AS ROMA NEWS (Giallorossi.net) – L’allenatore della Roma Rudi Garcia parla questa mattina in conferenza stampa alla vigilia del big-match di domani sera tra i giallorossi e il Napoli. Queste le sue parole rilasciate ai cronisti presenti a Trigoria:
Cosa ha rappresentato per lei Benitez?
Grande allenatore, è un esempio. Ha vinto tanto. E’ bravo, intelligente, è un piacere parlare con lui.
Strootman è recuperato? Dodò è un rischio?
Sceglierò domani. Ho scelta sia a sinistra che a destra, potrei anche fa giocare Marquinho o Romagnoli. Torosidis ha fatto molto bene. Non cambia nulla, l’importante è il livella squadra.
Tutti questi complimenti può essere un pericolo?
No, spero che siano di attualità anche dopo la partita. Il pericolo è aver avuto poco tempo a disposizione per lavorare con tutta la squadra, E’ stato importante per lavorare con alcuni. C’è un piccolo problema con Strootman che ha un dolore al calcagno, e Gerviho. Ljajic ha fatto una settimana buonissima, può fare la differenza. Preferisco avere scelte difficili che nessuna scelta.
Che gara sarà domani?
Grande gara, ma è solo l’ottava giornata, non ci sono in palio più di tre punti. Non dimentico che il Napoli è costruito per vincere lo scudetto e giocare la Champions. Hanno quasi due squadre dello stesso livello: sono i favoriti, ma cercheremo di fare l’exploit domani
Prima del derby disse: “Il derby non si gioca, si vince”. Con il Napoli basta il pari?
Giochiamo per vincere. In trasferta e in casa: non importa l’avversario, giochiamo per vincere. Dopo vedremo: se ci sarà l’opportunità di vincere, lo faremo. Continuare la serie sarà importante, ma è sicuro che questa striscia aiuta la squadra ad andare avanti, è una cosa pratica: non abbiamo bisogno di pensare alla classifica, pensiamo solo a giocare bene, a dare il meglio. Spero ci sia spettacolo, spero che alla fine i nostri tifosi saranno felici.
Sia lei che Benitez non siete italiani eppure siete in testa, primi e secondi. L’essere esterno aiuta?
Non lo so. Qui in Italia ci sono tanti allenatori di grande livello, ma non dimentico che la Juventus ha fatto 6 vittorie e un pareggio, che l’Inter ha fatto un buon inizio. Forse è casuale, vedremo alla fine della stagione.
Lei è scaramantico? Pensa allo scudetto?
No, non ci penso. E’ una buona domanda, per parlare dello scudetto… Ma è facile rispondere: vedo il campionato spagnolo, l’Atletico ha vinto 8 gare su 8 ma c’è il Barcellona con gli stessi punti. I favoriti sono real e Barca. Qui funziona allo stesso modo: Napoli e Juventus sono i favoriti. Lo sprint finale può essere un obiettivo.
Dalle nazionali sono tornati giocatori felici, teme appagamento?
No, può essere un carico di entusiasmo in più. Lo vedo nello spogliatoio. Soprattutto per Pjanic e Florenzi sono successe cose fantastiche che possono aiutare a essere più motivati.
Finora ha dovuto gestire solo l’entusiasmo. Teme il rischio di dover gestire una situazione diversa?
Non penso a questa cosa. All’inizio della gara il risultato è 0-0, dopo spero che la squadra migliore vincerà e spero che in questa partita saremo i migliori. Giochiamo in casa, sarà un vantaggio. Ci sono tanti grandi giocatori in campo, può essere una grande gara come uno 0-0 banale. Ma non penso, sarà una bella partita.
Dodò è pronto?
Il suo problema è l’aver avuto un infortunio molto grave in passato, ma ora lui si deve allenare normalmente e lavorare. Lo vedo cambiare al livello fisico: abbiamo lavorato su differenti piani tattici, offensivo e difensivo, ma lui ha un talento sicuro. Sarà un terzino moderno. Mi sembra abbia cambiato anche mentalità, gli infortuni danno maturità, è più tranquillo e più sicuro nella sua testa. Non solo un buon giocatore, mi piace il suo essere un bravo ragazzo.
Come affronta il match la Roma? Testa o cuore?
Con tutto: testa e voglia. Questa mattina i giocatori hanno fatto l’allenamento con grande entusiasmo: la pausa può essere negativa perché possiamo dimenticare l’ultima partita con l’Inter. Io l’ho fatto presente negli spogliatoi. Siamo pronti per domani, l’ho visto oggi.
Visto che la sua squadra ha dimostrato di saper ripartire bene, crede che la Roma possa cambiare atteggiamento in corso d’opera?
Non sono preoccupato. Con l’Inter abbiamo dimostrato che possiamo fare diverse cose: solitamente privilegio un possesso palla con pochi tocchi. Possiamo anche andare avanti con rapidità. Siamo anche forti in difesa, lavoriamo bene dietro ed è una cosa in più. Ma il Napoli è forte, ha un buon portiere, ha equilibrio, tiene palla: sarà bello vedere come si comporteranno le due squadre. C’è sempre un momento, nelle partite, dove c’è la possibilità di vincere. Questo momento dovremo sfruttarlo, dobbiamo essere concentrati per farlo: la testa e l’entusiasmo sono importanti.
La Roma è sfavorita nel giocare venerdì?
No, non cambia nulla. Non giocare o giocare a Napoli era peggio: abbiamo giocatori che sono stati in Nazionale, ma anche loro. Loro hanno anche una gara importante contro il Marsiglia martedì, devono fare bene con i francesi. Ma è la prossima gara: non ho dubbi che loro giocheranno al massimo questa gara.
Quale giocatore teme di più? Le faccio un nome: Higuain.
Non un giocatore, ma tutta la squadra. Hanno una rosa per giocare ogni tre giorni, per questo sono i favoriti domani. Possono cambiare alcuni giocatori senza abbassare il livello. Io sono concentrato sulla mia squadra; se giochiamo bene come sappiamo, avremo più possibilità di vincere.
La sua sembra una macchina perfetta.
La squadra perfetta non esiste. Ora andiamo veloci, ma non dobbiamo dimenticare di mettere benzina dentro: per il momento tutti i semafori sono verdi, dobbiamo fare il massimo per rimanere in queste condizioni.
Il Napoli è più forte anche senza Cavani?
E’ una squadra completa: hanno attaccanti veloci, sono forti in contropiede ma sanno anche tenere palla. Sanno fare tutto, ma penso che sia anche meglio giocare contro di loro: se vinciamo, sarà una vittoria ancora più bella
Quanto in percentuale la sua mentalità vincente ha influito? E quanto il parco giocatori rivoluzionato?
E’ facile: il lavoro di tutti. Già l’ho detto, ciò che è più importante era lavorare sul campo, per i giocatori capire quello che mi aspetto da loor. Avere un’identità di gioco. Durante la preparazioni avevo visto cose importanti, sapevo che la strada era giusta. Sempre funziona così: la fiducia per un giocatore è fondamentale, uno che ha talento ma poca fiducia non gioca bene. De Rossi? Forse, non era normale che lui giocasse bene con la Nazionale e meno bene con la Roma. Merito di tutti, quindi: i giocatori che sono arrivati non hanno vissuto l’anno scorso, piano piano le cose sono cambiate durante.