Garcia: “Sarebbe bello tornare alla Roma per vincere. Non mi è piaciuto per niente come è stato gestito l’addio di Totti”

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TRENTO, ITALY - JULY 10: AS ROma head coach Rudi Garcia reacts during an AS Roma training sessin on July 10, 2015 in Pinzolo near Trento, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

NOTIZIE AS ROMA – Ospite di Casa Sky Sport, Rudi Garcia, attuale allenatore del Lione ed ex tecnico della Roma, ha rilasciato queste dichiarazioni:

Sulla possibilità di riprendere a giocare.
In Francia la situazione è simile all’Italia ma con una settimana di ritardo. Ci sono molti dibattiti sulla possibilità di riprendere, anche solo gli allenamenti. Se vanno mantenute le distanze anche tra giocatori non si può giocare a calcio.

Un videomessaggio di Francesco Totti al suo ex mister: “Volevo salutarla, non ci vediamo da molto ma spero che questo problema si risolva presto per venirla a trovare. I ricordi belli non si dimenticano e lei fa parte del mio percorso. Ah dimenticavo: salutami Fred e Claud!”
Sono i miei vice, non sono sorpreso del fatto che Checco li abbia salutati. E’ una bella sorpresa perchè non è solo un giocatore ma anche un uomo che conta. Un onore averlo avuto. Ha fatto grandi cose, sono emozionato quando vedo queste immagini.

Cosa le è rimasto di più di Roma?
Vedo le immagini della vittoria contro l’Inter. Ho scoperto Roma, la vostra cultura, il vostro paese, la vostra lingua. Con Francesca la alleno ogni giorno e mi tengo al corrente di tutto quello che succede da voi. Adesso per sfortuna anche delle cose extra calcio. Al momento la cosa più importante è la salute di tutti. Siamo ogni giorno al telefono per sapere se tutti stanno bene.

Rimpianti sull’avventura a Roma?
Si può sempre fare meglio ma non ho rimpianti. Sono fiero del percorso che ho fatto con la Roma dal 2013. Ci tengo a ricordare che abbiamo avuto un avversario di livello altissimo. La Juve nel primo anno fece un record di più di 100 punti. Bisogna saper accettare che ci sia una squadra che non so se fosse più forte della nostra ma aveva più esperienza. Aver dato loro un po’di problemi è una bella soddisfazione. Quando sono arrivato a Roma sono arrivato sulle ceneri, dopo la Coppa Italia persa contro la Lazio. Al mio primo derby erano tutti preoccupati ma io l’ho vista come un’opportunità. Sono legato al gruppo che ho avuto, era un gruppo di lupi. Potrei dire qualcosa di ognuno di loro. Sono contento di rivedere queste immagini che rimarranno per sempre nel mio cuore (video della cavalcata della prima Roma di Garcia, ndr).

E’ possibile che torni alla Roma?
Sto benissimo al Lione, spero di continuare qua. Poi, come si dice, mai dire mai. Tornare a Roma non solo per vedere amici e famiglia sarebbe una bella cosa.

Da quando sei andato via hai avuto contatti per allenare in Italia?
Ci sono stati ma alla fine non se n’è fatto nulla. Ho ripreso con il Marsiglia, con belle situazioni e emozioni. Adesso sono a Lione che è un grande club anche in Europa. Vediamo se possiamo giocare la partita di ritorno contro la Juventus. Questo virus ci ha tolto il nostro piacere di andare in campo e di dare spettacolo e gioia alla gente.

Lei ha detto “Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”. Poi nelle altre squadre ha detto altre volte cose simili?
La particolarità del calcio italiano non l’abbiamo in Francia. Qui non c’è una grande città dove ci sono due club che giocano in Serie A. Ancora di più nello stesso stadio. In Italia è una cosa comune. Un derby in Italia è una cosa molto importante. Dobbiamo rimettere le cose nel contesto. La Lazio era molto orgogliosa di aver vinto la Coppa Italia e quindi vincere questo derby aveva rimesso le cose in ordine.

