I tre colori

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GIALLOROSSI.NET (A. Diofebbo) – 12 Giugno 2013. Più atteso dell’estate, del sole e del bel clima che permette alla penisola intera di scendere in infradito e pantaloncini corti, finalmente è arrivato anche l’annuncio ufficiale riguardo chi siederà sulla panchina giallorossa. Da contratto, rimarrà per due stagioni, quindi dal 2013 al 2015, il tempo necessario per dare continuità alla sua idea di gioco. Dopo trattative, avvicinamenti, rifiuti e allenatori imbavagliati (ogni riferimento ad Allegri è puramente casuale, ops) il nuovo allenatore sarà francese. Dal nome ispanico ma nato, cresciuto e vissuto in Francia, Rudi Garcia quest’oggi ha già scritto la storia. In ottantasei anni appena compiuti, la squadra giallorossa non aveva mai beneficiato della conoscenza calcistica di un allenatore proveniente dalla terra dei Re. Mai un francese aveva preso posto in panchina accanto ai giocatori in tutti questi anni e mai nessun francese aveva affiancato un direttore sportivo giallorosso indicando i giocatori da acquistare.

Pensandoci bene però, qui, a Roma, siamo da un po’ tutti francesi, senza saperlo. Guarda caso la bandiera americana possiede gli stessi colori di quella francese. È vero, la prima ha stelle e strisce, la seconda invece è completamente differente. Ma la componente cromatica è pressoché identica. Cambia solo la prospettiva di vedere le cose. E questo è quello che un po’ ci auguriamo tutti. La società giallorossa, ad oggi, ha in mano una bomba che può decidere di sotterrare o lasciare al Sole, rischiando però di farla esplodere. Siamo al terzo anno ‘americano’ e ora non c’è più tempo per sbagliare. La dirigenza (Sabatini, Pallotta, Zanzi) ha l’obbligo di appoggiare al 101% il nuovo allenatore, farlo sentire saldissimo sulla sua panchina, ascoltare le sue parole e i suoi gridi d’aiuto. Rudi Garcia ha bisogno di sentirsi tranquillo, di sentire la società dalla sua, così come l’intera rosa dovrà mettersi in testa che è lui l’allenatore e che non esistono esoneri o ripensamenti. Se una scelta è stata fatta è perché ci sono motivi validi. Ad oggi, tanti sono i giocatori messi in discussione a partire da Osvaldo e De Rossi, passando per Stek (ormai già lontano) e Balzaretti. E tanti sono ancora i ruoli scoperti, come la porta e la fascia destra, ad esempio. Ma i giocatori messi in discussione possono rivelarsi fondamentali se Rudi sarà in grado di responsabilizzare e di dare certezze a quest’ultimi. Così come i vuoti lasciati nella rosa della Roma potrebbero essere colmati da giocatori che faranno dimenticare in fretta chi c’era prima e chi non c’è mai stato.

Alla stessa maniera, il momento negativo vissuto nel post-derby potrebbe assumere i contorni di una voglia irrefrenabile di ripartire, di rimettere la prima e ricominciare insieme il viaggio con una società unita più che mai affiancata dalla mania romanista che sarà sempre presente nei tifosi (già 15.000 abbonati, ndr). Ecco, forse serve soltanto questo. Un cambio di prospettiva. La stessa prospettiva che, grazie ai miracoli che avvengono nel rettangolo di gioco, se dovesse cambiare, farebbe ritrovare a tutti il sorriso. E, a quelli sono disposti a cambiarla del tutto, potrebbero vedere una bandiera americana trasformarsi in una bandiera francese e viceversa, a seconda delle situazioni. In fondo, il confine è davvero sottile. Forza Roma. Forza Rudi. Forza Pallotta.

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