AS ROMA NEWS – Alla vigilia dell’atteso big match con la Juventus, l’allenatore della Roma Rudi Garcia torna a parlare nella consueta conferenza stampa prepartita.Queste le parole del tecnico giallorosso:
Secondo lei dove la Juve è più forte della Roma e viceversa?
“Non lo so, la gara di domani non darà una risposta. Sono due squadre forti, con punti forti e punti deboli.”
Non è una partita decisiva per lei, ma sarà più importante vincerla o non perderla?
“E’ importante vincere, ma c’è un intero girone di ritorno da fare.”
Il tridente, giocherà Florenzi?
“Per Alessandro non ho dubbi, sarà con noi domani. Oggi si è allenato, domani sarà al 100%. Per la formazione bisonga aspettare domani, come sempre.”
Dubbi legati all’attacco?
“Vedremo domani. Andiamo a Torino per vincere, come facciamo sempre su tutti i campi, questo non cambierà . Mi piace il fatto che sia indisponibile solo Balzaretti, speriamo di rivederlo in gruppo la prossima settimana. Tutti gli altri sono pronti. Mi piace di più avere delle scelte da fare.”
Cosa le piace della Juventus? Un giudizio su Conte?
“Loro sono programmati per vincere lo scudetto, hanno due squadre dello stesso livello. Giocheranno in casa ed è un vantaggio per loro. Ma a parte i romanisti, ci danno tutti per persi, quindi abbiamo tutto da guadagnare. Conte? Un bravo allenatore.”
Dopo un girone d’andata, dal punto di vista tecnico lei e Conte avete portato qualcosa di nuovo nel calcio italiano?
“Non lo so, sono qui solo da 6 mesi, conoscete meglio voi il campionato italiano di me. Faccio in modo che la squadra segua il mio gioco e finora è andata bene, abbiamo la miglior difesa d’Italia e fatto 35 gol. Mi importa solo di questo, voglio continuare anche nel 2014 questo bel gioco che fa vincere.”
La Juve ha forse un modo diverso di affrontare la partita, aggredendo subito le grandi mentre aspetta di più con le piccole. Teme un inizio a cento all’ora della Juve?
“Vediamo anche le partite di Champions, è più giusto. Per me, abbiamo bisogno di essere concentrati tutta la partita, non solo all’inizio. non deve cambiare nulla se prendiamo un gol o se siamo in vantaggio da subito, abbiamo una partita da giocare sapendo che loro hanno punti forti e dobbiamo essere efficaci. Hanno una grande squadra, due giocatori davanti che segnano tanto, gli inserimenti dei centrocampisti, un giocatore di livello mondiale come Pirlo. Ma è una gara 11 contro 11, vedremo quello che succede ma ce la giocheremo.”
De Sanctis ha parlato di sistema abituato a vedere la Juventus vincere, Totti di “aiutini”…
“Dico solo una cosa: è una gara con due grandi squadre, due squadre forti. Con un grande arbitro. Vincerà il migliore”.
C’è del rammarico di essere cinque punti indietro?
“No, perché vuol dire che la Juventus sta facendo un’annata straordinaria. È partita per battere il record. Non cambia il nostro obiettivo, che è tornare in Europa. Siamo sulla buona strada, non importa quel che fanno le altre. Non cambia nulla per noi, complimenti a loro per il percorso in campionato, vedremo quel che succede non solo in questa gara ma nella seconda parte di stagione”.
A Torino dicono che la Roma di oggi somiglia alla Juventus di due anni fa.
“Non giochiamo lo stesso modulo, questo mi ha colpito quando sono arrivato. Il 40% delle squadre giocano a 5 in difesa, o a 3, ma più a 5. Può essere perché la Juventus ha questo modulo e ha vinto con questo modulo, perché lo fa molto bene. Noi andremo a Torino, lo ripeto, per giocare la partita. Per essere attori, protagonisti della sfida. Batteremo colpo su colpo e vedremo alla fine”.
Diversi anni fa, Capello disse che non sarebbe mai andato alla Juventus. Alla stessa domanda come risponde?
“È un corso di storia per me? Scusate se non ho studiato bene, forse piano piano capirò meglio (ride, ndr). Sono al 100% nel progetto della Roma, questa è la giusta risposta”.
Lei come avverte questa rivalità con la Juventus?
“Se c’è una pressione, è meravigliosa. Vuol dire che il secondo gioca in casa del primo. Se siamo sesti, ottavi non c’è pressione. Preferisco questa pressione, nel vedere che è una grande gara. Vuol dire che stiamo facendo bene dall’inizio. Faccio questo mestiere per giocare queste gare. Firmo per giocare ogni settimana delle gare di questo livello. È bello, un bell’ambiente, due squadre di alto livello e il migliore arbitro d’Italia. Vedremo, giochiamo e che vinca il migliore. E il migliore di questa gara forse non sarà il migliore alla fine”.
Totti ha detto che alla Roma manca cattiveria. È d’accordo?
“Soprattutto il Capitano ha detto che siamo una squadra forte e che crede in questa squadra. Questo mi piace, perché è come un faro. Se Francesco ci crede, è più facile per gli altri essere più forti. Questa è una buona cosa, il Capitano prende il gruppo e va avanti come il capitano che è Francesco”.
Ha posto condizioni ai dirigenti sul mercato?
“Sono qui per parlare della gara, non per parlare del mercato. Sono concentrato al 100% su questa gara”.
A livello mentale, quanto è importante fare risultato domani?
“Del risultato non possiamo parlare ora, ma dopo la partita. Non sappiamo cosa succederà . Sul percorso della Roma per il momento abbiamo fatto bene contro le grandi, per questo è una gara interessante. Bisognerà vedere sul piano tattico se la Roma farà bene o no, ma sull’incontro con la Juventus c’è ancora la gara in casa da giocare. Non cambia nulla, meglio vincere per continuare la striscia che abbiamo iniziato, ma non dobbiamo pensarci. Dobbiamo pensare a entrare in campo, dare tutto e uscire a testa alta, con il sentimento di aver fatto di tutto per vincere”.
Se fosse una finale, chi arriverebbe meglio? Chi è più squadra e chi più affidato ai singoli?
“Sto sempre attento a non dire delle cose sulle altre squadre, non mi piace quando uno parla male dei miei giocatori. Come può parlare della mia squadra senza allenarla? Per capire bene un giocatore e un gruppo bisogna allenarlo, sono molto contento dei miei giocatori. Se siamo secondi è perché abbiamo una fame da lupi, abbiamo talento ma soprattutto un gruppo con grande determinazione. Avete sottolineato questa cosa durante il primo girone del campionato, quando segniamo un gol sembra che abbiamo fatto gol nella finale del Mondiale, quando uno è in difficoltà c’è un altro che lo aiuta. Lo abbiamo visto per esempio col Napoli, sull’occasione di Pandev. Quando alleni una squadra così stai tranquillo“.
Con eventuali 8 punti di svantaggio non cambierebbe nulla? Come si fa a caricare una squadra in questo caso?
“Non possiamo parlare del risultato prima di parlare. Penso solo a frenare un po’ l’ambiente se vinciamo, non penso ad altro. Se vinciamo saremo a due punti dalla Juventus, si parlerà di scudetto ecc., ma mancheranno 20 partite. Mi importa solo di fare la migliore partita a Torino”.