AS ROMA NEWS – Prima conferenza stampa per il nuovo allenatore giallorosso, Luciano Spalletti, che questo pomeriggio alle 15 si è presentato davanti ai microfoni dei cronisti presenti a Trigoria per rispondere alle domande in vista del match contro il Verona. La redazione di Giallorossi.net vi racconterà in diretta le parole del mister, che torna dopo diversi anni nella sala stampa del Fulvio Bernardini:
Parla prima Mauro Baldissoni:
Il cambio dell’allenatore è sempre la certificazione di qualcosa che non sta funzionando. Ora abbiamo l’entusiasmo di un nuovo inizio e la convinzione che si possa far meglio. I programmi della Roma non cambieranno, proviamo ad essere competitivi ad alti livello. Ringrazio Garcia per i risultati e soprattutto per la passione con cui ha svolto il suo lavoro alla Roma, una passione che sarà anche del nuovo allenatore della Roma. Non sono io a dovervi dire chi è Spalletti e quanto di buono ha saputo fare qui a Roma. Do il bentornato a Luciano Spalletti alla Roma.
Via alla conferenza di Luciano Spalletti:
Dopo tre giorni conferma le buone impressioni avute?
E’ un piacere ritrovarvi. Io sono tornato qua perchè ho già allenato la Roma e so quant’è bello allenare in questa squadra in questa città. Mi ci vorrà un po’ di tempo per stare al passo delle migliorie create qui a Trigoria, ed è per questo che ho deciso di dormire qui per impararle prima. Sulla domanda rispondo che ci posso mettere qualcosa in più sopra. Le buone impressioni si sono confermate nel secondo e nel terzo allenamento,e non credevo…Ho trovato dei ragazzi attentissimi, sotto l’aspetto della voglia e di quello che io chiedevo. Questo è il miglior messaggio che potevo ricevere. Quando c’è il cambio, è normale che qualcuno fosse dispiaciuto giustamente per Garcia e che qualche giocatore fosse disturbato e amareggiato, e non potesse sviluppare gli allenamenti richiesti,e invece non è stato così. Garcia ha lasciato dei record qui, ha fatto bene, in bocca al lupo Rudi.
Sta lavorando sulla testa o sulla tattica?
Mi hanno detto qualcosa sulla condizione fisica dei ragazzi, sarebbe affiorata la cosa sulla preparazione. Sono fermamente convinto che in questo calcio qui il nervoso, il temperamento che la testa può mandare alle gambe sia più importante del contrario. Nella preparazione di un calciatore ci sono i periodi passati fuori da qui, la casa, la famiglia e tutto il resto in generale. Quando si fa questo lavoro si cerca una strada più breve, non si può fare la preparazione che dura due mesi. Che gli dico ai giocatori? Che se perdono per due mesi è perché non hanno birra nelle gambe? Non ci sono alibi, si deve solo vincere. O si vince o tra due mesi chi mi ha esaltato viene a prendermi per un orecchio e mi fa fare il giro della città… ma ho un vantaggio, la conosco già.
I momenti più emozionanti di questo ritorno?
Quando sono arrivato a Trigoria, quando ho incontrato la gente comune che lavora dentro Trigoria, oltre ai calciatori. Ci sono due team: chi va in campo ed ha visibilità e chi c’è dietro. Queste persone sono aumentate in maniera esagerata, non conoscevo tutte queste persone. Fanno sì che si abbia tutto in maniera precisa per svolgere questo lavoro, è una forza importante, che va tenuta in conto. Mi ha emozionato ritrovare tutte queste persone, anche Gianni (riferito all’addetto stampa accanto a lui, ndr).
Quando vedremo una Roma che lei vuole veramente?
Tutto passa attraverso la squadra, la forza che abbiamo a disposizione, io spero sin da subito. Gli altri corrono fortissimo, siamo un po’ in ritardo, bisogna partire forte, non c’è altra strada, bisogna subito sterzare e riappropriarci delle nostre qualità, che abbiamo. Mi aspetto da domani una reazione fortissima, che faccia vedere la stoffa, i colori di questa squadra.
