C’è l’Inter, Roma all’arrembaggio

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CORSPORT (M. EVANGELISTI) – Gambe in spalla e giusto qualche calcio. Daniele De Rossi tra lunedì e ieri ha grattugiato l’erba del campo non sintetico del centro sportivo Villaggio Azzurro (…). Sarebbe probabilmente il caso di non correre rischi scendendo in campo questa sera contro l’Inter nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Il guaio è che sarebbe ancora più rischioso non provarci.

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DUBBI – Pjanic ha provato a recuperare e non ce l’ha fatta. Lui almeno la caviglia non se l’è distorta, però la botta è arrivata e la parte offesa duole. Con Pjanic disponibile, un’aggiustatina al modulo e via verso nuove avventure. Senza il bosniaco, De Rossi serve a impostare. Per carità, non lasciatelo fare a Bradley. Procurereste del male prima di tutto a lui. Con Osvaldo squalificato, il dubbio su chi debba piazzarsi davanti non si pone. Del resto lo stesso Andreazzoli, solitamente molto discreto sulle questioni di formazione, ha parlato esplicitamente di rientro di Destro. Lamela e Totti giocheranno perché la partita è troppo importante e con un bel centrocampo di corsa e copertura, completato da Florenzi, dietro si possono anche mettere due esterni in grado di spingere come Torosidis e Marquinho. Accanto a Castan e al quasi omonimo Marquinhos, che manda in giro messaggini allarmanti, però, ieri si è allenato senza apparenti patemi. (…)
EMOZIONE DERBY – Il direttore sportivo Sabatini, al quale spetta il compito di mettere mano ai vari casi spinosi della squadra di domani (Stekelenburg, Osvaldo, il rinnovo di Lamela) senza ferirsi, può anche prendere incontri del genere come distrazione. « Una partita eccitante – ha definito questa semifinale – tra due squadre che meritano entrambe di essere arrivate sin qui. Noi ci siamo preparati bene e se all’Inter manca qualche giocatore importante non si dimentichi che anche noi ci siamo trovati in situazioni analoghe. Poi le grandi squadre come queste hanno un orgoglio che va oltre i nomi. Passando quest’ostacolo arriveremmo a un nuovo appuntamento di grande emozione per noi e per i tifosi ». La parola derby non va neppure pronunciata.
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