Sfida per Conte, Spalletti l’alternativa

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AS ROMA NEWS – Non è solo l’oggi pieno di incertezze ad accomunare Milan e Roma. Molti indizi fanno credere che siano le preoccupazioni sul domani a condizionare le mosse di Adriano Galliani e Walter Sabatini. L’a.d. rossonero e il d.s. giallorosso sanno che un cambio in corsa adesso rischia di mettere in discussione i piani per la prossima stagione. E traccheggiano. Sperando che sia l’avversario a sbagliare il primo ciak.

OBIETTIVI COMUNI – Non è un mistero che sullo sfondo ci sia per entrambi la figura di Antonio Conte che, per ovvi motivi, ora non è in grado di prendere impegni con nessuno. Ed è assai poco casuale che in alternativa sia Milan che Roma tengano sotto mira anche Luciano Spalletti ed Eusebio Di Francesco. È vero che dalle parti di Trigoria non impazziscono per i cavalli di ritorno, ma allo stesso tempo devono prepararsi a vagliare altre candidature oltre quella del c.t. azzurro. Sì, perché all’orizzonte c’è un’autentica sfida, con i soliti trabocchetti.

IL NO DI LIPPI – In questa ricca galleria di aneddoti è significativo ricordare che il manager romanista nelle scorse settimane ha contattato Marcello Lippi per proporgli un incarico semestrale, un sorta d’interregno. Ma lui ha rifiutato. Ecco perché sarà interessante capire se la proposta rossonera sarà per un periodo più lungo, in condominio (per ora solo) con Christian Brocchi. E qui si impone un’ulteriore riflessione: è possibile accoppiare il nome del tecnico viareggino con quello del suo allievo leccese ai tempi della Juve? Beh, tra di loro c’è sempre stata molta sintonia. E quel feeling appare intatto. È altrettanto vero, però, che un conto sono i rapporti umani, un altro quelli tecnici. Di sicuro Lippi è molto stimato in casa Milan e risulta gradito un suo coinvolgimento in un ruolo super partes. Ora bisogna vedere se questa prospettiva può star bene anche all’attuale commissario tecnico che già nell’estate 2014 è stato sul punto di firmare per il club di Berlusconi. In quel momento l’allenatore salentino non se la sentì di cambiare subito bandiera dopo la lunga esperienza juventina, preferendo ripartire dalla più neutra sponda azzurra. Ora, però, si sta guardando intorno e, ovviamente, intende scegliere con la dovuta calma. In attesa di capire quale panchina importante può fare al suo caso in Premier League, intanto, sta ascoltando le proposte di Milan e Roma, appunto. Ciò spiega bene, insomma, come mai a Milano e nella Capitale questi giorni siano all’insegna della riflessione.

SPALLETTI E DI FRANCESCO – Ovviamente anche Luciano Spalletti (appena liberatosi dalla Zenit) chiede garanzie contrattuali rilevanti per tornare in Italia dalla porta principale. Ma queste sue giustificate aspettative, al momento, non possono essere soddisfatte dai due club contendenti. Un discorso a parte merita Di Francesco, legato al Sassuolo e in predicato anche di altre candidature. Anche il tecnico abruzzese è entrato nei pensieri delle due società la scorsa estate. Nulla di più facile che il suo nome torni d’attualità più avanti. In definitiva questo complicato Risiko è solo all’inizio. Né Milan né Roma si auguravano di dover trattare la questione-allenatore così presto. Invece gli insoddisfacenti risultati del campo stanno facendo emergere le trame che in genere si tessono in primavera. La posta in gioca è molto alta, visto che le ambizioni tecniche vanno di pari passo con le esigenze economiche: un posto in Europa è indispensabile per entrambe. A maggior ragione non sono ammessi errori nella successione a Mihajlovic e Garcia, in qualsiasi momento avvenga.

(Gazzetta dello Sport, C. Laudisa)

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4 Commenti

  1. Se è sicuro che a giugno arriva conte forse conviene aspettare altrimenti subito Spalletti o di Francesco .anche lui ex romanista e secondo me molto bravo come allenatore. La cosa importante comunque è levarsi dalle palle Garcia

  2. ….a Trigoria se lo mangiano i pretoriani. Scusate i capricci del mio smart e la mia incapacità di farlo funzionare.

  3. Se hanno tenuto Garcia fino al crollo del palazzo è solo perché c’è già da tempo l’accordo con Conte, che preferisce la Roma al Milan, sia per la piazza sia perché al Milan le formazioni – si sa – le fa Berlusconi e non il tecnico…
    Mi lascia perplesso che accetti però se rimaniamo fuori dalla Champions.
    Spalletti accetterebbe ora un ritorno alla Mancini dicendo: “quest’anno si arriva dove si può, si riparte dal prossimo”, Conte non lo so, lui alla Champions ci teneva e noi come club dovevamo essere in grado di dargliela, almeno come secondo posto…
    Assurdo – ma neanche troppo – pensare che il lavoro di un cero Sarri al primo anno di una grande squadra abbia fatto meglio di Garcia al terzo…

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