NOTIZIE AS ROMA (Roma Tv) – Francesco Totti è intervenuto ai microfoni del canale ufficiale del club giallorosso nel corso della trasmissione “Slideshow”, nella quale il capitano ha commentato alcune sue fotografie significative della sua vita e della sua carriera.
“Il primo derby, dietro di me vedo Alessandro (Nesta, ndr), un grande amico – ha detto Totti commentando l’immagine di un derby tra le le giovanili – Già si vedeva che noi due potevamo diventare capitani di Roma e Lazio. Abbiamo avuto sempre un grandissimo rapporto, ci frequentavamo spesso durante le nazionali giovanili”.
Poi gli viene mostrata un’immagine di Giuseppe Giannini. “Il Principe, il mio idolo e modello quando ero piccolo, anche se avevamo ruoli differenti, però lo identificavo come il capitano. L’ho conosicuto e mi ha insegnato tantissime cose. Sono riuscito fortunatamente a fare quello che ha fatto lui, diventare capitano e prendere la maglia numero 10″
Poi Totti ricorda così il primo gol in Serie A. “Ricordo il giorno prima quando il mister mi disse di giocare, rimasi incredulo, non mi sarei aspettato di esordire la prima giornata. Fare gol davanti al nostro pubblico è stata un’emozione unica”.
“Un grazie alla mia famiglia, mi hanno sempre seguito e dato tante cose – prosegue Totti – Mazzone? Per me è stato un secondo padre, ho avuto la fortuna di trovarlo nel momento giusto nella mia carriera. Consoceva l’ambiente di Roma ed è riuscito a gestirmi, da grande persona. Lo ringrazierò tutta la vita, mi ha fatto crescere tantissimo”.
“Trovare le parole giuste non è facile, i tifosi ti trasmettono tanto – continua Totti, stavolta presentando una foto della Curva Sud – Sono stato lì e so cosa provano i tifosi. Essere tifosi della Roma è un’orgoglio a 360 gradi, è un orgoglio che altri tifosi non ti danno”.
Totti commenta la foto della sua esultanza al gol scudetto con il Parma nel 2001: “Un giorno che non dimenticherò, una gioia indescrivibile. Spero che questa scena possa ripetersi prima che riuscirò a smettere”
“Sono momenti difficili da dimenticare, ogni tanto fa piacere ricordarli”, dice Totti a proposito del suo “cucchiaio” alla Lazio nel derby vinto per 5-1 nel 2002. Poi il capitano ha parlato anche della morte di Gabriele Sandri e di quando andò sotto il suo ritratto esposto in Curva Nord. “Questo penso sia stato un gesto venuto dal cuore. Un tifoso ucciso per una partita di calcio, di qualsiasi squadra sia, è una cosa vergognosa, non dovrebbe mai succedere. Il calcio è divertimento. Ho avuto la fortuna di conoscere il fratello e la famiglia di Gabriele Sandri, sono belle persone, il tifo va messo da parte. Sinceramente ho avuto l’istinto di andare anche al funerale e questo mi ha gratificato, mi sono sentito di fare un gesto che va oltre il tifo”.
Gli viene mostrato l’esultanza al superamento del record di gol segnati con la maglia della Roma. “Da una parte mi è dispiaciuto, ma dall’altra sono contento, ho realizzato tanti traguardi personali. Superare Pruzzo era importante, non c’avevo mai pensato finchè non gli ero vicino”.
Poi una rassegna di gol segnati. Si inizia con il celebre “cucchiaio” all’Inter. “Ancora non ho capito se è il primo o il secondo gol più bello della mia carriera. Un gol in cui c’è tutto: classe, tecnica, astuzia, forza. Penso possa bastare… Un gol stratosferico, difficile da vedere. Il primo gol al Bernabeu? Il Real Madrid è sempre stata la mia seconda squadra, segnare in campi così importanti è incredibile. Averlo fatto con la Roma, in Champions, vincendo anche con il mio gol è il sogno di tutti i giocatori. Con lo Shakhar altro gol importante, il primo di sinistro dopo l’infortunio. Feci un gran gol sotto la Sud e da quella partita ho pensato che il ginocchio sinistro andava ancora bene, anzi, me l’avevano sistemato meglio”.
Viene mostrata la foto di De Rossi: “Un amico con cui ho vissuto tanti momenti belli e brutti, più belli. Abbiamo vinto un mondiale assieme, speriamo di vincere anche altro insieme. Sono fiero possa essere lui il futuro capitano. Tra un po’ lo diventerà sicuramente ma è come già se lo fosse”
Non poteva mancare il rigore con l’Olanda nella semifinale di Euro 2000. “Rivedendolo ancora non riesco a capire se ero matto o meno, quasi nessuno avrebbe fatto un gesto simile, un cucchiaio nei rigori decisivi per la finale. Me la sentivo di fare e lo avevo detto durante gli allenamenti a Maldini, Di Biagio, Nesta e gli altri. Gli ho detto che se fossimo andati ai rigori lo avrei tirato così. Nessuno ci credeva. Mentre andavo sul dischetto, pensavo che non potevo trovarmi indietro. A vedere Van der Saar e quel muro arancione dietro di lui ho avuto paura, ma l’istintività ha avuto la meglio”.
Un altro rigore, quello agli ottavi con l’Australia dei Mondiali 2008. “Fortunatamente ho avuto il coraggio, la freddezza e la voglia di tirare. Avevo tanta rabbia in corpo, venivo da un brutto infortunio e non sapevo se avrei partecipato. invece sono arrivato nei 23 e sono riuscito a diventare un giocatore importante per il gruppo. Diventare campione del Mondo non è semplice, è il sogno di tutti. Tuttora quando vai in giro e ti chiamano “Campione del Mondo” gonfi il petto. E poi per gli italiani è una soddisfazione bellissima”
Totti parla poi di Buffon, “uno dei pochi amici che ho nel calcio, uno dei portieri più forti del mondo. Speravo di giocare con lui anche nella Roma, c’è mancato poco. E’ un avversario ma è sempre stimato”. E poi di Cassano, “un matto, ma il giocatore con cui mi sono trovato meglio, con i piedi parliamo la stessa lingua. Abbiamo condiviso tante cose belle, quando è venuto a Roma l’ho trattato come un fratello. Un piccolo problema ci ha allontanato. ancora non so il motivo preciso, ma sono cose che fanno parte della vita. Per me ha fatto anche meno delle sue potenzialità, tecnicamente è tra i più forti al mondo ma la ‘capoccia’ che ha lo ha condizionato. Sono contento di averlo conosciuto e di averci giocato insieme”. E infine Maradona: “E’ il calcio, quello che ha fatto lui non lo potrà mai fare nessuno. Tutto ciò che c’era da fare lo ha fatto lui. L’ho conosciuto, abbracciare il giocatore più forte della Roma è stato bellissimo”.
“La Scarpa d’Oro è merito anche dei miei compagni che mi hanno fatto segnare, non me la sarei mai aspettata ma in quegli anni ero al top e mi riusciva tutto. Il presidente Sensi una figura troppo importante per me. E’ stato lui a farmi rimanere per sempre a Roma, quando ero giovane con Carlos Bianchi, ci fu un momento in cui il mister non mi voleva, mi reputava un giocatore normale. A dicembre andò dalla dirigenza e disse “O Totti o me”. In quel momento pensava a portare a Roma Litmanen. Dopo il torneo con Gladbach e Ajax gli disse: “Io scelgo Totti”. Era tutto fatto per il prestito alla Samp, sicuramente non sarei mai tornato a Roma e non avrei fatto ciò che ho fatto. Sensi per me è stato un padre, anche Rosella è stata come una sorella maggiore. Fortunatamente ho avuto la possibilità di dimostrare le mie qualità con la maglia che volevo”.
“Montella? Diventerà uno tra i più grandi allenatori in Europa. Ho condiviso con lui lo scudetto, un giocatore rapido e istintivo, da allenatore è capace e competente, ha fatto grandi cose da quando ha iniziato. Garcia? E’ un grande. Non perchè è il mio attuale allenatore e deve farmi giocare (ride, ndr). Adattarsi al calcio italiano non è semplice per uno straniero, per lui è stato l’opposto. E’ riuscito a fare una grande squadra e un grande gruppo, a ricompattare un gruppo che si era sfaldato dopo 2 anni di brutte cose. Non lo conoscevo prima che venisse qui, ora posso dire di aver conosciuto una grande persona. Una persona vera, che fa sentire tutti importanti e ti fa stare bene, così dai il 101% in campo. Speriamo di condividere cose importanti insieme”.
“Pallotta è un personaggio grandioso, è giovane dentro, un tuttofare. Perché segue tutto, si interessa, ci piace come si comporta nei nostri confronti. E’ disponibile, sicuramente farà grande la Roma. Se un giorno ci darà la gioia di avere un nostro stadio sarà una cosa più grande, ma sarà lo stesso anche se non ci dovesse riuscire. Solo a vedere il progetto fa venire i brividi, giocare nel nuovo stadio sarebbe il massimo. Spero di poterci riuscire, aspettiamo con ansia ma l’importante è che si faccia”.
Non sei umano ………già. .dimenticavo sei giallorosso ……
Grandissimo Francesco,io dico che prima di smettere puoi fare ancora una50 di gol.
Tantissimi auguri per il tuo trentottesimo compleanno.
un augurio : quelli che riguardano la tua vita privata ,goditi la tua famiglia , 2 continua a fare tanti goal e a farli fare ,vincere il campionato ,la coppa Italia e la coppa dei Campioni ,e la supercoppa nazionale e internazionale etuttociò che è bello nalla vita ma un regalo lo puoi fare anche tu ? Una tua maglia alla Madonna del Divino Amore o delle TRE Fontane ,la Madonna dei romani ,grazie