Addio Stefano Pellegrini, attaccante degli anni 70

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NOTIZIE AS ROMA – È morto Stefano Pellegrini, romano di Primavalle, ex attaccante della Roma degli Anni ‘70. Aveva 65 anni e da tempo era malato. Nato a Roma nel 1953, ricorda il club giallorosso sul suo sito, Pellegrini era approdato nel settore giovanile romanista nel 1970 e un anno dopo, il 14 marzo 1971, debuttò in Serie A a soli 17 anni nel derby Roma-Lazio 2-2.

Fino al 1977, oltre al titolo di campione d’Italia Primavera, colleziona 56 presenze e 11 reti con la prima squadra. Suo il primo dei 150 gol segnati dalla Roma in Coppa Uefa, il 17 settembre 1975, all’Olimpico, contro i bulgari del Dunav Ruse. Stefano faceva parte di famiglia di calciatori con i suoi fratelli Romolo e Claudio (che ha giocato anche a Firenze, Napoli e Palermo). Con la maglia della Roma vinse in Trofeo Anglo Italiano, nel 1972.

(Il Messaggero)

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8 Commenti

  1. Mi spiace molto per questa funesta notizia. Stefano Pellegrini rimanda a un’epoca remota e ormai sfocata di una Roma modesta ma dignitosa (com’era anche il Paese), capace di suscitare sempre aspettative presso un pubblico senza eguali, migliaia di “regazzini”, capelli lunghi, facce impunite, l’immancabile zaino con dentro il panino preparato da mamma, 2000 lire in tasca per il biglietto (e basta) e tanto entusiasmo. Stefano Pellegrini era uno di noi, un fratello maggiore, che dalla borgata era arrivato al Tre Fontane, dove c’erano Agostino, Bruno, Kawasaki e cento altri. Buon attaccante di fascia dotato di spunti in velocità e tecnica, era bravo anche nel colpo di testa. A Liedholm piaceva molto, il che è tutto dire.

    Riposi in pace.

    • Caro Amedeo ricordo anch’io questo ragazzo che sembrava destinato ad un futuro migliore nel calcio poi smarritosi insieme ai vari Vichi Bacci Casaroli Ugolotti e tanti altri . Un suo gol in un una gara con l’ Ascoli del 1976 salvo’ i villici dalla serie B ma adesso glielo perdono volentieri ….

  2. È vero Robbo, Pellegrini salvò la Lazio con un gol che nessuno invocava all’ultima giornata. A fine partita ricordo un’invasione di campo, all’epoca era tradizione di fine stagione, che quella volta tanto festante non era. Ci spararono addosso raffiche di idranti a altezza uomo. Certe risate, certi voli sulla pista d’atletica.
    Altri tempi, altro calcio.

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