In futuro pensa di tornare in Italia e alla Roma?
La cosa che mi piace sono queste prove di amore da parte della tifoseria romanista. Non dimenticherò mai questa tifoseria, è una delle migliori al mondo. Quando canta, quando esulta su un gol, non solo la Curva Sud che è il cuore dell’Olimpico, ma anche tutta la tifoseria. Mi auguro che questo club vinca qualcosa presto. Il campionato è difficile. A Roma manca questa cosa da troppo tempo. Non ho rimpianti ma vincere un trofeo sarebbe stato veramente magico. Un giorno perchè no, tornare per fare questa cosa. Domani sui giornali mi troverò ‘Garcia vuole tornare’, ma io sto benissimo a Lione (ride ndr).

Interviene Rocco Papaleo: Rudi mi manchi, manchi a questa città…
Rocco è veramente una persona speciale. Io lo adoro. Lui è una delle belle persone che ho incontrato a Roma. Poco tempo fa l’ho sentito. La cosa bella di scoprire una città è anche avere questi rapporti umani.

Qual è il ricordo più bello che ha lasciato a Roma?
Sul piano calcistico forse il primo derby perchè era un’emozione particolare, festeggiare sotto la curva con i miei giocatori. De Rossi mi ha preso per la mano e mi ha detto “mister vieni con noi”. Sul piano personale il fatto di aver incontrato la mia compagna attuale, Francesca. Roma è la storia. Quando cammini a Roma sembra che stai scoprendo la storia del mondo. La conoscevo poco. Ero andato con i miei figli un po’ di anni prima ma solo una volta. Me la sono goduta per tre anni. Non è solo calcio perchè da voi è una religione, ma anche un modo di vivere.

Che valore aggiunto era avere un bel rapporto con i romani dello spogliatoio?
Questa è anche una cosa particolare. A Lille ho avuto la fortuna di avere giocatori del vivaio ma a Roma questa è una cosa unica. Parliamo del Capitano, di De Rossi, di Florenzi. Questi giocatori sono la Roma. Sentono molto le cose, a tal punto che prima del derby avevo parlato con Daniele perchè non volevo che questi giocatori facessero il derby prima di giocarlo. Per loro era quasi una questione di vita o di morte. Totti ha avuto solo un club e questa cosa succederà altre pochissime volte in futuro. è stata una cosa incredibile allenare dei giocatori così. Ho sempre pensato alle bandiere della Roma che non ci sono più perchè anche Alessandro Florenzi è andato via. La storia torna e Lorenzo Pellegrini potrebbe essere uno degli eredi. Io l’ho mandato in campo per la prima volta con la Roma. Speriamo che ci siano altri Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi per la Roma. Non dico altri Totti perchè sarebbe troppo.

Perchè è finita tra lei e la Roma?
Era evitabile ovviamente. Si poteva andare avanti ma il calcio è così, non è solo la voglia dell’allenatore ma c’è anche chi decide e chi paga e chi sbaglia a prendere le decisioni. Nel calcio non c’è tempo. In poche giornate, se ci sono risultati meno buoni, c’è un’ansia che ti fa dimenticare tutto quello che è successo prima. Dobbiamo accettare questa cosa. Io ho sempre la valigia pronta all’entrata di casa perchè il calcio è così. Spesso la storia ha dimostrato che cambiare allenatore non è che cambia così tanto i risultati. L’importante è potersi guardare allo specchio e dare il meglio ogni giorno per la squadra.

Un giocatore della Roma che si porterebbe a Lione?
Questa è una domanda trappola. Sono contentissimo della rosa del Lione. Speravo di poter giocare contro la Roma ma per il momento non è successo ancora. Speriamo succeda in Champions League.

E’ difficile far rendere uno come Balotelli?
Abbiamo avuto un bel rapporto, è una persona particolare con sentimenti profondi. Gli ho detto subito le cose che mi aspettavo, poteva fare meglio nel corso della sua carriera date le sue qualità. Non è il personaggio che la gente pensa.

