Coronavirus, il bollettino del 1 maggio: continua il calo dei positivi e dei ricoverati

4
1627

ALTRE NOTIZIE – Questo il dati emesso oggi dalla Protezione Civile, riguardo all’emergenza Coronavirus, di venerdì 1 maggio.

Il totale delle persone che hanno contratto il virus è 207.428, con un incremento rispetto a ieri di 1.965 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 100.943, con una decrescita di 608 assistiti rispetto a ieri. Oggi sono stati fatti 74.208 tamponi (ieri 68.456). Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 37,8 tamponi fatti, il 2,6%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 3,2%.

Tra gli attualmente positivi 1.578 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 116 pazienti rispetto a ieri. 17.569 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 580 pazienti rispetto a ieri.

81.796 persone, pari al 81% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 269 e portano il totale a 28.236. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 78.249, con un incremento di 2.304 persone rispetto a ieri.

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
Articolo precedenteSky Sport: “Possibile approdo di Sanchez alla Roma in estate”
Articolo successivoSMALLING: “Dai tifosi della Roma un amore pazzesco, è fantastico stare qui”

4 Commenti

  1. per Enrico e per Vegemite
    Bisogna sottolineare gli errori commessi peche’ tutti insieme si spinga a cambiare
    io sono convinto che abbiamo pagato un prezzo esagerato di morti che ci potevamo evitare , e che questi morti dovrebbero farci capire che esiste una burocrazia (da combattere ) ottusa e arrogante e che troppo spesso in questa nostra Italia i vertici non sono all’altezza dei cittadini ( dove troppo spesso stupidi, fannulloni e corrotti raggiungono posti di responsabilita’ )

    Oggi il prof Zangrillo ha rilasciato questa intervista :
    Il virus e’ molto probabile si ripresenti e quindi occorre essere pronti per riaffrontarlo
    4 regole
    prudenza ( i cittadini debbono fare la loro parte distanziamento sociale e DPI )
    organizzazione
    sorveglianza
    tempestivita’

    Io ripeto fino alla nausea e’ mancata ( e manca ) l’organizzazione e la sorveglianza sul territorio ( A chi e’ morto un familiare senza soccorso in casa questo e’ chiarissimo )
    la conseguenza e’ stata una mancata tempestivita’ nell’ospedalizzazione
    E Zangrillo ha confermato che la tempestivita’ dell’ospedalizzazione al verificarsi di certe condizioni mediche e’nella maggior parte dei casi risolutiva

    in pratica ha cosi confermato quanto detto dal dr Stefano Manera nella famosa intervista
    A oggi conosciamo molto meglio lo svolgersi della malattia !
    B la malattia ha tre fasi
    C la malattia e’ curabile senza grosse difficolta’ nelle prime due fasi
    D un buon numero di morti e’ imputabile alla disorganizzazione della gestione burocratica dei ricoveri domiciliari che ha fatto si che troppi malati giungessero in ospedale in ritardo cioe’ gia’ in fase tre

    Cioe’ non esistera’ una cura specifica mirata sulla malattia ( come dice giustamente Vegemite ) ma gia’ da ora esistono una serie di procedure che permettono di guarire un numero importante di casi se attuate con tempestivita’

    Quello che mi preoccupa moltissimo e’ che nessuno ad oggi faccia notare che con l’isolamento familiare si e’ in realta’ trasformato la casa familiare in un lazzaretto
    cioe’ il malato mantenuto in famiglia ha rischiato di contagiare anche i familiari chiusi con lui
    Occorre per il futuro per i presunti malati prevedere ed organizzare dei luoghi d’isolamento fuori della famiglia e fuori dall’ospedale

    Manca tuttora da quello che capisco una procedura per individuare gli asintomatici ( oltre che fare tamponi o test a tutti cosa impossibile ) autentico cavallo di Troia ed anche uno studio epidemiologico su questi soggetti ( che avrebbe dovuto esser fatto su un campione significativo )

