
ULTIMISSIME AS ROMA – Che la storia abbia detto basta a quota 7.896 rischia di essere più una ragionevole certezza che un tremendo dubbio. Quattro settembre 1994 e 17 aprile 2016, 7.896 giorni di gol, 301, dal primo all’ultimo, dal Foggia all’Atalanta. Forse la storia di esultanze di Francesco Totti, i poster da ciuccio in bocca e dito al cielo, sono davvero finiti ieri a Bergamo. Che poi in fondo, sarebbe tutto così romantico se l’imperfezione di quel numero, il 301, non fosse anche l’imperfezione di una storia che sta finendo nel peggiore dei modi. L’episodio di ieri, se possibile, allontana ancora di più Totti dalla Roma e da una proprietà che anche stavolta, anche in questo nuovo strappo, ha deciso da che parte stare: con Spalletti. E di un Pallotta che non ha intenzione di tornare indietro sui suoi passi: niente rinnovo, il contratto non s’ha da fare. Anche se, per dirla con le parole di Walter Sabatini, c’è un campo che racconta anche altro. Che la verità in fondo non ha solo una faccia, che tutto può essere ammorbidito. Totti invece è destinato a lasciare la Roma: Emirati Arabi o Stati Uniti, gli States di Pallotta, perché tanto il destino ci mette sempre un pizzico di ironia nelle cose.
FUORI ROSA – L’ironia non c’è a Trigoria. Forse andrebbe chiesta in prestito a Valerio Mastandrea, che in un’intervista dei giorni scorsi alla rivista Undici ha spiegato: «Il caso Totti-Spalletti? È un grave problema di famiglia, è troppo complicato prendere posizione». Pure perché l’attrito tra i due ha radici lontane, il passato non si dimentica e forse inquina pure il presente. Mancano cinque giornate alla fine del campionato. SeTotti le giocherà, dipenderà da quanto il livello di arrabbiatura di Spalletti sarà sceso nel corso della scorsa notte. Che il tecnico sia determinato ad andare avanti non c’è dubbio. Qualcuno è pronto a giurare che per farlo sia disposto a chiedere che Tottivenga messo fuori rosa: difficile che accada e nel caso la società proverà a respingere al mittente la richiesta. Tutto sarà più chiaro dopo l’incontro di oggi a Trigoria tra Spalletti, Baldissoni e Sabatini.
CASO DZEKO – Incontro in cui probabilmente verrà affrontata anche la questione comunicazione. Il parallelo messo su tra Dzeko e Totti ha sorpreso molti. Ed è curioso immaginare che proprio nel giorno in cui il dualismo viene ufficializzato, sia l’uno sia l’altro protagonista di fatto si allontanano dalla Roma. Si, perché ieri Dzeko ha fatto di tutto per alimentare le voci negative sul suo conto, di livello non inferiore al conto delle occasioni sprecate. «Era partito bene, poi il gol sbagliato a fine primo tempo lo ha avvolto in una cappa di pessimismo. Ma siamo tutti solidali con lui, è centrale nel progetto Roma e andremo avanti con lui», ha detto del bosniaco il d.s. Sabatini. Frasi strategicamente perfette per non minare la sensibilità di un centravanti che a Trigoria si aspettavano avesse un impatto migliore sul campionato e sulla stagione della Roma. Dzeko ha messo in evidenza limiti tecnici e in qualche caso di personalità. Ha comunque più chance lui di restare rispetto a quelle di Totti. Certo non moltissime, anche perché Premier e Bundesliga lo seguono. Non è un dualismo, questo. È solo lo scenario post Bergamo di una squadra che in 90 minuti ha lasciato per strada due centravanti sulla corsa Champions. Giocare con il falso nove, da mercoledì in poi, forse diventa una necessità e non una scelta.
(Gazzetta dello Sport, D.Stoppini-M. Cecchini)
Cecchini già sa tutto…
Cecchini ringrazia i curvaroli col cervello come bombolo che cadono come idioti nei tuoi articoli destabilizzanti per tirare la volata all inter
Ci vorrebbe ironia a Trigoria Cecchini?
