha avuto la sensazione di ripartire da zero? Si sente una scommessa?
Nel calcio il tempo non c’è mai, è cosi in tutti i club. E’ un club che ha una storia, che lavora bene da diversi anni, con persone competenti, abbiamo la fortuna di avere una proprietà ambiziosa cosi come il nuovo coach della Roma.
Un allenatore francese in Italia è un po’ una novità, come si sente ora che è arrivato?
Herrera ha già allenato in Italia ma penso di essere il primo allenatore francese in Italia. E’ un riconoscimento della federazione francese per la sua qualità gli allenatori possono essere esportati. Ci vedremo molto presto a Lille dove dirò di più sulla mia vecchia squadra.
L’ultima volta che la Roma ha fatto bene c’era un allenatore che usava il pugno di ferro. Come pensa di operare?
Non è il passato che importa, ognuno ha il suo modo di lavorare. Non preoccupatevi del fatto che servirà lavorare duro per i risultati, è lampante. L’unica verità verrà dal campo, la cosa importante che la Roma sarà uno spirito collettivo.
Serve dare un’anima alla Roma?
Non bisogna dare un’anima alla Roma. La Roma ha già un anima, non è questo il problema. L’importante è che la squadra ottenga qualcosa, che giochi per la felicità di giocatori e tifosi, che vinca qualcosa.
Se dovesse scegliere un aggettivo per descriversi, quale sceglierebbe?
Solo in una parola? Ci possiamo a prendere trenta minuti? (Ride, ndr) Ambizioso.
Quando parla di Europa, si riferisce alla Champions League?
L’obiettivo più che altro è il gioco, meglio giochiamo, più possiamo vincere. Dobbiamo tornare in Europa, meglio ancora se dalla porta principale.