  2. Pierluigi il tuo interesse sull’argomento è ammirevole 😄
    Io non credo che i sanitari di questo paese abbiamo fatto grandi errori.
    O perlomeno sono stati fatti errori fisiologici legati al fatto che la malattia non si conosce.
    Le carenze della sanità sul territorio hanno pesato enormemente ma queste sono la conseguenza di politiche sanitarie di contenimento dei costi che hanno voluto tutti i governi che si sono succeduti.
    Al momento non ci sono grandi novità sul fronte terapia e la cura come già detto più volte non c’è.
    Non c’è in nessuna fase della malattia.
    Non stiamo curando un bel niente.
    È la gestione dei pazienti ad essere diversa.
    – Se possibile non intubare anziani con pluripatologie sapendo che non si riuscirà mai a svezzarli dal tubo.
    – Somministrare eparina a dosi terapeutiche in pazienti a rischio per prevenire o limitare fatti tromboembolici.
    – Evitare di far arrivare i pazienti Covid in ospedale con quadri di insufficienza respiratoria critici. Meglio centralizzarli precocemente in Centri Covid e provvedere subito ad assistenza respiratoria. Questo vale soprattutto per pazienti giovani che hanno grandi riserve respiratorie e che pertanto “resistono” parecchi giorni in isolamento domiciliare salvo poi peggiorare rapidamente ed arrivare in PS in condizioni talmente critiche da dover essere intubati al volo.
    – somministrare i farmaci giusti nella fase giusta, pur non avendo ancora certezze sulla loro efficacia.
    – fare il possibile per evitare che i pazienti scivolino dai reparti medici alla terapia intensiva.
    – gestire i pazienti in terapia intensiva con tracheotomie o ECMO quando la situazione lo richiede.

    Ecco la vera sfida che si presenta è imparare dagli errori fatti per gestire al meglio la pandemia nei prossimi mesi.
    Identificare i casi, tracciare subito i contatti, fare tamponi, fare sierologie, perfezionare i percorsi negli ospedali, fare regolari tamponi di sorveglianza a medici, infermieri e agli operatori delle case di riposo ed RSA ……
    Cercare insomma di tornare ad una pseudo-normalità.
    Le altre patologie non sono scomparse.
    Leggevo che in queste ultime settimane le morti per infarto sono triplicate perché i pazienti per timore non sono andati in Ospedale pur avendo disturbi cardiaci.
    Inutile curare il Covid se poi si lascia morire i cittadini di tutto il resto.

  3. invece di usare i pollici usate il cervello altrimenti si atrofizza

    Il professore Alberto Zangrillo, ospite de “L’Aria che tira”, il talk mattutino di Myrta Merlino su LA7, ha bocciato il report sulla possibilità di una seconda violenta ondata di contagi da Covid-19 in caso di apertura totale : “La terapia intensiva è una sconfitta”. Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toracico-Vascolare e Referente Direzionale Aree Cliniche dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, sul report del comitato scientifico sulla possibilità di un contagio di ritorno con 151.000 persone in terapia intensiva, ha detto: “Non l’ho letto perché per me la terapia intensiva è una sconfitta. È l’ultimo step. Ci dobbiamo basare sull’osservazione clinica e imparare a convivere con il Covid-19. Dobbiamo pensare al post protocollo che è l’acronimo di prudenza, organizzazione, sorveglianza e tempestività. Voglio dire che oggi abbiamo identificato con precisione i soggetti a rischio e sono gli over 65 anni con patologie respiratorie, oncologiche o con malattie coronariche, se li prendiamo in carico, se le tuteliamo non ci sarà bisogno delle terapie intensive. Bisogna curare tempestivamente e meglio. Il presidente del Consiglio Conte ha usato la metafora del rubinetto: siamo pronti a chiudere se dovesse esserci un rimbalzo dei contagi. Ma è come avere una perdita d’acqua e non aver chiamato l’idraulico per ripararla”.

  4. Anche sulla materia sanitaria c’è chi usa il cervello, come Pierluigi, ed una pletora di disadattati che mette il pollice verso ad un post pieno di copia e incolla e fatto pure male.

    Tra una sviolinata e l’altra ai medici cui soli si riferisce (poiché unici a poter comprendere il suo elaborato pensiero) Pierluigi ci spiega come va il mondo.

    E lui che lo ha capito così bene non accetta critiche.

  5. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome