«DOPO LO SCUDETTO LA FESTA CONTINUO’ PER SEI MESI» – Fabio Capello torna a parlare della sua esperienza alla guida della Roma e anche stavolta ammette quanto sia stato difficile allenare nella Capitale: “Ricordo che è stata una fatica enorme. A Roma ci si deprime e poi ci si esalta molto facilmente. Roma è bellissima e straordinaria, ma ha questa caratteristica. Dopo lo Scudetto del 2001 per sei mesi la festa continuava, anche se io volevo riportare tutti con i piedi per terra“.
Fabio Capello commenta poi gli impegni in Champions delle italiane: “Con Ronaldo il Real Madrid parte sempre 1-0, lo stesso discorso vale per il Barcellona con Messi. Queste due squadre hanno una qualità nettamente superiore a quelle europee e a quelle italiane. Per le italiane è molto difficile, Real Madrid e Barcellona partono per 1-0. Messi inventa tutto: le italiane non hanno molte possibilità e questo mi dispiace”.
Fonte: Radio Anch’io Sport


Questo discorso dell’esaltazione/depressione mi ha stancato ed è stucchevole. E’ come se ai tempi di Cesare, l’esaltazione o la depressione del popolo dinanzi alle vittorie o sconfitte cambiasse la mentalità di padroneggiare e di dominare l’avversario da parte dell’imperatore e dei suoi legionari. Ho il sospetto che questa storia, in epoca attuale, sia un gigantesco alibi per coprire i propri limiti e non accettare le proprie magagne.
Caro IG, trovare delle analogie tra la Roma di allora (specie quella di fine Repubblica – inizio dell’Impero…) e quella attuale mi risulta proibitivamente difficile…
Enrico se fai difficoltà ti aiuto io , pensa alla Juve..
Caro Enrico, hai ragione, il paragone è quantomeno iperbolico, ma non ho accettato l’affermazione ” per 6 mesi hanno fatto festa e volevo riportare i piedi per terra”. Non mi ha mai convinto l’impatto della piazza sulle prestazioni dei sportivi e di lì il riferimento storico dell’imperatore che pensava a far bene il suo lavoro e sicuramente non additava al popolo le sconfitte, ma cercava in sè e nei suoi uomini le cause delle proprie sconfitte. Mi sembra un modo pavido di affrontare i propri limiti e detto da un allenatore vincente, mi sa tanto di pagliuzza e trave.
ma… forse se nel 2002 avessimo di nuovo vinto allora i festeggiamenti sarebbero durati molto meno… magari ci saremmo abituati …
ma quando arriva nel 83, quindi nel 2001 (14) e ora siamo già a 17 anni…
è difficile fare i distaccati.
Nome14 sei un grande, ma forse in matematica avevi i i miei stessi voti……
aahahha pensavo 18 ma ho scritto 14…
daje che stasera segna schick!
Capirai per me vale solo la partita di stasera, in mondovisione. Domenica penseremo a quegli altri carciofari. Robbetta infima…
Uno era un popolo militarmente, culturalmente, politicamente e tecnologicamente più avanzato che quindi conquistava gli altri. Qui invece si parla di uno sport portato ai massimi livelli (pochissime persone in tutto il mondo con capacità straordinarie e la testa di un ragazzino) che richiede concentrazione assoluta per tempi lunghi mentre centinaia di migliaia di persone, se non milioni, lo seguono con la bava alla bocca sostenendo che non anno altro di più importante nella vita. Cose che fanno tremare le gambe a chiunque. Già non capisco come si possa fare un paragone del genere ma dico io, se te lo dice uno come Capello che lo scudetto te lo ha dato, un minimo di umiltà per imparare da chi ne sa qualcosa la tiriamo fuori?
Mi dispiace che quando abbiamo vinto l’ ultimo scudetto nel lontano 2001 dopo te ne sei scappato di notte x andare ad allenare i ladroni.
Zitto che è meglio non mi fare parlare!
pero’ è anche vero che da noi gli allenatori piu’ odiati sono quelli con cui abbiamo vinto qualcosa (almeno di recente)….capello e spalletti!
invece abbiamo mitizzato gente che non ci ha fatto vincere niente…..
Nils Liedhom era bravo e simpatico…..
Un po’ vero un po’ il solito il luogo comune del settentrionale italiano con velleita’ mitteleuropee ma testa e piedi ben piantati nel mediterraneo
Quotatissima
verissimo, il tifoso medio è il primo nemico della Roma… detto questo, la tua parola non conta niente, zero, oggi dici una cosa e domani la rimangi. Dovresti andare a lavorare un po’ veramente, come tutti noi, lì si che è una gran fatica, tutti i giorni.
