Un «Colosseo» per il dio pallone

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STADIO ROMA ESTERNO
STADIO ROMA ESTERNO
STADIO ROMA ESTERNO

NOTIZIE AS ROMA (CORRIERE.IT, L. VALDISERRI) – Uno stadio da 52.500 posti, espandibili a 60.000 nella zona di Tor di Valle; ecofriendly; collegato con nuove infrastrutture, pagate interamente dai privati, ma accessibili alla comunità anche nei giorni in cui non ci sono in programma partite; legato a marchi multinazionali, perché business is business, ma rispettoso della storia della squadra di calcio e del sacrosanto diritto dello spettatore di vedere la partita con i suoi occhi e non con un cannocchiale. Descritto così è un sogno, ma per il presidente della As Roma, James Pallotta, e per il sindaco della città, Ignazio Marino, il progetto dell’architetto Dan Meis ha tutte le carte in regola per diventare realtà.

I costi e gli sponsor
Lo «Stadio della Roma», questo il nome minimalista in attesa di naming rights (partecipa alla scelta suggerendo un nome su Corriere.it) , viaggerà su due binari di spesa. L’arena costerà circa 300 milioni di euro, ma, come ha spiegato il presidente Pallotta, la somma totale sarà molto più alta: «Il costo finale potrebbe aggirarsi sul miliardo di euro, tutto compreso. Abbiamo stanziato diversi fondi per il club, siamo ottimisti e abbiamo una posizione finanziaria molto solida. Tutto andrà a migliorare le strutture e la squadra. E garantirà molti posti di lavoro, non solo per la sua costruzione ma anche dopo». Della parte finanziaria – prestiti bancari, fondi equity, collaborazione di grandi sponsor internazionali come Nike e Disney – si è occupato il gruppo Goldman Sachs.

Due-tre anni per l’arena
La nuova legge sugli stadi ha snellito alcune procedure e il sindaco Marino vuole correre: «A Pallotta lancio una sfida, vogliamo che Totti e gli altri possano giocare in questo stadio nella stagione 2016-2017. Il Comune di Roma eserciterà una sorveglianza e, responsabilmente, staremo nei nostri tempi: 90 giorni per la valutazione del progetto». Il costruttore Luca Parnasi è pronto: «Quando il progetto verrà autorizzato si potranno portare le ruspe e le gru per iniziare i lavori. Si potrebbe partire entro la fine dell’anno». Una data più probabile per il primo campionato nel nuovo stadio è la stagione 2017-2018.

Le garanzie del sindaco
Il sindaco Marino ha garantito: «Non si aprirà il nuovo stadio della Roma se prima non saranno completate tutte le opere infrastrutturali. Forse non si è capito, ma abbiamo voltato pagina. Vogliamo verificare gli aspetti che riguardano l’equilibrio economico e soprattutto quello che riguarda non solo i tifosi della Roma, che per noi sono molto importanti, ma anche i vantaggi che da questa opera potranno provenire in termini di mobilità urbana. La costruzione avverrà in un’area già urbanizzata, in linea con la nostra volontà di non occupare un nuovo terreno agricolo». Gli ambientalisti, però, sono da tempo sul piede di guerra.

Come l’Anfiteatro Flavio
Dall’esterno lo stadio ricorderà il Colosseo, grazie a una «struttura galleggiante», ben visibile nelle foto del rendering, che vuole mescolare tradizione e modernità. Il tratto distintivo è la Curva Sud, cuore del tifo, «staccata» dal resto dello stadio. Un’idea interessante anche perché permetterà di sfruttare lo stadio anche per eventi più piccoli (concerti, eventi) montando un palco e aprendo solo quello spazio da 14.000 posti.

Connesso con i social network
Poiché si vive nel mondo dei social è prevista la connessione Wi fi in tutta l’area, che, naturalmente, prevede anche ristoranti, un «village» per bambini, un mega store della Nike provvisto di un enorme schermo dove potrebbero essere trasmesse le partite in trasferta della Roma. Accanto a costosissimi box, il global Ceo Italo Zanzi ha promesso anche «prezzi ragionevoli» per i biglietti, garantendo una priorità per gli abbonati. Meglio ancora se sottoscriveranno tessere pluriennali, con annesso sconto. Progettato il paradiso del tifoso, ora bisogna costruirlo.

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