Caos stadio, la Raggi si cautela: ecco le ultime

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IL PUNTO SULLA VICENDA STADIO DA FERNANDO MAGLIARO – “La Raggi si sta muovendo a scopo cautelativo e farà una dichiarazione tra uno o due giorni e così si chiuderà questa storia dello Stadio in un modo o nell’altro. Se lo stadio si farà o no questa non è una mia decisione, la risposta la daranno Virginia e il consiglio. Non so se si sta andando verso il no, si sta andando verso delle cautelative che sta prendendo la Raggi per il Comune, perché la situazione è un po’ complessa. Se lo stadio della Roma è pubblicamente utile? È un’opera da un milione di metri cubi dove lo stadio rappresenta il 15 per cento e l’85 per cento sono altre cose, poi vedremo”. Un colpo al cerchio e uno alla botte da parte di Beppe Grillo, da poco arrivato in Campidoglio per partecipare a una riunione sul progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle.

Il tentativo di Grillo è quello di tamponare il gran caos pentastellato della mattinata sul progetto: le notizie si inseguono, senza, di fatto, che vi siano conferme ufficiali. Ogni ipotesi è buona senza che ne sia poi scelta una: annullamento, revoca in autotutela, proseguiamo così com’è, facciamo una nuova delibera. Insomma, la compagine governativa pentastellata è totalmente in alto mare e due sono le frasi più gettonate: “tutte le ipotesi in campo”, la prima; “stiamo approfondendo”, la seconda. Ma cosa si starebbe approfondendo? Secondo quanto Il Tempo ricostruisce si sono sovrapposti due elementi: il primo è che la Raggi ha effettivamente iniziato una riscrittura della delibera di pubblico interesse di Marino che tenga conto delle risultanze delle nuove trattative con la Roma. Il secondo è la questione del vincolo della Soprintendenza che ha ridato fiato e voce alla falange dei contrari al progetto.

Su quest’ultimo punto, la Raggi avrebbe chiesto a Segretariato generale, dell’Avvocatura capitolina, dell’Urbanistica e della Sovrintendenza capitolina di vagliare attentamente come muoversi dopo l’avvio da parte della Soprintendenza alle Belle Arti dell’iter apporre il vincolo architettonico sull’ippodromo. In sostanza, si vuol capire l’impatto della procedura di vincolo su tutto l’iter. Sinteticamente: la frangia 5stelle del “no” vorrebbe usare il vincolo per cancellare tutto. Ma in Giunta vi è il duplice timore che il vincolo, la cui palese debolezza sarebbe ben chiara a Palazzo Senatorio, possa alla fine non essere posto o che, qualora venisse posto, possa essere cassato da un ricorso al Tar, spinge a un’estrema cautela. Se, infatti, il Comune procedesse a un atto di cancellazione della delibera Marino – salvo poi identificare quello giusto fra revoca in autotutela e annullamento per vizio di illegittimità – sulla base del vincolo e poi il vincolo in qualche modo cadesse, il Campidoglio sarebbe, a cascata, totalmente esposto e privo di qualsiasi tutela giuridica.

Accantonata la questione vincolo, però, c’è il problema, assolutamente reale, della riscrittura della delibera di pubblico interesse. In pratica, deve essere ricalibrato l’intervento anche alla luce, non solo delle trattative e del problema cubature, ma anche della bocciatura, da parte dello Stato, del Ponte dei Congressi. Fra le questioni aperte c’è il totale rifacimento e unificazione della via del Mare/Ostiense (oggi, da progetto, solo nel tratto Stadio-Raccordo, mentre da Stadio a Marconi sarebbe solo messa in sicurezza), più il problema dell’investimento sul trasporto pubblico da fare o sulla Roma-Lido (più probabile) o sulla Metro B (ipotesi Marino non ancora definitivamente tramontata). Il tumulto interno al gruppo pentastellato è ben sintetizzato anche dalle oscillazioni delle dichiarazioni sia di Grillo che della Taverna. Ieri, Beppe Grillo, rispondendo in serata ai giornalisti che gli chiedevano degli attivisti 5Stelle contrari al progetto, diceva: “Gli attivisti? Non so cosa siano… Chiamiamoli cittadini. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono… ma poi saranno soddisfatti, glielo dico io”.

Una frase che più o meno è stata interpretata come un via libera al progetto. Tanto che, questa mattina, la senatrice Taverna, prima di entrare all’Hotel Forum dallo stesso Grillo, aveva ribadito: “Lo Stadio della Roma vogliamo farlo e farlo nelle regole: non vogliamo privare Roma di un’opera così importante. Ce la stiamo mettendo tutta e non vogliamo né una cementificazione né speculazioni. Se riuscissimo a dare uno stadio alla città perché dire no?”. E, subito dopo, uscendo dall’incontro con Grillo, la Taverna glissa sul tema: “Non vi rispondo, non so nulla di questa notizia della delibera. Con Beppe Grillo abbiamo parlato di altre cose”. Poi la piroetta di Grillo.