Ma se lo scudetto del 2001-02 lo abbiamo buttato pareggiando una serie di partite infinite, ad esempio con il Venezia ultimo in classifica, con il Lecce, con il Verona, con l’Udinese e altre, è colpa dell’ambiente? Ma basta con questa barzelletta, quell’anno lo scudetto lo abbiamo regalato, basti ricordare Batistuta che a porta vuota contro la Juventus non riesce a spingere dentro la palla.
Abbiate pazienza ma i tifosi possono festeggiare anno uno scudetto ciò non vuol dire che la squadra debba campare di rendita!!!
Il tifoso rimane tifoso ma di lavoro fa altro, non fa il calciatore strapagato che forse dovrebbe mangiare pane e vittorie per essere un professionista e non se prendi 6 goal scherzare a fine partita con i calciatori avversari…( scusate uno di quei ricordi che mi fanno incazzare )
Quella Roma vinse perchè aveva una grande squadra.
Non certo per la presenza di Capello, allenatore vincente, ma sempre sopravvalutato.
Ä»’ ultimo fallimentare decennio, la dice lunga sulla fortunatissima carriera di Don Fabio.
A 72 anni (due in più del friulano), Jupp Heynckes è ancora uno dei migliori al mondo
Difficile allenare la Roma eh???? meglio prendere i miliun in fatue squadre cinesi oppure fare l’allenatore della Russia senza pretese, ma riempiendosi le tasche!!!! Capè come stanno gli scudetti che ti hanno ritirato quando stavi alla gobba????
Però se lo dicono tutti qualcosa di vero ci sarà no?
È come sentire Difra che rimprovera i giocatori che lui allena e manda in campo. Questi allenatori sembra che siamo delle presenze impalpabili facendo capire che ci sono o meno non conta niente, quando si perde, quando si vince si presentanoalla cassa per un congruo ritocco del già ricchissimo contratto. Personalmente su Capello ho Sempre pensato fosse un sopravvalutato, non è un grande allenatore. Di grande ha il fiuto degli affari, basta leggere un po’ di gossip girati suo suoi traffici borderline. Capello scappa perché sa che Sensi è in difficoltà finanziaria e Unicredit gli aveva chiuso i rubinetti. Aveva chiesto Cannavaro, Buffon e altri top Player per continuare a vincere e sensi disse game over. Capello vuole vincere facile, quello è.
Probabilmente è anche così, però che ci siano ambienti in cui lavorare è più semplice rispetto ad altri è vero.
A Roma, poi, purtroppo si tende a sopravvalutare tutto e tutti… e al tempo stesso a distruggerli.
È normale, non vincendo mai, festeggiare a oltranza quando succede. Anche e soprattutto sapendo che non risuccederà presto. Solo l’abitudine alla vittoria può portare alla “normalizzazione” dell’esaltazione. E ciò deve x forza di cose partire dalla squadra, non dall’ambiente
A 4 miliardi di lire l’anno…una fatica enorme…questo vaneggia…c’è chi lo rivuole…chi gli stende il tappeto..chi gli lecca le chiappe…
Ma il Cielo è’ sempre più Blu….
Non si tratta di voler vincere facile o che l’ambiente si deprime.
Per vincere servono i campioni, i giocatori forti….quella Roma lo era davvero e per farla Sensi si rovinò per tutta la vita, ma vinse.
Vista la mal parata Capello scappò (magari lo stile è stato discutibile) perché si rese conto che Sensi non poteva più assicurare quei campioni. Tutto qui.
Oggi non si vince non perché l’ambiente si deprime ma perché non ci sono i campioni. Ci sono Peres, Gonalons, Schick e compagnia bella.
Non scherziamo per favore…..
Avrà pure ragione ma non rivincere lo scudetto fu delittuoso. Insistere sull’ombra di Batistuta e non far giocare quasi mai Montella un suicidio. E poi, fu proprio nel girone di ritorno che facemmo pietà . Quanto mi fece incazzare.
Per questo te ne see ei andato ,vincere aROMA e’un impresa impossibile,vero?To sei lamentato anche tu sul modo di arbitrare ,te lo sei dimenticato ?Io no,sei andato in un club che vince facilmente I titoli ma non in modo lrcito ,la tua ricompensa : te li hanno tolti,forse hai capito perche a ROMA non vinciamo facile
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.