AS ROMANEWS (Gasport, D. Stoppini) – Succede anche oggi, non è mica un esercizio che passa di moda. A scuola si studia la prova del nove, si passano le mattine e i pomeriggi intorno a quei numeri incrociati che devono assolutamente proddurre un risultato, il risultato. Ecco, James Pallotta sarà forse come quegli imprenditori di una volta, che al posto del computer usavano il pizzino, carta e penna, due conti e via, l’operazione si fa. Di sicuro al la prova del nove è affezionaÂto. Perché qui si fa la Roma, perché la vita è adesso. Da BerÂgamo fino a Natale, con due passaggi decisivi: Cska Mosca e Manchester City, ballano 9 milioni di euro, che per le inÂcerte casse di Trigoria fanno tutta la differenza del mondo.
Calcoli – Lo si è capito pure dalla trimestrale pubblicata in settimana: il cammino in Champions è di fondamentale importanza. Al 30 settembre a Trigoria avevano già incassato 22,2 milioni di euro, da quel giorno poi ne sono arrivati alÂmeno altri 4, tra il bonus per il pareggio di Manchester e l’inÂcasso monstre contro il Bayern (3,7 milioni). Se la scia è quelÂla, il passaggio del turno può valere 9 milioni. Il conto è preÂsto fatto: 3,6 milioni di euro garantiti dall’Uefa a tutte le squadre che superano il giroÂne. Monte al quale aggiungere un altro probabile incasso da urlo: di fronte a una sfida con una big europea (e passando da seconda l’incrocio con un top club è assai probabile), è facile immaginare un OlimpiÂco pieno in stile Bayern e un inÂcasso anche maggiore, in asÂsenza di mini abbonamenti, intorno dunque ai 4 milioni di euro. E poi ci sono i risultati per qualificarsi. Non c’è ovviaÂmente certezza su quanti punÂti serviranno effettivamente alla Roma per approdare agli ottavi. Ma ad oggi è giusto raÂgionare sulla certezza dei 4 punti: dunque, la vittoria vale un milione di euro, il pareggio 500 mila, totale 1,5 milioni. Eccola, la prova del nove: 9,1 per l’esattezza, ovviamente una stima. Ma una stima che Pallotta conosce bene.
E la squadra – Perché ci sono i traguardi da centrare, ma pure i conti da far quadrare: non sempre c’è l’artifizio di una newco a venire in soccorso. E allora come dar torto a una soÂcietà che la corsia preferenziaÂle la concede all’Europa, ancor prima che all’Italia? Non c’è competizione al mondo che produce ricavi come la ChamÂpions. Ma non c’è ambizione maggiore, vista dalla parte della squadra, di un trofeo vinÂto. Ad esempio uno scudetto, un campionato nel quale proÂvare ad agganciare la Juventus il prima possibile. Questione di punti di vista. E Rudi Garcia è nel mezzo: di qua l’Atalanta, di là il Cska Mosca. Di qua lo scudetto, di là i 9 milioni di euÂro. Non si gioca per i soldi, ma si gioca (anche) grazie ai soldi. A Monaco Garcia ha scelto il campionato: penso ai tre punti con il Torino, piuttosto che alla rivincita col Bayern. Ora chieÂde aiuto al turnover, per fare bene tutte e due le cose. A patÂto che non continui a infortuÂnarsi un giocatore dopo l’altro

