GIALLOROSSI.NET – Dopo Benatia, che sosterrà le visite mediche con la Roma già la prossima settimana (all’Udinese soldi e la metà di Lopez), i giallorossi sono molto vicini a centrare il secondo obiettivo del mercato: l’accordo con il Cagliari per Nainggolan è a un passo. Sabatini ha supervalutato Caprari pur di riportarlo a Roma, perchè Cellino lo aveva espressamente richiesto. Insieme a lui, dovrebbe finire nell’affare anche Verre, che il Cagliari vorrebbe avere per intero. La Roma preferirebbe non perdere completamente il giovane, e resiste alle richieste dei sardi, mettendo sul piatto della bilancia 10 milioni cash, più le metà dei due cartellini. Un’offerta più che sostanziosa che dovrebbe placare l’appetito di Cellino. Già oggi potrebbe esserci l’accordo.
Capitolo Paulinho: la pista che porta al brasiliano è in stand-by, almeno fino alla fine della Confederations Cup. Nonostante alcune voci insistano sul fatto che il centrocampista abbia già un accordo con la Roma, ci risulta che su di lui siano in vantaggio i due club inglesi: Arsenal e Tottenham. Ma occhio anche al Psg e al Real. Nel caso si aprisse un’asta, i giallorossi sarebbero automaticamente tagliati fuori. Insomma, la strada che porta a Paulinho è decisamente più impervia di quella che conduce a Nainggolan.
Per il portiere la Roma non ha mai smesso di pensare a Rafael, ma il Napoli ha sorpassato i giallorossi con un’offerta superiore presentata al Santos: il giocatore, che aveva trovato un accordo con Sabatini, si sta convincendo a dire di si ai partenopei. Se così fosse, Viviano tornerebbe in auge, anche se si continuano a monitorare altri portieri, sia in Italia che all’estero.
Chiudiamo con l’intrigo Jedvaj, affare che sembrava concluso e che invece ha subito una brusca frenata: nelle ultime ore c’è stato un pesante inserimento dell’Arsenal, e la Dinamo Zagabria, club che detiene il cartellino del difensore, ha congelato l’accordo con la Roma. Ora la richiesta è salita a otto milioni, contro i 5 offerti da Sabatini. Basterà un rilancio per chiudere l’affare.