De Rossi diventerà un grande allenatore?
Se ho un rimpianto non essere potuto andare in Argentina a vederlo. Quando è andato là sono stato molto triste perchè mi aspettavo che facesse come Totti. Per me però ha fatto bene ad andare in Argentina. Una bellissima cosa. Lui ha le capacità per diventare un allenatore di alto livello e ha l’intelligenza di sapere che deve studiare ma anche imparare il mestiere perchè è importante capire quali sono le cose importanti da fare. Un allenatore pensa a tutti gli altri e non a se stesso. Quando sei giocatore invece pensi solo a te stesso e molto meno agli altri anche se Daniele era uno che pensava collettivamente come Totti. Penso che possa diventare un grande allenatore.

Nella gara di ritorno contro la Juventus a Torino, se si giocherà, potrebbe prendere qualche fischio. Il gesto del violino a distanza di anni lo rifarebbe?
Capisco che quando sei romanista ad esempio tifi per il tuo club, ma non per forza sei contro qualche altra squadra. Dobbiamo recuperare il rispetto, se tifi una squadra non devi odiarne un altra. L’odio tra due club non ci deve stare. Ho molto rispetto per la tifoseria della Juventus e il gesto che ho fatto non è una cosa irrispettosa.

Che effetto le fa vedere De Rossi e Totti lontani dalla Roma?
Io ho pianto come tutti guardando gli addii, l’ultimo giorno del Capitano nella sua Roma. Sognavo di poter far uscire il Capitano. Il modo in cui è arrivato questo addio non mi è piaciuto per niente. Quando hai una figura del genere nel tuo club, un ambasciatore incredibile per la Roma, prepari meglio le cose che si devono fare. L’ultima giornata era bellissima ma il modo non mi è piaciuto.

Fonte: Sky Sport

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18 Commenti

  1. Mister te vojo bene ma la tua è stata l’ultima su cui hanno investito….
    Adesso vincere sarebbe dura,anche se tu sei un discreto tecnico, un ottimo motivatore sai pure fare comunicazione. Qui fra tutti i cavalli di ritorno te sei il mio preferito.
    Però preferivo klopp. Ma anche den haag.
    Poi ci stava er poro Gasperi i che come tecnico che je voi dì.
    È che de questi… chi te c’è viè?

    • A Klopp lo pagavi tu lo stipendio? Ti ricordo che Garcia è venuto quando molti hanno rifiutato, per il semplice fatto che si veniva da una data che forse hai dimenticato: il 26 maggio.
      La Roma ha investito? Cosa, di grazia? Pronti e via, gli hanno venduto Osvaldo, Lamela e Marquinhos, che comunque avevano fatto bene con Zeman. Ha avuto coraggio chiedendo Gervinho prima e Digne poi (che ha giocato con un certo Barcellona). Poi ha avuto l’intuizione. A gennaio chiese due calciatori: Nainggolan e Salah. Già perché quella di Salah, fu una sua espressa richiesta. Sabatini e Baldissoni gli portarono Doumbia – dicendo anche che lo seguivano da anni. Bene. Poi sappiamo che in mezzo campionato, Salah fece 6/7 goal, non pochi per un’ala.
      Quindi spiegami…quali sono stati questi investimenti? A me non pare. Anche perché, successivamente, hanno continuato a vendere.

      Il fatto è che è stato bravo a costruire un gruppo, ed una squadra, nonostante non gli comprassero i terzini.

      Quell’anno l’obiettivo dichiarato della Roma era entrare in Uefa. A Pallotta brillavano gli occhi quando Garcia ha portato la Roma in champions.

      Garcia è un grande allenatore e alla Roma ha fatto benissimo. Ma la sua avventura è prima di Roma Palermo, quando ha rilasciato quell’intervista dove diceva che la Roma non avrebbe mai potuto colmare il gap con la Juventus….ed i tifosi di Pallotta si sono indignati. Lui ci aveva visto lungo.