Siete a sette punti dalla testa, chiede ai giocatori di acchiappare lo scudetto?
Pensavo che non mi faceste questa domanda (ride, ndr). Praticamente ho risposto un po’ prima, il primo impatto deve essere la prima partita, la prima settimana di lavoro, quello che la squadra riesce a cambiare velocemente. Vedremo se riusciremo a far questo, in qualsiasi lavoro dove c’è spazio prolungato ci sono dei momenti.
Dove meglio Florenzi? Pjanic può fare il regista? Gervinho?
Fammi una domanda, sennò mi massacri il ginocchio. Scegline una. Florenzi? E’ un 2 o un 7? Secondo me è un 3 e mezzo. Gli ho visto cambiare più ruoli e li ha fatti bene tutti, quindi sarà un problema. Questo discorso si può provare ad ampliarlo. Questo attuale è un calcio di livello, gli allenatori ora allenano i principi di gioco che gli schemi di gioco. Ci sono meno rigidità sul modo di stare in campo. Si chiama diversamente da 4-4-2, 4-2-3-1, è più un 4-2 e mezzo-3 e mezzo. Ci sono giocatori che fanno più ruoli, il calcio si è elevato, grazie agli allenatori che hanno permesso ai calciatori di sviluppare un qualcosa di più totale, più di squadra. Il Napoli, la Fiorentina, l’Empoli, il Torino di Ventura, sono tantissime le squadre che giocano un buon calcio. C’è qualcosa di nuovo, di più elastico, ci siamo avvicinati al calcio europeo. Un calcio più piacevole per il pubblico, tutti quello che seguono questo sport.
I presupposti che la spinsero a dimetterla sono ancora qui?
Son venuto qui per dimettermi….?
Nell’ambiente Roma ci sono ancora fattori che la spinsero a dimettersi?
Sono venuto qui perché allenare la Roma è bellissimo, il resto è tutto cancellato, è tutto nuovo. Sono venuto qui perché me l’hanno chiesto tre tifosi speciali, non potevo dire di no ai miei figli. Loro sono sempre rimasti della Roma, mia moglie mi ha mandato la foto di mia figlia a 4 anni con la sciarpa.
Il mercato? Come si porrà con Sabatini?
Devo prima prendere conoscenza dei calciatori, di alcuni non so bene le qualità, mi sembra di essere già in ritardo, domani si va a giocare. Sabatini è un grandissimo dirigente, se li ha scelti lui delle qualità le hanno. E’ chiaro che ci sarà un confronto, cercheremo di parlare di quelle che sono le cose che possono essere aggiustate, si può migliorare in tutto. Ho letto, anzi me lo hanno detto, che c’è un’ipotesi che io con Sabatini… Gli volevo portare un regalo e me lo sono tenuto. Mi ha chiamato per allenare in questa città, il pensiero me lo terrò per me.
Che regalo vuole portare a Pallotta a fine anno? Che ruolo avrà Totti?
A Pallotta gli porto una magliettina della Curva, quella che ha indossato gli stava un po’ stretta. Secondo me gli sta un po’ più aderente, mi ha aperto casa con quella magliettina. Gliene porterò una più grande, vuol dire che siamo cresciuti. E’ l’obiettivo di entrambi. A Francesco ho dato tutto quello che avevo, di più di quello che avevo. E’ stato il primo calciatore che ho incontrato. Ho cercato di non disturbare il suo talento, ora sono in sintonia con quella che è stata la prima scelta. Se volete chiedermi del contratto, tanto si va a parare lì, è un rapporto tra lui e James, il proprietario della Roma e il calciatore che è la storia della Roma devono parlare in maniera diretta. Non posso essere io ad influenzare niente e nessuno, un allenatore non può influenzare un rapporto diretto tra loro due.
Ci dobbiamo fissare nuovamente sul 4-2-3-1? O su un qualcosa di nuovo?
