NOTIZIE ROMA CALCIO – Era il 20 novembre di un anno fa quando la Roma, per la prima volta, faceva luce in modo definitivo sulle condizioni di Leandro Castan. Il brasiliano aveva giocato contro l’Empoli per 45’ a settembre, poi lo stop: problemi di natura muscolare, si pensava in un primo momento, visto che li aveva accusati in estate; poi il ricovero per otite, la labirintite, le presunte ipotesi di mali addirittura peggiori, Roma era diventata da città di allenatori una città di medici e neurologi, fino a che, il 20 novembre, 2 settimane dopo il 28° compleanno del difensore, la Roma non aveva fatto chiarezza. «Sebbene il cavernoma non rappresenti una minaccia per la vita del calciatore, che è attualmente in perfette condizioni fisiche, rimane il rischio di un nuovo episodio – fece sapere il club –. Al termine dell’iter diagnostico, in accordo con lo staff medico e la società, il calciatore risolverà definitivamente il problema sottoponendosi, nei primi giorni di dicembre, ad intervento neurochirurgico al fine di poter riprendere regolarmente l’attività sportiva agonistica». Detto, fatto: il 3 dicembre Castan si è operato, il 4, parole sue, è «rinato», ad agosto è tornato a giocare una partita ufficiale. È tornato ad essere un calciatore a tutti gli effetti, ora però vuole tornare ad essere anche un calciatore titolare.
AL LAVORO Se non ora, quando? Se non ora, vorrà dire che a gennaio la Roma potrebbe andare a prendere un altro nel suo ruolo. Sabatini però nega con forza: «È troppo facile ora accantonare un ragazzo che ha sofferto, sta facendo il percorso giusto e ci aspettiamo tanto da lui». Lui, Castan, scalpita. Quest’estate non ha saltato un allenamento e ha giocato tutte le amichevoli, 8 su 8. Sembrava pronto, nonostante alcuni errori – come d’altronde i suoi compagni di reparto – per il campionato, e infatti ha giocato la prima a Verona. Poi, il lavoro a Trigoria è continuato senza sosta, le apparizioni in campo no. E quindi, i medici di un anno fa, sono ritornati tutti allenatori. «Non gioca perché sta di nuovo male», «non è più lui», «ha litigato con Garcia». Niente di tutto questo: Castan non è contento e sarebbe strano il contrario, visto che ha giocato appena 180’ in tutta la stagione. Dopo il debutto, ha visto sempre i compagni dalla panchina tranne il 17 ottobre contro l’Empoli all’Olimpico. Non per questo ha litigato con Garcia, che con lui è sempre stato chiaro, e non per questo si sente una riserva. Continua nel suo percorso, stimolato da quel «c’è anche la concorrenza», detto proprio dal tecnico qualche tempo fa.
CON PALLOTTA Le parole dell’allenatore, anche se non piacevoli a un primo ascolto, lo hanno fatto sentire a tutti gli effetti di nuovo uno del gruppo, uno «normale», che non gioca per scelta tecnica e non per altri motivi, come ha voluto ribadire anche Sabatini: “Mi fido dei miei ragazzi”. Di Castan si fida anche Pallotta: «Io so che sta recuperando e tornerà presto ai suoi livelli», ha detto martedì il presidente, che del brasiliano è sempre stato un grande estimatore. Dell’uomo, ancora prima che del calciatore, tanto che il rinnovo del brasiliano – in piena bufera Benatia – è uno dei pochi che contiene nel comunicato ufficiale proprio le parole del presidente: «Lui è uno dei principali motivi per cui la nostra difesa è così forte e vogliamo che lo sia per molte altre stagioni ancora con la maglia della Roma», disse Pallotta. La sorte ha poi deciso diversamente, ma Castan sta lavorando per mettere alle spalle anche la sfortuna. Non gioca due partite di fila da maggio 2014, con Rüdiger in nazionale adesso spera di convincere Garcia a dargli di nuovo un’occasione.
(Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli)