Rosella Sensi: “Totti al Real? Non lo avremmo mai tolto ai romanisti”

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Foto Alfredo Falcone - LaPresse22 05 2011 Roma ( Italia )Sport CalcioRoma-SampdoriaCampionato di Calcio Serie A Tim 2010 2011 - Stadio Olimpico di RomaNella foto: Totti da un mazzo di fiori a Rosella SensiPhoto Alfredo Falcone - LaPresse22 05 2011 Roma ( Italy )Sport SoccerRoma-SampdoriaItalian Football Championship League A Tim 2010 2011 - Olimpico Stadium of Roma.In the pic:Totti and Rosella Sensi

AS ROMA NEWS – Il quotidiano spagnolo “AS” ha dedicato ampio spazio a Francesco Totti, che oggi diventerà membro della Hall of Fame romanista, in passato corteggiato senza successo dal Real Madrid. Sul tema, ha parlato anche Rosella Sensi all’epoca già nella dirigenza della Roma al fianco del padre Franco. Queste le parole dell’ex presidente:

Qual è il suo primo ricordo di Totti?
Non so, mi sembra di conoscerlo da sempre. Dalla prima estate in cui mio padre Franco era presidente, ricordo che nel precampionato Francesco era uno dei più giovani e già si parlava molto di lui.

In che momento ha realizzato che avrebbe fatto la storia a Roma?
Più di ogni altra cosa, ricordo i commenti di mio padre. Sapeva che quel ragazzo prometteva molto e spesso parlava di lui.

Una lunga storia d’amore che aveva un possibile amante, il Real Madrid. Una storia fallita il cui primo capitolo ha una data indimenticabile: 11 settembre 2001…
Eravamo al pranzo con l’UEFA prima della partita. Era un incontro intimo tra persone che si rispettavano molto. Il rapporto tra mio padre e Florentino Perez era molto buono, c’era una grande amicizia. C’era anche la moglie del presidente del Real madrid, che ricordo, era una donna molto seria, con personalità, come mia madre. Improvvisamente, fu Perez stesso che ci diede la notizia degli attacchi a New York e ci si gelò il sangue. Prima di tutto ciò, Perez disse: “Voglio Totti”. Ce lo ha chiesto molto seriamente, ma mio padre la prese come uno scherzo. Florentino sapeva quanto mio padre considerasse Francesco importante. Fu un bel riconoscimento per le qualità del nostro capitano, ma neanche per un secondo abbiamo pensato di venderlo.

Come reagì suo padre alla richiesta?
Disse semplicemente che Totti era della Roma, punto. Lo ha sempre considerato il figlio che non ha mai avuto e Florentino capì, non ci furono problemi.

Era così intimo il rapporto tra Totti e il presidente?
Era proprio così. Avevano rispetto, affetto, simpatia. Spesso scherzavano, era divertente vederli insieme. Un rapporto speciale.

Col giocatore non ha mai parlato dell’idea del Real Madrid?
Non c’era niente di cui parlare, era un’idea che dal nostro punto di vista mai sarebbe diventata reale. Mai.

Nel 2004 ci fu un altro tentativo, ancora più serio…
Sì, ma tutti erano consci del fatto che da parte della mia famiglia non sarebbe mai arrivato un sì all’operazione. Era semplicemente impossibile.

Si parlava di un’offerta di 60-70 milioni. Per i conti del club sarebbero stati una benedizione.
Non era un fatto economico, né di cuore. I Sensi non avrebbero mai levato Totti ai romanisti. È una cosa che va oltre, un simbolo, una bandiera.

Francesco nel suo libro racconta di averci pensato per un momento. Cosa sarebbe successo se vi avesse chiesto di andare?
Niente sarebbe cambiato, almeno da parte mia.

Aveva un solo anno di contratto rimasto. L’avreste costretto ad andare via a parametro zero un anno dopo?
Hai ragione. Tra fratelli si può anche litigare (ride, ndr).

Neanche in quel caso ne avreste parlato?
La mia posizione è stata sempre la stessa. Non ci ho neanche pensato. Ancora una volta, non c’era niente di cui parlare.

Quanto sarebbe cambiata la carriera di Totti se avesse vestito la maglia del Real Madrid?
Non voglio neanche immaginarlo. Totti è questi Totti. Il nostro Francesco.

Fonte: AS

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20 Commenti

  1. “Disse semplicemente che Totti era della Roma, punto.” Tale e quale alla Roma di oggi(e non mi riferisco a Totti, ma a qualsiasi giocatore della rosa attuale)…
    Qualcuno ieri ha detto che Pallotta si è pappato la Roma. Viola e Sensi invece si sono SOBBARCATI la Roma. Questa è la grande, grandissima differenza

    • Già….. Solo che purtroppo, Viola e Sensi ci hanno lasciato.

      il Presente è Pallotta.

