Nel corso del documentario “Hummels – La Finale” in cui Mats Hummels ripercorre la sua carriera e il suo ultimo anno da giocatore professionista alla Roma, il difensore ha raccontato anche dei retroscena. Ecco le sue dichiarazioni.
La città è stata uno dei motivi per cui hai scelto di venire alla Roma?
«Sì, anche. Volevo vivere in una città dove si stesse bene. E inoltre volevo conoscere un’altra cultura, dato che non avevo mai vissuto fuori dalla Germania. Volevo provare qualcosa di diverso». […]
Davvero avevi pensato di lasciare la Roma?
«Se Juric non fosse stato esonerato, probabilmente sarei andato via la settimana successiva. Preferisco giocare male che non giocare affatto. Essere ridotto all’insignificanza è stato davvero brutto, questo mi ha buttato giù. Me ne sarei dovuto andare, altrimenti a un certo punto sarei esploso».
Hai avuto paura che la tua carriera stesse andando in un’altra direzione?
«Sì. Se non fosse arrivato un altro allenatore sarei dovuto andare via, altrimenti sarei esploso. Ho cercato di gestire quella situazione in modo professionale, non dicendo nulla pubblicamente. Ma dentro di me stavo scoppiando, tanto che feci brutte partite anche quando giocai qualche minuto. Dovevo accettarlo, ma allo stesso tempo pensavo: ‘Non me lo meritavo’. Mi ha infastidito quando in conferenza stampa disse: ‘Non guardo il curriculum o ciò che un calciatore ha vinto’. Io pensavo: ‘Non stiamo ottenendo risultati, come ti viene in mente di non provare almeno a farmi giocare?’. Avrei capito la sua decisione in caso di risultati positivi, ma non era così. Io continuavo a pensare dentro me stesso: ‘Sai che so difendere e so come funziona il calcio. Dammi almeno una possibilità …’. Alla fine me l’ha data, una volta sola».
E contro la Fiorentina sei stato protagonista di un autogol…
«Dal punto di vista mentale non ero pronto per giocare. Quando sono entrato in campo ho avuto una sensazione davvero strana. Al secondo colpo di testa mi feci autogol e lì mi sono detto: ‘Forse non è destino’».
E il giorno dopo sei volato a Parigi per la cerimonia del Pallone d’Oro…
«È stato davvero strano. Mi sentivo un po’ fuori luogo, era surreale considerando la situazione che stavo vivendo alla Roma».
L’arrivo di Ranieri?
«C’era tanta pressione e mi dicevo: ‘Se non rendo nemmeno con il terzo tecnico allora ho fallito’. La gente avrebbe potuto pensare che fossi io il problema». […]
Quanto sono importanti gli allenatori?
«Sono la cosa più importante in assoluto nel calcio. Non conta quanto sia forte una squadra, dato che se l’allenatore non è quello giusto i calciatori renderanno al di sotto del loro potenziale. […] Immagina se avessi avuto uno come Juric a vent’anni, ovvero un allenatore che non si adatta affatto al mio stile di gioco e che non punta su di me. La mia carriera avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa». […]
L’errore contro l’Athletic Club?
«Mi ha fatto davvero male. Il fatto di aver tolto a me, alla squadra e ai tifosi la possibilità di vincere un altro titolo internazionale mi ha ferito particolarmente. Il pensiero che potesse essere l’ultima partita della mia carriera in una competizione europea mi ha accompagnato per tutto il giorno prima della gara e già prima dell’inizio della sfida mi sentivo bloccato. Credo di non essermi mai sentito così male in campo in tutta la mia vita, sentivo le gambe pesantissime e non avevo lucidità . E proprio da lì è nato l’errore. Inizialmente volevo fare un lancio lungo, ma poi ho pensato: ‘In questo momento non ho assolutamente la lucidità per farlo. Meglio mantenere il possesso’. Volevo passarla a Mancini, ma poi ho pensato che fosse troppo rischioso perché c’era l’attaccante avversario. E all’improvviso il pallone è andato via, non me ne sono nemmeno accorto. Mi ha dato fastidio il fatto di non essere riuscito a concentrarmi mentalmente, tutta la mia giornata era stata condizionata da quel pensiero: ‘Forse oggi è l’ultima partita internazionale della mia carriera’».