      Lo hanno messo spalle al muro, chiamando un preparatore che ad oggi ha fatto più danni di Carlo in Francia: Eddie Lippie. Il nuovo idolo dei pallotta boys. Già, perché qui non si osannano i calciatori, no…perché non si comprano campioni affermati. Si osannano i dirigenti ed i preparatori atletici.

      Lui ed EDF hanno in comune lo stesso destino: aver fatto guadagnare a Pallotta una barca di soldi, ed essere stati cacciati a calci nel sedere, in modo anche piuttosto maleducato.

    • Il primo anno di Garcia è stato l’unico in cui Sabatini riuscì ad azzeccare i terzini, la sua pecca più grave in tutta la permanenza. Maicon e Balzaretti fecero grandi cose, anche se quest’ultimo purtroppo fu messo fuori combattimento nel girone di ritorno dalla pubalgia. Quell’anno partirono Marcos (grosso rimpianto, il più grande assieme a Salah e Alisson), Lamela (quello con Zeman resta il migliore anno della sua carriera), e Osvaldo (per fortuna). Arrivarono Benatia, Maicon, De Sanctis, Gervinho, e soprattutto un certo Kevin Strootman.
      A gennaio arrivò anche Radja. Insomma, i soldi delle cessioni furono reinvestiti piuttosto bene, e la squadra era certamente più forte dell’anno precedente.

  2. Ha fatto bene all’inizio poi si è perso completamente l’esonero era inevitabile, francamente preferisco più Fonseca, mi sembra più uno che ha idee di gioco Garcia lasciava molto fare ai giocatori, le partite le voleva vincere solo puntando sulla forza dei giocatori, ricordiamo Gervinho in quella Roma fu importantissimo, ma si giocava solo su di lui.
    Fonseca mi sembra uno più sofisticato, la vittoria la ricerca attraverso un gioco collettivo di squadra ,insomma come tecnico mi sembra superiore rispetto a Garcia

  3. Mister chi la scorda la serie di vittorie consecutive Gol di Borriello in Roma Chievo, tutta la partita chiusi in difesa per strappare un punto.

  4. La prima Roma di Garcia annichiliva gli avversari, altro che storie… riguardatevi le partite, diventavano quasi noiose per manifesta superiorità. Poi, come al solito, il giocattolo s’è rotto. E lui non è stato esente da responsabilità e ha pagato per questo.
    Però si è comportato da gran signore e, personalmente, lo ricordo con piacere. In bocca al lupo, Mister.

    • Kawa lo sai bene che l’Italia è dura tatticamente. Tecnicamente ormai da tempo non è più il campionato più bello del mondo. Ma i suoi tecnici restano in gran parte sopra la media. Se ricordi bene, il suo 433 era piuttosto atipico, con due grandi De Rossi e Strootman (e poi Nainggolan) a fare da cerniera davanti alla difesa, Pjanic più avanti, Florenzi esterno alto che con Maicon si completava benissimo, Gervinho e Totti liberi di fare quello che volevano. Si riconquistava palla piuttosto bassi e Gervinho cominciava a correre col Capitano che lo pescava col contagiri. Se si andava in vantaggio, la Roma diventava letale.
      Ma una volta capito il giochino tutti si sono abbassati ad aspettarci. E lì è iniziato uno spettacolo piuttosto avvilente, fatto di lenta avanzata fino alla trequarti e passaggi all’indietro. Senza mai più trovare il bandolo della matassa, tranne rare eccezioni.
      Certo, anche lì la nostra sfiga cosmica si è ricordata di noi. Gli infortuni che hanno definitivamente tolto di mezzo Balzaretti, Castan e Strootman, il distacco del muscolo di Totti dopo le 9 vittorie, e una gobba capace di fare 102 punti nel suo primo anno.

  5. Beh mister, in tutta onestà era da oltre un annetto che la tua Roma nun se poteva vede’.
    Una volta sgamato il palla a Gervinho e s’abbracciamo, non sei stato più in grado di inventarti nulla. Ma te vojo bene lo stesso per quelle 10 vittorie.
    Comunque, cosa intendi quando dici che con Francesca alleni la lingua ogni giorno?