    • Il calcio è cambiato, ma si continua a fare finta di nulla. Nessuna proprietà adesso si “sobbarca” alcunché. Che vi piaccia o no, è così. Anche su Viola e Sensi andrebbero fatti dei distinguo. Il primo si trovò dalla precedente gestione Tancredi, Conti, Di Bartolomei, Pruzzo: 4 pilastri dello scudetto. Viola fu più intelligente e manager capace che spendaccione. Azzeccò Falcao, i giovani Nela e Ancelotti, poi svendite (Maldera, Prohaska) e prestiti (Vierchowod). Appena entrarono in campo i veri potentati economici, non poté più opporsi. Sensi fu molto parsimonioso (“Sensi blablabla”, ricordate?) fino all’entrata in borsa che gli fruttò il gruzzolo (140 mld) per la campagna acquisti scudettata. Entrambi, oggi, sarebbero inermi. Erano grandi romanisti, certo…

    • Caro Masetti lei ha centrato il punto . Oggi il calcio e’ totalmente diverso . Tre tra le principali squadre italiane hanno proprieta’ straniere e presto se ne aggiungeranno altre . Nell’epoca dei contatti virtuali nessun presidente intrattiene piu’ rapporti intimi confidenziali con i propri tifosi . Adesso il calcio e’ diventato piu’ che altro uno spettacolo e ancor di piu’ lo diventera’ in futuro . Le mozioni d’affetto non sono piu’ di moda cosi’ come le pacche sulle spalle . Dire pero’ come alcuni che Franco Sensi si sia rovinato economicamente per as roma e’ un falso storico . Le operazioni finanziarie totalmente sballate furono fatte esclusivamente da Italpetroli e riguardavano come ben sappiamo altri ambiti…

    • A volte la voglia di retorica è più forte e affascinante di quella della banale ricerca della verità storica. Non a caso gli eroi diventano tali dopo che il ricordo è stato sbiadito dal tempo e gli aspetti mitici prendono il posto delle umane virtù e debolezze. Sensi e Viola sono stati due grandi romanisti e due grandissimi presidenti cui rivolgiamo la nostra perenne gratitudine. Né l’uno né l’altro sono finiti in mezzo a una strada per causa della Roma.

    • Il punto è un altro. Operazioni come Batistuta 30enne a 100 mln. complessivi oppure la mancata cessione di Totti (che non so quanto avrebbe fruttato) e tante altre situazioni, sono state tutte operazioni antieconomiche, in relazione al bilancio societario. Ma furono fatte perchè il Presidente sentiva un bisogno impellente di vincere, soprattutto dopo aver subito “l’onta” dello scudetto laziale. La proprietà di oggi farebbe qualcosa di antieconomico per vincere? Mai e poi mai…
      Allora si percepiva la passione, oggi no. E a lungo andare questa freddezza “raffredda” pure i tifosi

    • E tu ritorneresti un’altra volta sul punto di portare i libri in tribunale per vincere uno scudetto? Tutto sta nel come risponderesti a questa domanda. La mia risposta la conosci…

    • provo a fartela a te sta domanda…
      ovvio che il calcio è cambiato, ma perchè il tifoso non può cambiare???

  2. Via quello schifo di Pallota dalla Roma.Ha solo fatto il male della Roma, da quando l’ha comprata, chissá con quali impicci perché del suo non ci ha messo niente, ha solo fatto danni. Non ha vinto niente, speriamo che la venda, tanto lo stadio non glielo faranno fare in Italia la burocrazia é una cosa schifosa, e ci sono gli interessi del CONI, cosí se ne andrá con la coda tra le gambe! Via Pallotta!

  3. Sensi: Totti rimane qui e cosi e stato

    Ballotta : sono tutti cedibili tranne Totti

    Trova le differenze cesarone laziese..

    To dice zi bah: sensi tifoso romanista. Ballotta da plusvalenza.

    Ballotta quando e arrivato a focene disse : sono tutti cedibili tranne Totti… Eh si… Si sarebbe rivoltata la piazza compreso I cesaroni laziesi lobotomizzati perdentis AlmEno credo o no?

    Cesarone laziese ormai e stato sgamato… Laziese Convinto tra trattori e vendemmie

  4. Totti non se l’è venduto,è vero…ma Samuel Chivu Aquilani Mancini Vucinic Assuncao ?
    Per salvarne Uno ne ha sacrificati Tanti.

    • …ma lasciato in scadenza di contratto 2013, insieme a Menez (giocatori giovani da cui ripartire)…rinnovando invece il contratto di Totti da calciatore e da dirigente…e se proprio vogliamo dirla tutta, lasciando ddr senza rinnovo e il gravoso peso dell’ingaggio di Borriello, noto affare per ripagare il parametro zero Mese al milan.
      Non proprio amore per questi colori e per noi tifosi!

  5. ….e certo, per questa politica che tutti i fucking idiots rimpiangono, hai fatto fallire la Roma e sei stata costretta a cedere diversi assett della tua famiglia per ripianare i buffi!

    • Intervengo per correttezza anche qui. La Dr.ssa Rosella Sensi ereditò una barca che già stava inesorabilmente affondando. Realisticamente, poco o nulla poteva fare per raddrizzare la situazione. La Roma fu l’ultimo gioiello di famiglia, che gestì inaugurando la politica dell’autofinanziamento – che qualche maligno rinominò del “lauto finanziamento”, rimarcando lo stipendio di 1.1 mln che la signora percepiva per guidare la società – e neanche male, considerata la situazione. Ovviamente era chiaro fin dall’inizio della gestione quale sarebbe stato l’amaro finale.

    • Sì, Masetti, il mio intervento però voleva evidenziare la politica gestionale “alla Romana” che ci ha portati sull’orlo del baratro…poi si può disquisire sulle scelte della signora che, pur avendo l’occasione di vendere la società a Soros, che offrì 280 mln, se la tenne, lasciandola ad unicredit e poi quindi a Pallotta (e ai tifosi della roma) totalmente sembrata dei suoi miglior giocatori (fine carriera, svincolati, ultimo anno di contratto già in accordo con altre società e, in ultimo, i figli de roma+borriello con ingaggi a peso d’oro).

    • Sull’affaire Soros completamente d’accordo. Fu allora che cessai il mio supporto nei confronti di quella gestione.

    • ma allora non hai fatto quella breve ricerca su google che t’avevo consigliato… 😉

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