GIALLOROSSI.NET – Con la vittoria di ieri la classifica della Roma assume un aspetto migliore, più decoroso, ma ugualmente deludente. Il quinto posto non può essere preso certo come un traguardo ambizioso, ma almeno ripartire il prossimo anno dall’Europa League sarebbe meglio di niente.
La vittoria contro il Torino non fa dormire sonni tranquilli: una partita che di buono ha solo il risultato, e il gol pazzesco di Erik Lamela. Per il resto si è vista la solita pochezza tattica, che sottolinea con forza un punto fermo per la prossima stagione: la Roma ha bisogno di un allenatore con la A maiuscola. Un tecnico di personalità , che sappia ridare motivazioni e gioco ad un gruppo che va avanti a intermittenza, e sempre sulle invenzioni dei singoli.
Per questo motivo sarà molto importante non sbagliare mercato, partendo proprio dal nome del prossimo mister. La rosa poi avrebbe bisogno di diversi ritocchi, soprattutto in difesa e a centrocampo. Ma affidarsi all’ennesima rivoluzione, puntando su giocatori giovani e poco conosciuti (leggi Piris, Tachtsidis, Josè Angel o Kjaer) non si è dimostrata una strategia vincente, soprattutto per un progetto a medio-lungo termine.
Più sensato sarebbe non stravolgere la rosa, limitandosi ad un paio di cessioni (anche dolorose) per rafforzare poi la squadra con tre-quattro acquisti di livello. Giocatori affidabili, che abbiano già maturato esperienza in squadre importanti, che abbiano qualità tecniche, ma che soprattutto aggiungano a questa squadra personalità e carisma. Qualità difficilmente rintracciabili in giovani promesse pescate in giro per il mondo.
Questa Roma i suoi giovani talenti li ha già trovati: Marquinhos, Dodò, Pjanic, Florenzi, Lamela, Nico Lopez, Destro sono calciatori su cui i giallorossi costruiranno il suo futuro. Adesso però serve rafforzare la squadra, puntellandola alle fondamenta con tre giocatori di livello. Solo così il progetto può portare a risultati concreti, senza dover attendere altri due o tre anni prima di poter competere per traguardi più ambiziosi.