Dici giusto quando dici che quel contesto li è stato creato perché avevo degli interpreti che lo sviluppavano bene e dopo poche partite lo hanno imparato a memoria. Poi andando fuori nelle nuove esperienze ho assorbito e conosciuto qualcosa di nuovo. Quel 4-2-3-1, che sarà riproponibile, ha fatto delle cose meravigliose, mi divertivo, mi sono quasi eccitato. Dicevo quasi che senza allungare il campo si sarebbe sempre fatto quello, ora si farà qualcosa di diverso ed è da provare velocemente, la squadra deve essere apertissima ad assimilare nuove notizie.
Come ha fatto Pallotta a togliergli dei dubbi se li aveva?
Non è dipeso da quello che loro mi hanno messo sul piatto. A me faceva piacere allenare la Roma, è stato facile subito. Entrando dentro poi conosci in profondità delle cose, ti vengono delle idee, delle richieste da fare, verrà fatto la prossima settimana. La distanza? Io ho avuto anche società vicine in passato, che non hanno dato quel contributo poi… La differenza la si fa qui dentro, noi, lui ha un sentimento forte per la nostra città e per la nostra squadra, ha una passione sfrenata per questa squadra, ho visto come gira per casa. Per noi deve essere importante, poi quelli che vestono la maglia della Roma lo devono percepire, secondo me hanno percepito che amore c’è per questa squadra. Francesco avrà sicuramente trasferito quello che è la sua storia e quello che ha vissuto in questa squadra, c’è solo da fare dei punti in fretta.
Come ha trovato la squadra dal punto di vista tattico? Castan?
Garcia secondo me ha fatto un buon lavoro, perché gli ho visto giocare delle partite splendide, dei periodi splendidi, ha un modo di lavorare e un credo calcistico, ha fatto tutto quello che doveva fare. Io probabilmente voglio cambiare qualcosa, ma l’obiettivo è sempre far diventare la squadra una squadra continua, una squadra che sia riconosciuta, che sia più brava dell’avversario che abbiamo davanti. Non è un problema di differenze, di conoscenze nuove, è un calcio più aperto e meno rigido. Questi calciatori sanno adattarsi, le squadre forti sono quelle col centrocampo forte e noi abbiamo un centrocampo fantastico. Il 90% di roba passa da li, se il 90% di roba lo devono gestire questi nomi che noi abbiamo mi dà fiducia, anche perché Strootman sta tornando. Castan? So quello che gli è successo, ma gli ho chiesto “Come stai?” e lui “Bene”, io poi “Se ti faccio giocare domani?” e lui “Vedrà che prestazione che faccio”. Le altre notizie fanno comodo…lui si è allenato, ha fatto tutto bene in questi giorni, le risposte sono sul campo, sulla pratica.
Chi è il playmaker della Roma? Rudiger è solo un centrale o anche un terzino?
Parli di un Pizarro? Ne abbiamo quattro, ci posso far giocare tutti. De Rossi lo sa fare, Pjanic lo sa fare, Willy lo sa fare (Vainqueur, ndr)… Vainqueur è Willy. Abbiamo diversi calciatori che possono far quelli che prendono in mano il gioco della squadra. Se ci ricordiamo, anche Pizarro era un trequartista, noi lo abbiamo tirato dietro, quella Roma lì lo ha fatto diventare preciso per quel ruolo. Qualche partita di Rudi l’ho vista, De Rossi giocava basso, ma a turno Nainggolan, Mire venivano a giocare basso e Daniele si alzava di dieci metri. E’ importante sostituirsi nei ruoli e saper fare varie cose. C’è questo disegno da sviluppare, si rimane un pochino aperti a tentare di vedere ciò che lo dipinge meglio, poi daremo qualche notizie. Strootman lo sa fare, l’ho visto allenarsi con la Primavera, è eccezionale. Un paio di allenatori mi hanno fatto l’in bocca al lupo, Ancelotti, tra questi, mi ha chiesto qualcosa sui miei centrocampisti. L’altro tecnico non lo posso dire. Rudiger? Sa fare benissimo anche il terzo centrale, ci gioca in Nazionale, quando si gioca con tre centrali almeno due sono costretti a giocare un po’ in fascia, uno arriva sempre molto esterno sui 60 metri, se arriva li… Arrivare a centrocampo basta poco, certo non può proporre calcio offensivo, ma se hai uno a sinistra più offensivo e uno a destra meno siamo lo stesso a dama.