Ma di che cianci?
L’ironia ce la possiamo permettere qua su Giallorossi.net.
A Trigoria ci vogliono un Mister Carogna e test-atletici spietati.
E chi non rende va segato senza pieta’.
al mondo ci sono anche milioni e milioni di persone che non hanno acqua potabile,e per quelle non piange proprio nessuno.
Vincere 3 scudetti in 90 anni quando la juve li vince in un quarto d’ora (gli ultimi 5 strameritatamente e nessuno lo può negare, sviolinate a parte) è frustrante, qui deve cambiare tutto, deve iniziare una nuova era, il popolo romanista è esasperato dal sistemico ed endemico fallimento storico degli appuntamenti che contano, dalle cessioni importanti, dalle liti in famiglia, dai fallimenti di calciatori che da noi steccano, dall’incapacità di portare campioni, dalle radio che condizionano, non se ne può più, hanno colpa tutti, c’è una cappa che avvolge tutto in un manto dì mediocrità storica, ieri ho avvertito tutto il giorno (davvero) conati e bruciore di stomaco ed ho vissuto l’ennesima giornata di esasperazione, non ne posso più.
Concordo con X ma purtroppo di curvaroli alla bombolonne abbiamo molti ed è per questo che da 10 anni facciamo figure di merda. Vai Luciano rompi questa mentalità da perdenti che si riconsolano identificandosi col loro idolo.
Ma per me è tutta una cosa che stanno gonfiando e amplificando in maniera esagerata.
Se Spalletti fosse stato così arrabbiato con Totti,non l’avrebbe mai fatto entrare.
Probabilmente e’ successo uno screzio nello spogliatoio,di quelli del tipo,che quando il campo fa la reprimenda,tutti devono ascoltare,ma nessuno deve rispondere e’ cosi succede così in tutti i posti di lavoro,da chi lavora per una pompa di benzina ⛽,fino alla Roma di Spalletti.
Però tra persone intelligenti,poi si ci chiarisce e gli screzi si superano.
Società assente in maniera vergognosa e qualche giocatore vedi manolas che pensa ad altri lidi ieri Borriello sembrava ibra. È un ambiente dove ognuno fa come caxxxgli pare e se arriva un allenatore che vuole delle regole viene messo in mezzo. Teneteve Totti fino a 50 anni e
Mazzone allenatore.
A me Cecchini fa schifo!!!
E poi è laziale!!!!!
Chi deve dare addio alla Roma non sono solo Totti e Dzeko. Io aggiungo che ora che vadano da un altra parte anche De Rossi (per primo), Maikon, Keita, Vanquer, Zukanovic, Castan, Iago Falque
Cecchini ma da quando la voglia di vincire è un difetto per un club? Va bene per i gobbi non va bene per la Roma! Si continua a parlare di chi resta e di chi va ma si manca e di molto il principio che governa tutte le scelte, ovvero l’interesse di un allenatore a vincere, a portare trofei in casa e rendere la Roma competitiva, tutto questo che in altre squadre è una manna da noi è un problema? Stiamo arrivando al paradosso! Spalletti vuole portare risultati veri e non a parole e chiede la collaborazione di Tutti, Totti compreso. La dimostrazione che lui può essere ancora decisivo è relativa perchè alla classe/esperienza gli si contrappone un limite fisico che non può trovarlo al 100% in ogni match. La rosa andrà rivista ma il problmea non è Totti ma capire se si vuole una squadra vincente.
Fui allora uno dei pochi a schierarsi decisamente contro la vendita di Osvaldo, se quest’anno ci fosse stato Osvaldo (che alla Juve non fiatava) al posto di sto tronco avremmo lottato per il titolo. Non c’è niente da fare, certe cessioni (vedi Benatia, non mi stanchero mai di dirlo) ti disastrano per anni.
Aspettiamo anche il tuo di addio a cecchi’
cecchini , zucchelli e stoppini è chiaro che tirano per l’inter ,spero che nono stante le amnesie che abbiamo si attacchino riccamente al nulla (me so contenuto )