Champions, la Roma ora ha paura

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Tutto è in discussione. Vale per la classifica che, a sette giornate dalla fine, dice: Roma e Lazio 60, Inter 59. Tre squadre per due posti Champions, con la Roma che negli ultimi due turni ha sprecato tre punti di vantaggio sui nerazzurri e cinque sui bianco-celesti. Il pareggio a Bologna e la sconfitta casalinga contro la Fiorentina fanno vedere i fantasmi. Il discorso riguarda anche Di Francesco e i giocatori, perché non centrare il terzo o il quarto posto porterebbe a una rivoluzione e nessuno può più sentirsi sicuro del posto. La campagna cessioni, senza gli introiti della Champions, sarebbe più pesante e le offerte per i giocatori più in vista – tipo Alisson – potrebbero andare al ribasso.

Un conto è trattare senza la necessità economica di dover vendere e un altro è avere una deadline – come è successo l’anno scorso con Salah – che ti costringe a cedere entro il 30 giugno. La linea ufficiale è difendere il lavoro del gruppo, a partire dall’allenatore, e non potrebbe essere altrimenti. Questo è il momento di stringere le fila. Il tempo dei giudizi arriverà a bocce ferme. Ci sono dei numeri, però, che non possono passare inosservati. La Roma ha 11 punti in meno dell’anno scorso e ha segnato 19 gol in meno. Era a -6 dalla Juventus e a +4 sul Napoli e adesso i punti di distacco dalle prime due in classifica sono 21 e 17. Un abisso. Sei sconfitte casalinghe in campionato vogliono dire che chi si è abbonato ha visto perdere quasi il 40% delle partite. L’unico giocatore che ha nettamente aumentato il suo valore è Alisson, l’altro (in misura minore) è Cengiz Under.

Di Francesco ha alibi fondati: il grande cammino in Champions è costato energie e punti; gli infortuni non sono mancati, a partire da quello di Karsdorp; a giugno è stato venduto Salah e a gennaio non è stato fatto mercato, anzi è partito Emerson per essere sostituito dal desaparecido Jonathan Silva. Però adesso ha gli stessi punti di Simone Inzaghi e, a inizio stagione, le due rose erano valutate in modo ben diverso. Per salvare il terzo posto (la Roma è davanti alla Lazio in virtù della vittoria nel derby di andata) è servito il gol di Ljajic in Torino-Inter. Un ex che ha limitato i danni in una giornata che poteva essere disastrosa. Il derby, a questo punto, diventa uno spareggio. Rudi Garcia vinse il suo contro Pioli, con il gol di Yanga-Mbiwa. Saprà fare lo stesso anche Di Francesco con Inzaghino? Sulla bilancia ci saranno anche le fatiche europee, ma, in questo momento, la Lazio sembra più brillante.

(Corriere della Sera, L. Valdiserri)

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6 Commenti

  1. Purtroppo non dovevamo trovarci in questa situazione.e sopratutto in una situazione in cui ci giochiamo il 3/4posto proprio con la lazio.facendo due rapidi calcoli un pareggio potrebbe stare bene a entrambe,considerato il calendario. Una sconfitta sarebbe, anche dal punto di vista morale un’incubo. Io credo che alla fine sara’l’inter a arrivare quinta,l’atalanta ha da vendicare i7gol presi all’andata e non credo che si scansi!

  2. È ufficiale: Valdisega soffre di disturbo depressivo accompagnato da stati d’ansia che sfociano in episodi di panico immotivato.
    Urge ricovero.

  3. Nn abbiamo nulla da perdere , già in casa abbiamo perso quindi c’è da fare come contro il Chelsea zitti e giocare e passareadrddo c’è il Barca

  4. Gonalons, Silva, Karsdorp, Defrel, Capradossi, uno Schick che dopo una stagione di assenza inizia a riaffacciarsi a fine campionato ma serve a poco. 23 i nomi a disposizione sulla carta per la Rosa, circa 16 quelli effettivi ma con la grande differenza che se levo i titolari e metto un Roma B c’è da mettersi a piangere. Questo è il punto che vede in prima persona la colpa della società non garantire una Rosa di livello per dare al tecnico le alternative. Se non assicuri la giusta qualità nei cambi te la rischi ed è quello che sta accadendo. In questo caso le colpe non sono di EDF.

  5. Non c’è dubbio che la nostra qualificazione per la prossima CL sia quantomeno tutta da giocare: lo era anche 7 giorni fa, quando avevamo 1 punto sull’Inter (esattamente come adesso) e 3 sull’altra squadra.

    L’emotività della nostra tifoseria mi stupisce sempre: nonostante fossi tra i pochi (almeno così mi è sembrato) a tenerci di più al Bologna e alla Fiorentina che al Barcellona, adesso non mi straccio le vesti. Mancano delle partite, nulla è perduto e il derby, per quanto sgradevole, è l’occasione giusta al momento giusto. Partita decisiva, da giocare con giocatori in forma, che si allenano bene, che fanno quello che DiFra dice loro.

  6. Non rischia un bel nulla.

    Il Milan è fuori dai giochi, la Lazio sarà logorata dalla Coppa, ľ Inter ha un calendario tremendo e la Roma, dalla prossima settimana, penserà solo al campionato.

    Dopo il derby (con due risultati su tre) avremo soltanto la Juve che, al 99%, verrà all’ Olimpico con lo scudetto già cucito sul petto.

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