AS ROMA NEWS ULTIME – Mancava giusto l’incubo di una quarantena per i giocatori dell’Inter, in fondo a una giornata che di normale ha avuto praticamente zero. La notizia della positività al coronavirus del difensore della Juventus, Daniele Rugani, scombina i piani per un possibile recupero della partita di Europa League col Getafe, in programma stasera e rinviata insieme a Siviglia-Roma.
Ieri alle 16.21 era arrivata la comunicazione ufficiale della Uefa del rinvio di Inter-Getafe e Siviglia-Roma. Motivo semplice: il governo spagnolo, nonostante le pressioni della Uefa e l’ottimismo della tarda serata di martedì, non ha concesso deroghe al decreto che impediva ai voli provenienti dall’Italia di atterrare in Spagna, misura restrittiva per la crescente emergenza legata al coronavirus.
A quel punto la Uefa ha cominciato a pensare al piano B. L’ipotesi è la partita unica in campo neutro e a porte chiuse. Quando? Prima del caso Rugani, tutto faceva pensare alla data di giovedì prossimo. Strada che resta valida per la Roma, non per l’Inter a questo punto causa quarantena. Ammesso che si trovi una nazione favorevole ad ospitare squadre provenienti da Italia e Spagna.
Il tema sarà affrontato nell’incontro di oggi proprio tra la Uefa e le cinque Leghe maggiori d’Europa, ovvero Serie A, Premier, Liga, Bundesliga e Ligue 1. Non sono mancati, peraltro, contatti tra Fienga e Marotta: Inter e Roma si erano ritrovate molto vicine. Ora le strade però tornano a separarsi: la Roma vede davanti a sé l’ipotesi campo neutro, l’Inter invece di sicuro non potrà scendere in campo la prossima settimana.
(Gazzetta dello Sport)

Se fossi un dirigente della Roma andrei nella sede UEFA in Svizzera e sputerei prima a un occhio poi all altro al presidente dell UEFA
Massa di ridicoli
A mio avviso la soluzione potrebbe a breve fornirla la scienza.
Un’azienda italiana quotata in borsa (Diasorin) renderà disponibile entro fine mese un test rapido in grado di diagnosticare in un’ora la positività al covid-19. Non è un caso che ieri, in una borsa depressa, il titolo sia schizzato in avanti.
Nella normalità i test ormai si fanno solo a chi presenta i sintomi, non più come nella fase iniziale dell’epidemia, partita da Codogno, a tutti coloro che erano entrati in contatto con i positivi.
In un primo momento l’esigenza era infatti quella di contenere la diffusione dei focolai, ora, visto il numero di infettati, la cosa non è più possibile e sarebbe antieconomico e velleitario fare il test alle persone solo perché “a rischio”.
Il calcio professionistico di soldi ne ha però tanti e può permettersi tranquillamente di pagare il costo del tampone per tutti i giocatori prima di una partita.
Il test molecolare di Diasorin consentirebbe un responso in tempo reale e permetterebbe ai giocatori di giocare in tranquillità.
In questo modo si potrebbe ripartire dai primi di aprile e completare, a porte chiuse, le competizioni in corso, magari andando a sforare in giugno, periodo deputato all’europeo.
Ovviamente ciò implicherebbe uno spostamento dell’europeo all’anno prossimo, ma la cosa sembra inevitabile dal momento che l’oms ha dichiarato la pandemia globale.
Del resto, finché il virus non verrà debellato ( ad oggi non vi sono elementi per pensare che, come per una normale influenza, sparisca con la bella stagione ), sarà impensabile rivedere tifosi assiepare gli stadi ed in queste condizioni giocare comunque l’europeo sarebbe una scelta demenziale.
Tutte le partite, a porte aperte, a Nion.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.