Mancherà la Curva Sud, che idea si è fatto? Messaggio a tifosi?
Questa vicenda mi dispiace moltissimo, non ho potuto mettere a fuoco bene quello che è successo, è un dispiacere che ti ferisce il cuore. Vedere questo stadio qui con poche migliaia di persone… Se lo pensi in riferimento al periodo nostro in Champions è desolante. Per le grandi risalite e i grandi periodi ci vogliono più qualità. Ora c’è da fare una grande risalita, davanti a noi guardate quanti punti hanno fatto e come giocano, che consistenza hanno messo nel loro gioco. E’ difficile, basta vedere la Juve che ha inanellato grandi risultati. Per fare risalite ci vuole una grande squadra, una proprietà, un allenatore che faccia meno danni possibile, ci vuole un curva strapiena, una curva che ruggisce, che magari canta un inno prezioso come Grazie Roma. Senza di loro perderemmo una grandissima spinta, mi devono sostenere, abbiamo bisogno anche di loro per fare questa risalita. Per me domani la Sud è piena.
Teme questo continuo confronto con la sua precedente esperienza?
Non ho proprio preso in considerazione i rischi di un paragone. Sono sicuro di quello che ho allenato, che era una buona squadra. Sono sicuro di quello che ho visto, che questa è altrettanto una buona squadra, bisogna per forza riproporre un buon calcio, confrontandosi con le altre squadre. Per quello che ho visto in questi giorni si può fare velocemente. Mi prendo una domanda di prima al quale non ho risposto e parlo di Dzeko. Ho fatto sempre giocare squadre in cui la punta taglia sul primo palo, se va sul secondo non la prende mai. Quante volte abbiamo detto “Poveretto c’è solo Francesco”, ora no, ora lo abbiamo, sappiamo che c’è Dzeko che sa andare anche sul secondo palo, i miei colleghi a Coverciano la chiamano la palla passante, quella che va a finire fuori con tutti che si girano di lato, fallo laterale, poi c’è invece quello che di testa lo butta dentro. Se mi avessero detto “Che centravanti vuoi?”, io avrei preso Dzeko…
Come ha trovato De Rossi?
Ci ho parlato. Daniele diventa fondamentale, è il giocatore con più esperienza e qualità, poi magari non le sfrutta tutte giocando in certe posizioni, però due tre le fa. Lui mi ha dato la sua completa disponibilità anche quella di fare qualcosa di particolare che mi ha fatto molto piacere, perché lo pensavo così. Anche questa cosa però non si può dire….


Spalletti ha dichiarato che Sabatini e’ “un Grandissimo DS riconosciuto da tutti”….se lo dice lui,che di Calcio forse ne sa’un pochino piu’di me,mi fido dai…Pinci de “La Repubblica” e’meraviglioso: gli ha detto deglo Esoneri precedenti e Spalletti ha sgranato gli occhi come dire “sei proprio un tanghero”…
l’appello di Spalletti alla Sud,temo cadra’nel vuoto: la Sud continuera’a scioperare,per far scompisciare dal ridere Gabrielli ed i suoi Capi,che non speravano in tanta grazia.
La tifoseria della Roma ormai non rappresenta più quel blocco granitico, d’acciaio, che storicamente sosteneva la sua squadra con “una passione senza pari ovunque” – parole di Falcao (uno che viene da un mondo dove il calcio è una religione). I contraddittori eventi degli ultimi giorni confermano ciò. Il calcio è cambiato, e con questo anche la gente che lo segue, non c’è dubbio. Il detto “LA ROMA NON SI DISCUTE SI AMA”, ormai attiene più alla mitologia, così come la leggendaria Curva Sud – dal 1977 un esempio da seguire non solo in Italia, con diversi gruppi di altre squadre che ne mutuavano il nome, le coreografie, i cori e, soprattutto, la filosofia, con personaggi che hanno fatto comunque della cultura del tifo “oltre”, ULTRA’, appunto, un motivo di vita (il compianto GEPPO, fra tutti – gran parte dei cori che cantiamo ancor oggi, li ha scritti lui).
