Garcia, svolta a muso duro

6
714

garcia-urlo

AS ROMA NEWS (Il Messaggero, A. Angeloni) – Dopo Verona, Garcia ha subito fatto notare come alla Roma mancassero «un difensore centrale e un terzino». Il terzino lo ha portato Sabatini, e si chiama Lucas Digne; per il centrale, per ora, ci si arrangia come si può, visto che Gyomber non viene ancora preso in considerazione, Ruediger è in infermeria (per poco ancora, pare) e Castan non è pronto. Quindi l’arte di arrangiarsi ha partorito De Rossi al fianco di Manolas. Una scelta firmata dal tecnico francese, che (anche) così ha ripreso in mano la squadra dopo mesi di dubbi, di preoccupante involuzione del suo ruolo di uomo spogliatoio, di condottiero. Garcia è ripartito, forse è tornato quello del primo anno. Quello che non guarda in faccia nessuno, che trascina tutti con le sue scelte. Rudi è tosto sia nei confronti della società, che gli ha messo a disposizione calciatori che al momento lui non prende in considerazione (infatti non li fa giocare) sia nei confronti di qualche giocatore, suo pupillo, che adesso manda anche in panchina. Il pupillo, ovviamente, è Gervinho, che da primo partente, si è ritrovato titolare a Verona, prima giornata di campionato. Segnali forti proprio nei confronti della squadra che spesso gli ha rinfacciato atteggiamenti troppo permissivi nei confronti dell’ivoriano (e non solo).

SCUDETTO, SI PUÒ – Altro atteggiamento da “modi Rudi” è nei confronti di Totti: chiaro, Francesco va per i 39 anni, ma comunque non è facile tenere in panchina uno come lui per le prime due partite di campionato e non fargli giocare nemmeno un minuto su 180. A Ljajic poi, ha concesso solo pochi spiccioli dell’ultima con la Juve. E va ricordato, Totti e Ljajic sono i capocannonieri dell’ultima stagione. Non due così. Maniere Rudi pure con Maicon, che si era messo a disposizione, ma Rudi lo ha mandato in panchina (e lui poi, per l’influenza intestinale, è stato poi costretto a starsene a casa). Garcia sta pian piano ritrovando il sorriso, che in ritiro aveva un po’ smarrito. Torna a essere lui la differenza, nel bene (contro la Juve) e nel male (a Verona). Errori commessi e rivisti una settimana dopo: dentro Iago Falque e fuori, appunto, Gervinho, tanto per fare un altro esempio, questo di umiltà. La Roma non può nascondersi, anche se l’Inter con Ljajic e Melo ha fatto un ulteriore passo avanti.

FATTORE EDIN – Garcia non è un mago, però ha ritrovato la vena dei vecchi tempi. Una grossa mano, ovvio, gliela dà anche Dzeko, un centravanti che da queste parti non si vedeva da tempo. Palla lunga e Edin c’è; palla sui piedi, Edin c’è; palla vagante in area, Edin c’è; palla in cielo, Edin c’è. Dzeko, insomma, è tanta roba. Per la Roma e per tutti coloro che adesso vogliono sognare. Il campionato è all’inizio, non può essere deciso niente, ma con Dzeko con questa vena, con Pjanic pronto a dare un supporto di qualità (dalla Bosnia hanno espresso tutto il loro orgoglio per Mire e Edin), con Salah che è lì lì per esplodere, tutto potrà sembrare ancora più semplice. Possibilità di vincere ci sono, forse manca ancora quel terzino destro che Rudi avrebbe voluto e si sarebbe aspettato. Per ora non ce l’ha e s’è inventato Florenzi in quella posizione. «Purtroppo ogni tanto Garcia viene preso a capro espiatorio, come succede a me e ai dirigenti – ha detto Pallotta a Roma Radio – L’anno scorso abbiamo subito troppi infortuni, abbiamo fatto dei cambiamenti e ora si vedono i risultati. Stiamo costruendo una grande squadra e io ne sono fiero. Agnelli sa che siamo una minaccia». Sembra passato un secolo dalla burrasca di giugno. E’ tornata la famiglia felice e unita. L’unica ricetta per vincere.

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
Articolo precedenteSTROOTMAN: “Devo operarmi di nuovo, così non posso competere ad alti livelli”. Oggi l’intervento a Villa Stuart
Articolo successivoCapolavoro Sabatini: 70 milioni dal mercato in uscita

6 Commenti

  1. si tenta in tutti i modi di riabilitare il francese attribuendogli iniziative e meriti che nn ha.Non tratta a muso duro la soceta..anzi e il contrario.Non impone sue scelte ma deve far rendere al meglio i giocatori che gli mettono a disposizione.Come avviene in tutto il mondo..top club compresi.Perche fino a prova contraria gli allenatori sono dipendenti e pur nella loro autonomia devono rispettare i dettami di chi in effetti comanda.Dopo 2 anni di proclamato amore vs gervinho…dopo averlo recentemente definito giocatore di altissimo livello (!!!) improvvisamente lo considera uno scarto? Non ci credo…piu probabilmente (come si sussurra) e stato lo spogliatoio e magari anche la dirigenza a fargli capire di cambiare rotta e modificare anche la disposizione tattica in campo.DAJE ROMA

  2. …ho dubbi su garcia e poi sul mercato quando non ti stà bene una cosa si dice…a roma si dice che….” chi non parla si chiama cucuzza”..caro garcia…e poi tranquilli a gervigho gli farà saltare una o due partite…poi la pippa sarà al suo posto.

  3. Caro Giò…fai un tentativo di tifare roma….e ragiona…..se alleni una squadra non puoi in nessun modo parlare male di un calciatore che ti hanno comprato o dire che la tua squadra non è a posto…poi come alleni, come fai a sperare che il gruppo sia carico per raggiungere degli obiettivi…..non è che ci vuole un genio..Poi basta con Gervinho….come fai a definirlo Pippa….poi perchè….tutti i calciatori passano periodi più o meno brillanti…De rossi in certi momenti a fatto pena…(però non è una pippa) deve essere messo in condizione di dare il meglio come Gervinho…..poi anche sta storia che è il pupillo di Garcia….che c,..ata…Si può dire che Garcia crede che le qualitàà di Gervinho gli facciano vincere le partite…il che scusa ma è stato vero per un anno e mezzo….

  4. Nel calcio ci sono equilibri e alchimie strane: Garcia, l’anno scorso, ha avuto le sue colpe nel gioco e nella gestione del gruppo, ma come mai quest’anno si fanno nuovamente le doppie sedute? Come mai sembrano tutti fomentati? Come mai gli orari degli allenamenti cambiano a seconda delle esigenze della squadra? Secondo me l’arrivo di giocatori forti, lo staff atletico e medico professionale, la società più presente mettono l’allenatore nelle condizioni migliori, senza più alibi ne scuse. Vedremo quanto vale veramente. Forza Roma!

  5. sono d’accordo Fabijus….però le carenze di società, staff medico e atletico, di regolamento disciplinare, non sono scuse sono mancanze serie…Garcia ha già dimostrato di saper allenare con due secondi posti: il primo con un punteggio da scudetto, salvi i 101 punti della Juve….il secondo con una squadra letteralmente decimata da vendite, infortuni e coppa d’africa nei suoi uomini migliori. Quest’anno certo dovrà ancora dare il massimo, ma dobbiamo essere positivi con lui perchè è un grande allenatore..

  6. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome