ON AIR – Catalani: “Sabatini incapace strutturale”, Ferretti: “La Roma non deve rafforzarsi per fare contenti i tifosi”, Calò: “Ben vengano le parole di Venditti”, Rossi: “Forse voleva tornare alla ribalta”

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GIALLOROSSI.NET – Prosegue la nostra rubrica dedicata al variopinto mondo delle radio romane. Un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!

Mimmo Ferretti (Tele Radio Stereo): “Se pensi di poter fare mercato nell’ultima settimana di mercato sbagli di grosso anche stavolta. La Roma ha bisogno di comprare giocatori importanti, e  non per zittire la piazza, ma perchè servono. Se vuoi costruire una squadra dalle grandi ambizioni, ti devi tenere il meglio e gli altri li devi sosituire tutti. E non puoi aspettare la fine del mercato per farlo. De Rossi? Non me la sento di parlare di tregua o di rottura. Sto cercando di capire cosa è successo, ci sto lavorando.”

Maurizio Catalani (Rete Sport): “Sabatini non è bravo come si dice, tutt’altro, è un incapace strutturale a fare mercato. Non è riuscito a costruire mai una squadra adatta al proprio allenatore. Fa mercato secondo i suoi interessi, e non della Roma. Lo fa sempre con i soliti interlocutori, comincio a pensare che lo fa apposta. O è incapace, o lo fa apposta. A nessuno qui dentro gliene frega della Roma da romanista. Quello che accade li può far soffrire a livello di marketing, ma non da tifosi. Quando ho letto dello scambio Lodi-Tachtsidis, volevo prendere a calci tutto. Ma non potevamo farlo noi quell’affare? Non ci avrebbe fatto comodo uno come Lodi? Sabatini se ne deve andare, deve sparire. Evacua”.

Luca Valdiserri (Rete Sport): “Mi ha molto colpito l’intervista rilasciata da Antonello Venditti. Il cantante ha ragione quando dice che c’è stata troppa leggerezza dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia. Sarebbe servita una reazione come quella che il presidente Sensi ebbe per esempio dopo lo scudetto della Lazio o dopo l’acquisto sfumato di Lucio con l’ingaggio di Chivu. E’ vero che gli americani hanno portato tante innovazione, ma i risultati del campo non possono mancare. Serviva un segnale che ancora non è arrivato.”

Bruno Ripepi (Centro Suono Sport): “Siamo al 3 di luglio e ancora non c’è uno straccio di firma di un giocatore. Ma vi rendete conto? Ve ne dovete andare! Pallotta, perchè non sali su un aereo, vieni a Roma e cacci tutti via questi cialtroni? Sabatini deve soggiacere a un ricatto di Cellino che gli chiede 8,5 milioni per la metà di Nainggolan.”

Jonathan Calò (Centro Suono Sport): “Ci hanno cambiato la data di nascita, lo stemma, e hanno provato anche con Totti, il Capitano. Insomma hanno cambiato, o provato a farlo, i simboli di questa fede. L’identità non significa essere provinciali, ma avere orgoglio delle proprie radici. E allora ben vengano le parole di Venditti, è uno dei pochi ad aver avuto il coraggio di alzare la mano e dire: ‘No, non ci sto’.”

Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “Nell’intervista a Venditti si dice che la Roma vuole togliere l’inno. Ma chi lo ha detto? Questa è la non informazione in assoluto. Chi lo ha detto che la Roma voleva togliere il suo inno? Questi personaggi si sentono avvolti da chissà quale aurea di importanza, si sentono i riferimenti di chi non sa bene che. Dalla Roma qualcosa ne hanno tratto, almeno a livello di popolarità. Di soldi non parlo, perchè con la Roma ci mangiano tanti analfabeti, figuriamoci se non può farlo un attore o un cantante.”

Roberto Renga (Radio Radio): “La storia tra Venditti e la nuova Roma è una storia lunga che risale a delle cene a via di ripetta e da quello che so io una volta disse: “basta, me ne vado”. Da lì nasce il dissidio tra la nuova società e Venditti, che rappresenta la romanità. Poi il suo inno non venne suonato nel giorno della presentazione del campo dedicato a Di Bartolomei. Questi sono gli antefatti. Lui non dice che vuole togliere l’inno, ma che se non si sorprenderebbe se lo togliessero. Venditti solleva un problema ed è giusto che se ne discuta. La Roma è di proprietà degli americani che vogliono cambiare tutto, magari dimenticandosi dei risultati, o dei suoi tifosi?”.

Furio Focolari (Radio Radio): “Io credo che l’inno c’entri poco. Antonello è una persona pulita, un tifoso vero e perbene che si è rotto le scatole di questa gente. Sono le cose che diciamo noi tutte le mattine. Questo che vuole vendere i bruscolini e i mostaccioli allo stadio, che parla della famiglia Sensi.. Non credo che sia un problema di mercato, il problema che fa notare Venditti è che non c’è più il senso di appartentenza. Questi ci vogliono portare i wurstel allo stadio, ragazzi”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport): “La Roma per ora non compra nessuno, ma si parla solo di quello che ha detto Venditti ieri da noi. Antonello ha detto che è talmente disamorato che se dovessero levare il suo inno non si lamenterebbe, che è completaemte diverso da quello che hanno scritto. Adesso c’è questa situazione dove Sabatini è il rettore della Roma. Molto mi dicono che il fatto che sia laziale non conta, ma per me non è così. So che per il 99,99% dei tifosi se Sabatini gli porta Pelè metterebbero da parte la sua fede incrollabile per la Lazio. Per quanto mi riguarda anche se mi porta Pelè, continuerò a dire che se ne deve andare. Io non rivoglio la Roma da loro, rivoglio la Roma senza di loro. Tutto qua. “

Ugo Trani (Rete Sport): “ Quando Pannes dice ai tifosi di non dare retta ai giornali viene smentito non dai noi, ma dalle sconfitte della Roma che sono documentate. In realtà Pannes non può sapere di Roma, perchè si occupa di altro. Questo è uno dei veri problemi della Roma americana: avere in società persone che non conoscono questo ambiente, rilasciando dichiarazioni ridicole. E’ triste sentire che non ci sono notizie sul mercato della Roma.  L’unica notizia di cui si parla oggi sono le parole di Venditti. Una polemica di cui non sentivamo il bisogno in questo momento alimentata dall’immobilismo della società.”

David Rossi (Tele Radio Stereo): “Venditti dice che sono due anni che non entra a Trigoria, ma non sapevo avesse affari da quelle parti. Le sue parole? Ognuno dice quello che pensa. Gli inni sono patriomonio di tutti, e comunque “Roma Roma Roma” non l’ha scritto solo lui, ma soprattutto Gepi. ‘Grazie Roma’ è un capolavoro, e ce lo teniamo stretto senza pensare da dove viene. Il sospetto che certe cose che vengano dette per ritornare agli onori della ribalta mi viene.”

Dario Bersani (Tele Radio Stereo): “La Roma per ora è assente ingiustificata. Io sono preoccupato più dal fatto che per ora ci sono Curci e Lobont in porta. La parola chiave è credibilità, poi la gente si farà la sua idea in base ai risultati. Novità non ce ne sono, c’è la necessità di aspettare. Rabbia tra i tifosi non ne vedo, tatni sono dispiaciuti, parecchi sono anestetizzati.”

(CONTINUA…)

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