Oggi il calcio è frenetico, costosissimo, iper televisivo al limite dell’ invadenza, sovrabbondante, stimolante all’eccesso. Esso brucia tutto sull’altare degli interessi e del merchandising, che lo avvolgono e lo alimentano continuamente. E con esso è cambiato anche il modo di viverlo: lo stadio non è più il luogo dove condividere insieme ad altri 70 mila “amici”, gioie e illusioni collettive. Conseguenza di ciò è la progressiva scomparsa della figura del “tifoso” che lascia il posto a quella dell'”utente”. A facilitare questo stato di cose è intervenuto lo Stato, intromettendo norme di sicurezza sempre più restrittive (che lo stesso CALCIO ha avallato), le quali, unitamente al sempre più alto costo dei biglietti, hanno allontanato i tifosi dal loro tempio “naturale” per relegarli, volutamente, dentro le loro case a guardare centinaia di partite e pubblicità annessa. La partita, un evento di 90 minuti, a questo punto, è divenuta solo un pretesto per dar luogo a settimane intere di focose e interminabili discussioni. Grazie ai nuovi e globali spazi di comunicazione, il tifo ha ampliato i suoi orizzonti. A Roma, in particolare, quella passione popolare ha incanalato la sua dirompente energia in mille rivoli, dando vita a una forte dialettica interna, figlia della grande offerta di comunicazione che ruota intorno alla squadra. Buon indice di democrazia, per carità, tuttavia, ciò che un tempo era relegato al tavolo del bar o allo stadio, oggi assume rilevanza mediatica, tanto che, quella che era una volta l’IDEA della AS Roma, in quanto tale, oggi non esiste più, sostituita da cento, mille altre “sotto idee” (derivative dell’originale), spesso confuse e, soprattutto, conflittuali fra loro.
…ma come mai io mi ritrovo max 800 caratteri,e c’è chi fa omelie da Messa del Giovedi Santo??Ci sono conoscenze particolari???Perchè uno deve pensare che quello che dice,sia interessante a prescindere…Alla fine,meglio i siti dove non ci sono commenti….Importante è quello che dicono i protagonisti…di cui ognuno si farà la propria idea…di quello che posso pensare io o gli altri,credo interessi poco a tutti…E poi c’è chi,si vede cestinare i commenti,non si sa bene perchè…Grazie,per l’attenzione eventuale….
Amedeo o scrive 6 pagine o non scrive… e lo spazio per gli altri?
Bravo spalletti niente alibi
Ciao Amede’,ottimo….
Scusate il lungo discorso, ma essendo un FONDAMENTALISTA della Roma, avevo un gran desiderio di comunicare ciò che penso (che, ovviamente, non è il Vangelo). La frequentazione recente di questo spazio (ringrazio i promotori), fulgido esempio dei globali canali di comunicazione che dicevo sopra, mi ha fatto scoprire definitivamente una realtà, che, credevo, non appartenesse al tifoso romanista.
Ciao Sbs, sapere che tu ci sei, insieme a RoB, Zanna, Santi Bailor, Edoardo, As Roma, Dark Dog, Teofilo e altri di cui non rammento il nome, e me ne scuso, mi riconcilia con la passione per la Roma. Scusate, ma con la Roma io NON SARÒ MAI OBIETTIVO, perché l’obiettivita’ non collima con il tifo. Pensa che per me Prati era più forte di Pele’. La Roma la tiferò sempre e comunque!!
