GIALLOROSSI.NET – La campagna abbonamenti della Roma è partita con largo anticipo rispetto al solito: il diritto di prelazione per la Curva Sud comincerà mercoledì 10 aprile e terminerà il 2 maggio, per tutti gli altri settori il periodo va dall’8 maggio al 26 dello stesso mese, mentre la vendita libera comincerà il 30 maggio. Questa decisione, affermano dal club, è stata presa unicamente per allinearsi al modello dei club europei. Una novità che Pallotta e i suoi uomini hanno intenzione di ripetere anche in futuro, ma che non tutti hanno gradito.
Una parte della tifoseria si è mostrata subito piuttosto scettica davanti a questa innovazione: come mai c’è la necessità di anticipare i tempi? E soprattutto, perchè mai il tifoso dovrebbe essere “costretto” a rinnovare il proprio abbonamento alla cieca? Da sempre chi decide di abbonarsi, lo fa in base alla bontà della campagna acquisti effettuata nei mesi estivi, a mercato aperto. Rinnovare la tessera ad aprile equivale a un salto nel buio: soprattutto perchè il prossimo anno potrebbero esserci interpreti diversi a rappresentare il club giallorosso, allenatore in primis. Una variabile che potrebbe spostare di molto il numero degli abbonati. Con Pioli in panchina, solo per fare un esempio, ci sarebbe un numero di abbonamenti sensibilmente diverso rispetto a quelli che si potrebbero raggiungere con Ancelotti, Spalletti o Allegri. Senza contare poi la campagna di acquisti e cessioni,decisiva per far schizzare in alto o piombare nel baratro il numero di tesserati.
Ma non tutti sono scettici. Tra i tifosi c’è anche chi appoggia questa scelta, perchè prima di tutto si va allo stadio per sostenere la squadra, qualunque essa sia.
Posizioni diverse, molto distanti tra loro. Stessa cosa avviene anche girando per le radio, dove si posso ascoltare pareri diametralmente opposti alla vicenda. Mario Corsi, conduttore della nota trasmissione Te la do io Tokyo, va all’attacco: “Si aprono gli abbonamenti dal 10 aprile e chiudono a maggio, senza sapere come è andata la campagna acquisti e come è andata la campagna cessioni: mai successa una cosa simile. Una scelta chiara, servono soldi.”.
Non la pensa allo stesso modo Stefano Petrucci, che su Tele Radio Stereo stronca senza mezzi termini questo punto di vista: “Chi dice queste cose afferma delle sciocchezze colossali, pensa di sapere tutto ma non sa nulla. Sapete quanti soldi possono arrivare dalla prelazione degli abbonamenti? Si parla di pochi spicci che non servirebbero a ripianare un bel niente. Le solite baggianate”.