La tua carriera sta giungendo al termine…
«Sì, questa è la mia ultima stagione. Potremmo ancora puntare alla qualificazione in Champions League ed è proprio quello che voglio. Voglio che la squadra ci arrivi e non importa se io sarò in campo oppure no. È semplicemente il mio desiderio: voglio che i ragazzi con cui ho vissuto quest’anno giochino in Champions l’anno prossimo. So di aver dato anch’io il mio contributo. Sarebbe bello avere la sensazione che il tempo passato insieme sia servito a qualcosa di importante».
Hai già deciso che lascerai il calcio?
«Al 100% non si può mai escludere nulla, ma è estremamente improbabile. Se volessi continuare a giocare dovrei ricominciare a farlo a luglio e non ho assolutamente voglia. In più dovrei sacrificare nuovamente la vita privata e soprattutto vedere poco mio figlio. Lui mi aveva detto di giocare per un altro anno e se mi avesse detto di smettere, l’avrei fatto. Avrei bisogno di qualcosa che mi appassioni così tanto da essere disposto a fare di nuovo questi sacrifici. L’unico club per cui lo farei, nella mia sfera emotiva, è il Borussia Dortmund. Non credo che succederà , ma se il Borussia dovesse chiamarmi inizierei a pensarci. Concludere la mia carriera da giocatore del BVB sarebbe un altro pensiero che mi frulla per la testa».
Contro il Milan è stata l’ultima partita in casa della tua carriera.
«Sì».
Che sensazione ti ha dato?
«Alla fine è stato strano, soprattutto perché non ho giocato neanche un minuto. Era una partita in cui un’occasione ci sarebbe anche potuta essere. Devo ammetterlo, fosse successo in una delle altre cinque gare precedenti non avrei detto nulla. Ma non aver giocato contro il Milan fa male considerando ciò che poteva significare per me questo momento. C’è stato un mix di emozioni tra il saluto con la famiglia e il fatto che abbiamo l’opportunità concreta di qualificarci alla prossima Champions League. Sto provando belle emozioni, ma anche un po’ di tristezza perché è finita. Sono deluso di non aver giocato nemmeno un minuto».
Qual è la tua sensazione riguardo all’esperienza a Roma?
«L’esperienza è stata molto interessante dal punto di vista personale. In campo avrei voluto fare il meglio possibile e vincere qualcosa. All’inizio è stata complicata, ma sono molto soddisfatto delle partite giocate in Serie A e in Europa League prima di Bilbao. La gara contro l’Athletic rovina un po’ la valutazione generale, non è stato un finale da sogno».

caro tedesco torna a casa la tua vacanza pagata a Roma è finita.
Se te ne fossi andato, ieri saremmo stati al posto del Tottenham
Interessante questo passaggio : “Mi ha dato fastidio il fatto di non essere riuscito a concentrarmi mentalmente, tutta la mia giornata era stata condizionata da quel pensiero: ‘Forse oggi è l’ultima partita internazionale della mia carriera’”.
Ma anche sorprendente direi, per un giocatore del suo spessore e curriculum.
Praticamente sceso in campo con la tremarella e con l’ansia da prestazione, tipo un 15enne alla sua prima esperienza stile cane de mustafà .
O forse era distratto dal ponentino, dai trapizzini, i supplì, i post su IG, er traffico caotico…
Ma possibile che tutti i disagiati finiscano a Trigoria?
Ha colpito anche me, in particolare perché mi ha riportato alla mente il commento che feci a suo tempo, una cosa tipo “uno così può fare un doppio errore del genere solo se non ci sta con la testa, soprattutto il secondo”.
E sì, perché passi per il primo, ma poi non puoi, tu Mats Hummels, capire che a quel punto il male minore è prendere il gol.
Pazienza, si ricomincia da zero a zero, c’è tutta una partita davanti da giocare 11 contro 11.
E puoi sempre sperare nel miracolo di un portiere in calore come Svilar oppure che il biscaglino si cag@i il gol.
Il secondo errore è una cosa da Pivotto, Cesar Gomez, Loria, Diamoutene, non da Mats Hummels, nemmeno a 40 anni, perché è tutto nella testa, che evidentemente non era lì al San Mamès.
questo fa capire che siamo tutti essere umani , da chi vince il pallone d oro al panettiere sotto casa
Renewal of an additional year
Magari te ne fossi andato prima, Juric o non Juric, invece di distruggerci prima la Coppa Italia con il Milan e poi L’Europa League. Guarda caso e da alllora Ranieri non ti ha fatto più vedere il campo.Non eri e no sei più in condizioni di giocare e un grande campione a quel punto SI RITIRA e le chiacchiere stanno a zero.
dopo l errore a bilbao ho detto esattamente le stesse cose…mi hanno massacrato….ribadisco il concetto…
dall’intervista pare che tutte le cappelle fatte siano colpa di Juric. sono abbastanza sicuro che costui tra qualche mese sparera a zero sulla Roma
invece ti sei fatto le settimana di vacanza romane come siamo fortunati! 3 milioni presi e buttati!!
che chiacchierone. hai stufato
Grazie all’erroraccio di Hummels a Bilbao, la Roma si gioca domenica la Champions.
Una verità scomoda, ma molto plausibile…
intanto in cempions ci va il Tottenham . . .
Ok le prestazioni sono state altalenanti, ma apprezzo umanamente l’onestà di quest’uomo.
Grazie comunque Matts.
A me sembra sincero, si è preso le sue colpe, che doveva dire?
Qua siamo tutti giustizialisti a convenienza, c’è chi sbaglia, ci mette la faccia e viene schifato e chi fa anni di prestazioni mediocri nel migliore dei casi, blatera di personalità e riscatti vari e viene coccolato.
Uomini trattati da pagliacci e pagliacci da uomini.
ex giocatore dalla fine del campionato scorso in Germania!!
é vero!!!
Ce l’ha proprio con Juric… bè non sei il solo, Juric è stato una sciagura per te , per la Roma e per tutti i suoi tifosi. ‘CCI SUA!
certo….ci sono padri che fanno finta di non vedere quanto sia co@@ione il figlio che a 35 anni sta ancora a casa …..fa lavoretti e viene mantenuto dalla famiglia dopo aver partecipato al massimo al campionato di flipper al bar sport….s se si tratta di sparare su un giocatore che ci ha onorato di essere stato con noi ci mettono, astio ,invidia e cattiveria…..e i soldi non sono nemmeno i loro…mah !!!!
col Milan avevi già fatto danni, non era proprio il caso di rischiare ancora
Bello quando bene o male hai vinto tutto e vieni a passare le vacanze a Roma!!! C’hai un futuro da scrittore! La verità è che c’hai ritenuto come una squadra da medio bassa classifica e te ne sei altamente fregato! Dopo De Rossi e Pellegrini sei il terzo scandalo che ha devastato la Roma per 4 mesi! Addio…
bah, se gli va bene finira per fare il commentatore in tv come quegli altri fenomeni di Mattheus e Schweini
juric ci aveva visto bene!
Mi pare che alla fine anche Ranieri lo ha ridotto all’insignificanza. Quest’anno ha fatto più interviste che partite. Di lui alla Roma resterà solo la profezia sulla lazio. E il marchio indelebile nelle due eliminazioni nelle coppe
Wijnaldum 2.0
Grande campione e grande uomo. Mi ha fatto piacere vederlo con la nostra maglia.
Peccato non sia andata troppo bene.
Contro la Fiore non c’era con la testa
Quando c’ha impiccato la partita con il Milan non c’era con la testa
A Bilbao non c’era con la testa
Scuse non accettate
Vacanze finite
Vattene a casa di corsa
“..non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore…un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…” e aggiungerei dall’onestà e dalla capacità di assumersi le sue responsabilità . Grazie Hummels.
Da mooooo che dovevi chiude!
Il vantaggio di essere una squadra che ha vinto e vince poco o nulla è che possiamo permetterci di valutare allenatori e giocatori anche per il valore e i valori che incarnano oltre che per i punti e i trofei che portano.
In questo senso credo che Hummels sia stato un uomo più che degno di indossare la nostra maglia
Un anno fa era titolare in finale champions, Un anno fa, tanto . ma ha fatto una parte di campionato da vero signore, ha fatto degli errori, e Juric si è dimostrato omuncolo e cieco, ottuso. Ma ad Hummels ma gli si deve un gran rispetto , visto i cerebrolesi che giocano a calcio .
troppo facile insultarlo. a me da fastidio la memoria corta , l’insulto facile, il rispetto zero. non è mai e solo una questione di soldi , a volte, per fortuna.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.