Se volevo vincere facile, sarei stato juventino…
Amedeo … Gli stadi inglesi sono tutti pieni nonostante gli argomenti che hai portato, quelli tedeschi anche…. Niente alibi tutti allo stadio , curva sud vanto della Roma e invidia di tutta Italia risponda presente e continui poi la sua protesta diversamente … Così si fa solo l’interesse della politica e di Gabrielli…noi invece vogliamo solo il l’interesse della nostra squadra…
Cmq sto vedendo Atalanta Inter , premesso che handanovic è un mostro e l Inter dovrebbe perdere, liajc è un mostro, solo la Roma poteva mandarlo via per Iturbe.. Roba da matti
beh così è troppo facile..ora lui sta dando tutto per essere riscattato..poi magari se trova bene co mancini e cerca di dare tutto,ma noi lo abbiamo visto alla roma e per quanto visto alla roma spero con tutto il cuore di non rivederlo mai più con la maglia giallorossa.
Bravo mister,hai detto bene,siamo una buona squadra non grande…porta un po’ di umiltà almeno tu
Spalletti io ti amo alla follia e quindo te lo posso dire senza paura di essere taccaito di antispallettismo:
lascia stare la Sud e gli ultras e pensa a rimettere insieme i cocci della Roma…
Daje Roma !!!!
Liajc è il regista dell Inter, poi dicono che l allenatore non conta.. Ancora qualcuno che ringrazia quel deficiente di Garcia , andrebbe citato per danni.
“La Roma non si discute, si ama. E io la amo”.
(Rudi Garcia)
Se lo semo fatti ricorda’ da un franzoso!!!!
capirai a parla so boni tutti, ma al bottino non cha rinunciato l’ amante de Roma…
nessuno rinuncia ai soldi, te si ?
la colpa e’ di sabatini che gli ha fatto 5 anni di contratto
Te credo, dei polli così dove li trovi..
MA STA CURVA SUD…………SE NE FREGA! IO CI VADO!
E QUALCUNO L’HA MOLLATA…………………………….”
DOMANI TUTTI IN CURVA SUD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RAGAZZI NON facciamo gli interessi della politica e di Gabrielli…noi invece facciamo
solo l’interesse della nostra squadra………….DOMANI TUTTI ALLO STADIO!!!!!!!!!!!!!!
Manlio proprio entrando allo stadio e facendo parte del circo ammaestrato che fai gli interessi della politica.
Comunque la Sud è aperta e nessuno impedisce di entrare, chi decide di entrare si faccia sentire almeno…
Ricordo sempre che ci sono circa 45.000 biglietti a disposizione abbonati esclusi!!!
Daje riempite sto stadio!!!
CONTA SOLO LA SQUADRA!!!!!!!!!!!
TUTTI CON IL NUOVO MISTER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
De Rossi in difesa e a giugno via!! Prendete Peres non Perotti
Io sto con la Roma e chi la difende.
Vado allo stadio e tifo.
E chi non c’è faccia come je pare.ma non me rompa le palle con la storia dell’amore e della maglia….
Gabrielli o no Gabrielli
Io le spalle non le giro mai!
Bravo !!!
Giagio 10 Cum Laude
Nel rispetto totale della protesta della sud penso che solo domani dovrebbe tornare come prima almento per un saluto al ritorno tanto atteso del mister.
Grande Giagio
Meno male che ognuno fa come je pare… ma non siamo certo noi che combattiamo per un ideale a dare patenti di romanismo…
pazienza, sarete più romanisti voi…
Però non ce rompetei maroni con la morale… da che pulpiti…
Blouson Noir, io ti voglio bene (è un modo per dire che non ce l’ho con te e non ti trovo antipatico) ma onestamente non ti capisco. Sei un ragazzo intelligente (si vede lontano un miglio): mi spiegheresti con parole che possa capire anch’io cosa ci trovi di così terribile nell’applicare delle regole che hanno il chiaro scopo di eliminare la violenza e far fuori i delinquenti (un ragazzo ci ha lasciato le penne, qualcuno l’ha ucciso, qualcun altro ha manifestato solidarietà a questo tipo di atti) dallo stadio?
Tutti allo stadio a tifare compatti la nostra Magica e andiamo a riprenderci il campionato !! Fuori la politica dallo stadio !!!
Interessanti considerazioni di Spalletti, su Rudiger, De Rossi e Florenzi. Secondo me vedremo una sorta di 3-5-2 che si trasforma in 4–5-1 in fase difensiva con De Rossi centrale.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.