  6. il primo anno una delle migliori ASRoma dell’era Pallottiana… conquistava i 3 punti con merito e determinazione e forse una delle più massacrate dall’arbitri con l’unico caso nella storia della serie A di un calciatore espulso in seguito alla prova televisiva… la sua fine iniziò con quelle dichiarazioni di fine campionato dove disse chiaramente che se non si vendeva non si comprava, lamentandosi di una società che non riusciva ad assecondarlo nonostante non chiedesse Messi…
    rimane la curiosità di un’altro innamorato di questo “ambiente marcio”…

  7. Cattì e kawa, condivido TUTTO quello che avete scritto ma non posso esimermi da ricordare le “solite macchie”… (nun ce posso fa’ niente, quello che in ambito calcistico me fa soffri’ rimane indelebile, SOPRATTUTTO quando lambisce il grottesco…) almeno 9 per quanto riguarda Rudy… ROMA-bayern, ROMA -empoli, catania-ROMA 4-1, ROMA-spezia, barcellona-ROMA 6-1, a Borisov dopo 30 minuti perdevi 3-0 e al ritorno un pietoso 0-0 con brividi, ROMA-fiorentina 0-2 in coppa italia e ROMA-fiorentina 0-3 coppa uefa…(pure er bis t ha concesso🙈) dimme te se poi tene’ un tale soggetto in panchina…

    • Ma infatti concordo Pa’. Rudi è “morto” dopo il primo anno. Per questo ti dico anche che devi essere più indulgente nei confronti del pelato pazzo di Certaldo. Che ha avuto le sue cadute, ma guarda anche con chi le ha avute. Se ricordi a Manchester andò con una squadra piena di guai e Rosi e Okaka in panca. Uno con quella continuità di rendimento in sei anni e mezzo la Roma non ce l’ha quasi mai avuto. D’accordo il Barone e Capello, ma quelli avevano pure una squadra di campioni, eh? Er poro Spalletti ha dovuto macina’ co’ Cassetti e Tonetto (co’ tutto er rispetto), mica Nela, Maldera, Cafù, Candela…

  8. Oramai è vietato pensare in grande….. essere ROMA e non poter pensare in grande è davvero un controsenso, detto questo provo lo stesso amore irrazionale di quando avevo 10 anni…

  9. Senza un briciolo di dignità.
    Quando a 10 minuti dal termine di Roma-Torino osò sostituire totti con destro, si scatenarono i tottaroli fischiandolo.
    Quando il sultano gli passò davanti gli tese la mano ,ma fu mandato a quel paese dall’onnipotente: peggio di uno schiaffo in faccia. Controllate il filmato.
    Grazie soprattutto a Gervinho aveva infilato 10 vittorie di fila, ma era già in fase calante.
    Fu esonerato e si consolò continuando a percepire il lauto stipendio e la Topolona Francesca.
    Ora blandisce totti.
    Pussa via,

  10. Un allenatore di medio-basso livello che non rimpiango e che non portò niente di nuovo nel calcio italiano . La prima grande stagione fu farina del sacco più che altro di tanti calciatori in cerca di rivincite personali. Poi nelle stagioni successive vennero a galla tutti i limiti tecnici e tattici di questo mister associati a una preparazione atletica del tutto inconsistente. L’inopportuna liason all’interno di Trigoria poi ne decretò giustamente la fine…

  11. Master sono d’accordo con te, a parte come ricordava Kawa, un gioco che seppelliva l’avversario ma poi quell’exploit dei derby,,,, sarei tentato anche a non rispondere agli incompetenti ma una sostituzione è un episodio, come fu quella di Totti e De Rossi da parte di Ranieri, ci sta pure che un allenatore decida,,, Con questo non dico che Garcia potrebbe risolvere con questa rosa,,, la mancanza di risultati,, sicuramente un gioco meno rischioso di quello di Fonseca. Un caro saluto

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