Champions, Rizzitelli: ”La Roma di oggi è più forte”

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AS ROMA NEWS (Corsport, R. Maida) – Ooooh, Rizzitelli. E il coro della Curva Sud era lungo almeno quanto il lancio di Cervone, sull’erba diventata fango per il nevischio. Come è finita, Ruggiero? «Sono andato di corsa ad attaccare i difensori centrali. Il campo era scivoloso, ho vinto un rimpallo, ho saltato il portiere e l’ho messa dentro. Un’emozione grandissima, nessun club italiano aveva mai vinto a Mosca. Era una Russia diversa allora, il muro era appena caduto, lo stadio era pieno di militari». Settembre 1991: Destro e Manolas avevano pochi mesi, Ljajic 11 giorni, Iturbe non era stato neppure pensato. La Roma non era forte come oggi ma giocava a Mosca, in Coppa delle Coppe. E vinceva, proprio grazie a quel gol di Rizzitelli: «Non eravamo una grandissima squadra. Ma ci facevamo rispettare. Eravamo ignoranti, calcisticamente. E gli altri dovevano sudare molto per batterci. E’ la ragione per la quale la gente si era innamorata di noi».

La Roma di adesso ha meno carattere?
«Credo abbia meno cattiveria agonistica. Sicuramente è più forte della nostra. Può vincere il campionato e passare il girone di Champions. Però tende a perdersi nelle difficoltà. Si esalta quando le cose vanno bene mentre nei momenti delicati soffre».

Come spiega questo problema?
«In parte credo che la squadra abbia perso sicurezza a causa degli infortuni. Specialmente in difesa. Già, è andato via Benatia, poi sono usciti di scena Maicon e Castan. Non è facile mantenere un rendimento alto in quelle condizioni».

Come va affrontata la partita di Mosca?
«Prima di tutto dimenticando l’andata. Il Cska è cresciuto, anche se è inferiore alla Roma. Garcia deve fare il suo gioco senza chiudersi né snaturarsi ma tenendo presente un fatto importante: può bastare un pareggio per la qualificazione».

Il rischio è poi dover battere il Manchester City all’Olimpico nell’ultima partita
«A me il City di quest’anno non fa paura. Non mi sembra superiore alla Roma».

Rizzitelli ha giocato nel Bayern Monaco: essendo già qualificato altererà la classifica nelle ultime due giornate?
«Non penso proprio. I tedeschi per mentalità non lasciano niente a nessuno. Ricordo una volta, a Monaco, una situazione simile. Già promossi. Entrò nello spogliatoio Uli Hoeness, il dirigente che oggi è in prigione, e disse queste parole: “Non mi importa se siamo qualificati, ogni partita di coppa porta denaro alla società quindi dovete vincerla. Chi non si impegna, sarà multato”. Capito che roba?».

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