Roma, un altro harakiri

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NOTIZIE ROMA CALCIO – Benvenuti al Truman Show. Un film nel quale succede sempre la stessa cosa, i giorni si susseguono identici, le abitudini e gli errori si ripetono sistematicamente senza soluzione di continuità. Nell’insolito ruolo interpretato nella pellicola da Jim Carrey, il povero e traballante Garcia (da ridere ha ben poco) che prova a limitare i danni con ciò che resta della Roma tra infortuni e squalifiche. Entra al Bentegodi senza cinque titolari, fa esordire tre Primavera (uno da titolare e due per la prima volta in assoluto) e va vicinissimo al colpaccio: ammesso che vincere col Chievo possa definirsi tale.

Ma contro la dea bendata non può nulla. Esattamente un anno dopo l’episodio che costrinse i vertici del Palazzo a cedere alla tanto temuta moviola in campo (nello specifico il Goal Line Technology per la definizione del gol-non gol come quello di Astori a Udine il 6 gennaio 2015), è ancora e sempre la Roma a farne le spese: l’unica, in un girone quasi intero di «sperimentazione». Incredibile ma vero. Il gol del redivivo Pepe (ex Roma, ex Juve, ex tutto) era entrato, ma l’arbitro Irrati non lo aveva dato: poi «BIP», il messaggio spedito dalla tecnologia sul suo orologio inchioda la Roma e la mette di fronte alla verità. Il pallone deviato dal palo e poi da Szczesny aveva oltrepassato la linea di porta: 3-3. Tutto scritto. Già, perché alzi la mano chi tra i tifosi della Roma (che il film lo hanno già visto e rivisto), non era certo del gol dell’ex Pepe quando il quarto uomo ha alzato il tabellone luminoso per annunciare il suo ingresso.

Peccato, perché la banda di Garcia, pur decimata a centrocampo, con molti inserti nuovi e con un Manolas in giornata nera, era riuscita ad andare in vantaggio (secondo gol in altrettante gare del giovane Sadiq classe ’97) e poi a raddoppiare grazie a un regalo della difesa di casa che Florenzi ha accettato con entusiasmo.

Poi però ha commesso il solito e vecchio errore: non riesce a chiudere la partita (Sadiq e Salah sbagliano due cose incredibili) e consente al Chievo di rientrare: subisce prima il 2-1 da Paloschi e poi addirittura il pareggio firmato da Dainelli. Così, quando a venti minuti dalla fine riesce ad andare nuovamente in vantaggio con un bel diagonale di Iago Falque, i giochi sembrerebbero fatti: da qui in avanti si sarebbe dovuto smettere di giocare, una squadra con ambizioni di vertice deve «congelare» la partita. Macché, puntuale arriva la doccia fredda del solito ex: nono gol incassato in campionato dalla Roma nell’ultimo quarto d’ora, dodicesimo compresa la Champions.

Il bilancio è un punto che va stretto e cambia solo in negativo la situazione di classifica della Roma che ha fatto 7 punti nelle 6 partite successive al derby. E le altre vincono tutte. Garcia? Sta lì, non si tocca... per ora, ma anche per lui il 2016 rischia di diventare un’odissea: altro che scudetto!

(Il Tempo, T. Carmellini)

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7 Commenti

  1. Una squadra che gioca di contropiede e prende tre gol la dice lunga…. se non si cambia butti un altro anno. La Roma fa ridere …….questa è la triste verità

  2. squadra abbandonata a se stessa ! senza dirigenti di spessore!!!! una rosa piena di vecchie glorie e di bidoni!!!!!! GARGIA E SABATINI PENOSI!!!!!!!!!! VERGOGNATEVI TUTTI

  3. Ok mi arrendo (per il momento). Gufi-Roma 3-0. Il problema più evidente è che la squadra 2013 (allenatore + giocatori + società) non è stata adeguatamente rinforzata negli anni successivi. Il grande vuoto di Totti non è stato colmato né con gli uomini né con il gioco.

  4. A tutti i tifosi giallorossi come me vorrei ricordare gli slogan, tanto cari agli americani, noi siamo la Roma, ripeto noi non loro e nessuno ha più fame di noi veri entrambi gli slogan ma riguardano solo noi tifosi la società attuale non è la Roma ed hanno fame solo di plusvalenze . Questa è l’amara realtà è questa situazione andrà avanti per chi sa quanto tempo. Che amarezza

  5. La ragione e la causa di quantosuccede alla squadra e di tutte le delusioni che ci stiamo sorbendo ormai da tempo, quasi fossero una ricetta medica, è Garcia. A verona a dimostrato ancora una volta che non ha più il controllo della squadra ed ha perso il collegamento con la realtà. Ieri tutto questo è apparso lampante quando veso la fine della partita non ha cambiato l’ormai spentissimo e scoppiato Maicon per il non consenso di quest’ultimo. Quindi i cambi pensati nei confronti dei giocatori che si incazzano vengono attuati solo con il loro consenso e benestare. Poi Maicon sul ridicolo 3-3 si è messo a difendere il risultato (?) anzichè cercare il quarto vantaggio. RIDICOLO, come ridicola è la NON preparazione atletica e la incapacità di gestione dei vantaggi. Via subito Garcia!!!

  6. Come puo’ una squadra che gioca in attacco con ripartenze e non con inserimenti e schemi avere in campo cosi’ tanti giocatori offensivi e utilizzare il modulo 4-3-3, e’ ovvio che poi ci siano degli squilibri e che verso la fine delle partite si venga sempre raggiunti, se garcia vuole continuare con questo tipo di gioco e questa rosa al massimo deve utilizzare un 3-5-2, con folto centrocampo e difesa e davanti solo due contropiedisti . Possibile che tra dirigenti,videoanalist nessuno ecc. Possa consigliare garcia?

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