E Lamela non può fare l’esterno

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CORSPORT (A. POLVEROSI) – Erik Lamela ha segnato 11 gol, quanti ne ha fatti Osvaldo che però, a differenza del suo compagno, è arrivato a 11 con due rigori e se avesse segnato anche quello soffiato a Totti sarebbe a quota 12. Lamela va dunque considerato il capocannoniere puro della Roma in una stagione a dir poco tribolata. L’ultima rete è arrivata a Marassi e, seppur momentaneamente, ha riaperto la gara, passata da 2-0 a 2-1. (…)

A Genova il Coco ha  giocato sulla fascia:  bene per 45’ poi è calato. E dalla sua parte è arrivato lo 0-1 Soffermiamoci su queste due reti genovesi. I tiri di Lamela, tutt’e due di sinistro, sono partiti da centroarea, seguendo un movimento classico del suo repertorio: lui, mancino, taglia da destra al centro per far valere il suo piede preferito (dei suoi 11 gol, 7 sono arrivati col sinistro). (…)

Contro la Samp, l’argentino ha ingaggiato un duello a tutta fascia con Estigarribia. Nel primo tempo lo ha dominato, tant’è vero che lo stadio ha cominciato a mugugnare quando entrava in azione l’ex juventino, vedendolo in totale sofferenza di fronte all’imperversare del romanista. Erik ha attaccato senza una pausa, spingendo sempre più indietro il doriano che non trovava né il modo, né il tempo, né la forza per ripartire. Quando però, dopo 45 minuti giocati a pieno ritmo, la Roma e il suo capocannoniere hanno mollato un po’, Estigarribia è andato a segno. (…)

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SUICIDIO CALCISTICO – Che toccasse a Lamela inseguirlo non ci sono dubbi. Bradley ha chiuso in ritardo, Marquinhos lo stesso: lasciare libera la fascia a un cursore come il doriano è un suicidio calcistico. L’errore di Andreazzoli è stato di due tipi. Il primo: ha pensato che Lamela, vista la giovane età, fosse in grado di prendersi sulle spalle 80 metri di fascia. Il secondo: l’ha tolto, per periodi troppo lunghi, dalla zona in cui può far male davvero, l’interno dell’area di rigore. Lamela non può giocare esterno nel 3-5-2, per esaltarne le qualità (che non sono poche) deve fare al massimo 40 metri, dalla linea di centrocampo in su. Non è un’ala, non è Biabiany, non è Cuadrado, è un attaccante esterno, se vogliamo cercare un nobile predecessore possiamo fare il nome di Shevchenko, se invece vogliamo trovare un analogo suo coetaneo possiamo indicare El Shaarawy. (…)
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