NOTIZIE AS ROMA (Gasport, C. Zucchelli) – Rispetto a un anno fa l’umore è decisamente migliore. Eppure, oggi come ieri, è ancora una volta in discussione. Nel 2014 Maicon si portava sulle spalle il peso — enorme — del fallimento mondiale e veniva escluso dalla nazionale per motivi mai sufficientemente chiariti (si parla di una notte brava a Miami mentre era in ritiro), 365 giorni dopo il capitolo Brasile sembra archiviato, mentre quello relativo alla Roma rappresenta un enorme punto interrogativo.
CHE RICORDI – Impossibile che non lo sia, visto che in 7 mesi non ha mai giocato una partita ufficiale: Frosinone sembra l’occasione giusta, ma sembra anche più probabile che il pensiero di Maicon sia rivolto alla supersfida con il Barcellona. D’altronde, lui è così: la Champions e le notti che si porta dietro le ha impresse nel cuore e nei muscoli, testa ancora prima che gambe, personalità ancora prima che corsa. Magari lo sprint gli manca, il carattere certamente no, e per informazioni chiedere a Emerson Palmieri, che da quando è arrivato a Trigoria lo guarda come una sorta di mito e si approccia quasi con timore reverenziale. Inevitabile, visto che aveva 16 anni quando Maicon vinceva la Champions, togliendosi anche lo sfizio di un gol in semifinale, proprio al Barça, su assist di Milito. Ha sempre amato quelle serate, meno il lavoro quotidiano, consapevole che con un fisico come il suo serviva gestirsi ieri e serve farlo oggi perché i guai sono dietro l’angolo: archiviati i problemi al ginocchio grazie a una terapia conservativa studiata appositamente dal nuovo staff giallorosso, si è allenato sempre durante l’estate, salvo poi fermarsi alla vigilia dell’esordio in campionato.
PROBLEMI – «Risentimento ai flessori», diceva il bollettino medico, out per il Verona, pronto per la Juve. Niente da fare: una febbre improvvisa, che ha lasciato spazio a più di qualche retropensiero, gli ha impedito di esserci coi bianconeri, non di allenarsi il giorno prima e il giorno dopo la partita. La Roma però non ha mai confermato le indiscrezioni di vario tipo (si andava dal rifiuto di andare in panchina a una settimana di allenamenti blandi) e, così come il suo entourage, ha fatto muro. In fondo Maicon, anche al 50%, è uno che fa la differenza.
ANNO DA INCUBO – Se ne sono accorti proprio un anno fa: dopo la prima sosta ha giocato 6 delle 14 partite in campionato, di cui 5 da 90’. A queste poi, in un settembre che lo ha visto grande protagonista, ha aggiunto due prestazioni da incorniciare: quella in casa col Cska in Champions, con gol, e quella in trasferta col City dove, nonostante il fallo da rigore, ha guidato la Roma alla rimonta (con traversa presa di rabbia) e a un pareggio preziosissimo. In quelle settimane si è guadagnato il rinnovo di contratto, poi firmato il mese successivo, adesso la Roma gli chiede di replicare. Anche perché è vero che Florenzi sta crescendo e Torosidis rappresenta sempre una garanzia, ma il peso specifico di Maicon — vedi il passaggio per Dzeko nell’amichevole contro il Siviglia — sposta parecchio il peso di tutta la squadra. La Roma ha bisogno (anche) di lui, con la speranza che questo 2015 da dimenticare venga messo in soffitta al più presto. Per ora a Trigoria nessuno prende in considerazione l’ipotesi rescissione (soprattutto il calciatore), ma tutti si aspettano risposte convincenti. Fisiche e mentali.
Premetto che rispetto tutte le opinioni ma, letto questo articolo sono rimasto a bocca aperta e non posso non replicare perché non sono assolutamente d’accordo. 1) Qualsiasi giocatore al giorno d’oggi, specie nel suo ruolo fatto di corsa e recuperi, attacco e difesa, al 50% della condizione fisica non fa assolutamente la differenza (semmai la fa in negativo), soprattutto se pensiamo al Barcellona…è un rischio che la Roma non può correre; 2) i giocatori sono degli esempi non solo per i giovani ma anche dei modelli di comportamento per i compagni. Se passa l’idea che si gioca perchè si ha un nome pur impegnandosi in modo “blando” si spacca lo spogliatoio perché ci sono ragazzi validi che si fanno il mazzo e vedono non riconosciuti loro sforzi (vedi es. di Gervi tornato dall’Africa i malumori che creò). 3) considerare le amichevoli con riserve del Valencia per considerare quanto Maicon attualmente sposta il peso della scuadra è assurdo senza considerare il valore di Florenzi che è umile, ha un grande cuore giallorosso e segna pure (vedi Verona). 4) una società seria non deve accettare le bizze di un giocatore (se vere) di rifiutare la panchina perché è un professionista ed è lautamente pagato anche per accomodatcisi senza discutere.
scusate per squadra con la “c”
szcsenic florenzi manolas derossi digne..ningja keita Vainqueur ..totti..dzeko salash questa è la fomazione mia maicon lo terrei per il barca SE STA BENE….chi c’è c’è sempre forza roma!!!!!
Stefano 63 è l unica formazione possibile per domenica almeno che oltre a rischiare De Rossi centrale, Vainquer dal primo minuto ( 6 giorni che si allena a Roma) Totti a 39 anni, Keità 36, si voglia azzardare il rientro di Maicon che non gioca da 7 mesi, quasto rischio me lo terrei per Barcellona
Maicon al 50% è un giocatore scarso…….continuate a far passare sta str……ta, cosi un terzino destro vero che fa gioco come Digne e Iago non lo prenderanno mai, vorrei vederne uno vero dietro a Salash……allora è tanta roba….FORZA ROMA
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.