Stadi deserti e sponsor in fuga

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ALTRE NOTIZIE (Il Tempo, D. Di Santo) – Il pallone italiano perde terreno in Europa e non solo sul campo. Il ritardo del nostro calcio nei confronti di Premier League, Bundesliga e Liga si misura anche sul piano dei ricavi economici dove la Serie A galleggia soltanto grazie al piatto sempre più ricco dei diritti tv mentre gli incassi da botteghino, sponsor e merchandising languono. La fotografia più recente è quella scattata dal rapporto Deloitte 2014 dal quale emerge che il fatturato complessivo dei cinque principali campionati europei è in crescita del 5% (stagione 2012-13) per un guadagno complessivo di 9,8 miliardi di euro. Un’elite che vale quasi la metà dell’intero calcio continentale i cui ricavi sfiorano i venti miliardi.

Le prime della classe – Inghilterra e Germania sono i Paesi che riescono a rendere il calcio un affare. La Premier League fattura 2.9 miliardi di euro e si conferma leader mondiale, trascinata dai due club di Manchester e dal Liverpool. Bayern Monaco e Borussia Dortmund permettono alla Bundesliga di accorciare le distanze e attestarsi, prima volta nella storia, a più di due miliardi di euro per una crescita dell’8%. Il rapporto, precedente alla decima vittoria in Champions League da parte del Real Madrid, registra che l’ossigeno per la Liga arriva dai diritti tv. Segue la Serie A mentre crescono i guadagni della Ligue 1 grazie agli investimenti stranieri che hanno interessato il campionato francese negli ultimi anni.

Il caso dei diritti tv – I ricavi della Serie A sono in crescita ma per i club italiani continuano ad essere fondamentali gli introiti dovuti alla cessione dei diritti televisivi che rappresentano il 59% del totale dei ricavi. Tendenza confermata dalla recente asta per la trasmissione del campionato italiano all’estero che vede un aumento dei ricavi di 206 milioni di euro. L’offerta dell’advisor Mp&Silva per il triennio 2015-2018 vale in media 186 milioni di euro. Le società guadagneranno 69 milioni di euro in più ogni anno rispetto all’accordo precedente, una cifra che si aggiunge ai 950 milioni di euro frutto dell’accordo di giugno tra Sky e Mediaset per dividersi la torta riguardante la trasmissione in Italia su satellite e digitale. Mancano ancora da vendere alcuni pacchetti (internet, immagini in chiaro, highlights, radio, coppa Italia e Supercoppa) ma la Serie A si è già assicurata una media di 1.1 miliardi di euro a stagione per il prossimo triennio, seconda solo alla Premier League che incassa 2.2 miliardi all’anno di diritti tv.

Stadi sempre più vuoti – Una crescita monstre che non riesce a nascondere i tanti limiti del nostro calcio. A partire dagli stadi: vecchi, inadeguati e sempre più vuoti. Basti pensare che una partita del Manchester United vale tra botteghino e servizi allo stadio più di un match di Juventus, Milan, Inter e Roma messi insieme. In Italia è la Juve a incassare di più dalla vendita dei tagliandi – 38 milioni secondo i dati Deloitte – contro i 127 dei Red Devils, i 119 del Real Madrid, i 117 del Barcellona e i 108 dell’Arsenal. Un divario che si ripercuote sull’altra fetta dei ricavi del pallone formata da sponsor e merchandising. Nel 2012-13 la Roma generava ricavi per 38.3 milioni. Il Bayern Monaco 237,1. Sei volte di più.

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1 commento

  1. Io vorrei spiegà na cosa a sti “Signori del calcio”…Se l’economia dell’italia è in condizioni pietose in cui la gente non ha lavoro e la soglia della povertà aumenta, mi spiegate COME CAZXO DOVREBBE FA LA GENTE A SPENDE SOLDI IN UNO SPORT, HOBBY, PASSIONE??? C’è gente che a fine mese mangia pane e latte PORCX …!!!
    E questi fanno paragoni co Germania e Inghilterra…

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