Ma anche l’uscita shock della Lombardi di alcuni giorni fa su facebook (“annulliamo tutto”) testimonia questa profonda spaccatura nel monto a 5stelle anche se sarebbe legata a due elementi: da un lato qualcuno potrebbe aver avvisato il gruppo contrario al progetto dell’imminente arrivo del vincolo della Soprintendenza. Dall’altro, la Lombardi, molto attenta agli echi dal territorio e forse la più “politica” nel gruppo dirigente pentastellato, starebbe tentando di ritaglisarsi il ruolo di punto di riferimento interno del Movimento antitetico alle posizioni ora dominanti di Di Maio e Di Battista (Grillo e Casaleggio).

Tanto che, dopo un primo momento di sorpresa, i due più forti esponenti lombardiani in Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale, e Paolo Ferrara, capogruppo, fiutato il vento, sarebbero rapidamente tornati fra le fila dei critici del progetto.

Ovviamente, l’incontro – l’ennesimo da 4 mesi a questa parte – fra l’Amministrazione e i proponenti previsto per oggi alle 14 è saltato. Tutto rinviato a venerdì. Così come la riunione, sempre prevista per oggi, in Regione per affrontare il tema della procedura da seguire nella seduta del 3 marzo della Conferenza di Servizi è saltata e rinviata a data da destinarsi: ufficialmente per nuovi impegni al Ministero dei Trasporti. In realtà perché si aspettano notizie certe (e scritte) dal Campidoglio.

(iltempo.it, F. Magliaro)

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19 Commenti

    • A me sembra che stiano tutti fuori di capoccia… però da una parte è divertente !|!!

  1. “il Campidoglio sarebbe, a cascata, totalmente esposto e privo di qualsiasi tutela giuridica.”

    Mi sa che sto vincolo è un cavallo di troia.

    E’ palesemente debole (ma chi ci crede che un ippodomo in disuso e pieno d’amianto, e la pista piena di buche siano sottoposte a vincolo) ma potrebbe essere sufficiente a trarre in inganno i grullini, i quali tolta la maschera vincolerebbero qualche pezzo di carta a sto cavallo.

    E finirebbero come possiamo ben immaginare.

    A sto punto speriamo che facciano il passo falso così l’ippodromo a paragone con la giunta sarà considerato in salute.

    • Indomiti continuano a sparare sentenze i due avvocati delle cause perse. Er poro magliaro ed il disperato Adelmo. Arrendetevi, c’est fini. Ciaone.

    • è che non c’è gusto a rinfacciarti ogni figuraccia che fai, perché non hai una dignità, se ce l’avessi non esisteresti, ti saresti autospento.

      questo, come tutti gli altri messaggi, sono autobiografici, descrivono tutta la tua vita passata, presente e futura.

      il vuoto cosmico, ed una tenue, impercettibile, radiazione di fondo.

      Le nostre risate, lontane anni luce.

      La storia non solo non è finita, ma è appena iniziata, e solo gli ignoranti che non conoscono lo stato di diritto, possono pensare che due saltimbanchi possano fare il bello ed il cattivo tempo a roma, muovendo marionette con la targhetta “sindaco” e “assessore”.

      E molti di quelli che hanno dato loro questo pseudo potere, oggi si rendono conto del danno incalcolabile fatto alla città morente e ai romani.

    • ma ancora scrivi? Sparisci sei disgustoso. un consiglio compra uno specchio e fai un gesto di coerenza.

    • Assurdo è il fatto che un Sindaco DEBBA CAUTELARSI prima di fare ciò per cui è stato demandato dal popolo, ossia governare, prendere decisioni. Dove sta il senso di responsabilità? Fatemi capire, io promulgo una delibera, poi mi cautelo nel caso fosse giuridicamente attaccabile? Quindi ciò che sto disponendo non è conforme alla legge. E allora che ci sto a fare, se produco atti per cui debba, prima, pararmi il didietro. Ma quando mai si è vista una cosa del genere? Allora non faccio la Sindaco, faccio la fruttarola e, il massimo che rischio, qualche signora mi riporta i broccoletti avariati che le appena ho venduto.

  2. Dalle dichiarazioni di questi giorni credo che la strada intrapresa sia quella di revocare la pubblica utilità sulla base del vincolo, e la cautela è in base all’eventuale ricorso al tar nel caso in cui il vincolo cadesse successivamente.
    Non vedo altre chiavi di lettura logiche, e sopratutto credo che siamo ai titoli di coda del sogno stadio.

    • come si può basare una revoca di una delibera che è in conferenza dei servizi con l’ipotesi di un vincolo architettonico?

  3. Nuvole nerissime si stanno addensando sul Campidoglio e promettono poco di buono . All’orizzonte si profilano una serie di ricorsi al TAR e di cause civili concentriche a rotta di collo che rischiano di paralizzare la macchina amministrativa almeno per i prossimi 5 anni con danni gravissimi all’Istituzione stessa e per i cittadini nella loro totalita’ senza contare il danno d’immagine alla Citta’ . Ecco le conseguenze dell’aver affidato ad un manipolo di incompetenti in delirio di onnipotenza ruoli e funzioni cosi’ importanti….

  4. Se i tuoi messaggi non vengono pubblicati, assicurati di rispettare il REGOLAMENTO.

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