Rissa a Centocelle, sigilli al pub dei tifosi

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NOTIZIE AS ROMA – Dopo la maxi-rissa tra ultras arrivano i sigilli. Chiuso per cinque giorni dal questore di Roma l‘Highlander, il pub di viale della Primavera, a Centocelle, dove la notte del 30 marzo era iniziata la scazzottata tra fratelli-coltelli della Curva Sud, ovvero il gruppo Roma più vicino a posizioni di destra, e i Fedayn storicamente attestati su posizioni di sinistra.

Scazzottata sfociata tra cinghiate, mazze, catene e sedie volanti in scene da guerriglia in strada: una cinquantina i tifosi coinvolti che si sono, però, dileguati all’avvicinarsi delle sirene della polizia. A scatenare il putiferio vecchie ruggini e la querelle al derby per uno striscione contestato. I controlli al locale, considerato un feudo dei Fedayn, da parte della polizia amministrativa e sociale e degli agenti del commissariato Prenestino erano scattati subito, all’indomani.

LE VERIFICHE – Gli investigatori hanno identificato e controllato 20 persone: tra queste, diverse erano pregiudicate e alcune anche sottoposte a daspo o comunque avevano pregiudizi penali riconducibili a reati commessi in occasione di manifestazioni sportive (possesso di petardi, violazioni di disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, porto abusivo di armi in luogo pubblico, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali). Inoltre, gli agenti hanno anche accertato e sanzionato gravi violazioni amministrative attinenti al mancato rispetto delle condizioni di igiene e sicurezza. Il provvedimento disposto in base all’art. 100 del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza è scattato ieri mattina.

(Il Messaggero, A. Mar.)

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7 Commenti

  1. Il ns tifo dal migliore nel mondo al più diviso,lotta alimentata e fomentata da certa stampa , sembra che la politica la vinca sul tifare e supportare la ROMA

  2. Caro nessuno, per quel che ricordo s’è sempre stati divisi. Per amore della Roma più volte ci si è tappato il naso e ci si coordinava, ma non tra tutti i gruppi si andava d’accordo.
    Ad ogni modo, per ragioni personali e di cuore, i Fedayn hanno tutto il mio sostegno.

  3. Piccola riflessione/testimonianza (che non intende minimizzare la gravità degli eventi di cui si parla):
    era il 13 settembre 1981, prima di campionato, Roma – Avellino. Al termine dell’incontro ci furono i consueti tafferugli. Me la cavai con 4 punti di sutura alla mano destra, che mi feci mettere al Santo Spirito. Il giorno dopo, sui giornali, uscirono nomi e cognomi di alcuni di noi (all’epoca la privacy non era molto considerata). A parte la sfuriata di mio padre, non ricordo gravi conseguenze.
    Oggi sarei daspato e con precedenti penali a carico che mi avrebbero condizionato, certamente, la futura vita lavorativa e non solo.

    • Quel giorno un pischello che fece l’invasione prese una scarica di mazzate dai celerini sotto gli occhi di tutti (per caso eri tu?).

      Per la cronaca, risultato 0-0 con rigore fallito da Pruzzo, procurato dall’esordiente Dodo Chierico, neo acquisto di quella stagione insieme a Sebino Nela e Luciano Marangon. Caldo torrido, stadio colmo fino all’orlo, gente stipata anche negli angoli della Tevere Non numerata, tifo da fantascienza, Avellino in versione Maginot e un punto solo. Coi quattro tuoi a fine anno, arrivammo terzi, forse avremmo potuto vincere lo scudetto.

  4. No Amedeo, non ero io. A qualcuno sembrerà “politically incorrect”, ma penso che, nonostante tutto, sono dei bei ricordi.

  5. Amedeo hai fatto un pezzo come il grande Vittorio Gassman romanista 100% al film I soliti ignoti????????
    forzaromaOLÈ

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