Italia, incubo retrocessione

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ITALIA NAZIONALE NOTIZIE – L’Italia è sempre lì. Sul ring. E come l’anno scorso, rischia il ko. Barcollano gli azzurri e chissà se cadono di nuovo. Stasera, allo stadion Slaski, il nuovo match della verità per la Nazionale. Dal playoff di San Siro contro la Svezia allo spareggio di Chorzow contro la Polonia. Sono passati 11 mesi dalla notte del 13 novembre a San Siro. La differenza, però, è enorme. Perché un conto è non andare al mondiale e un altro retrocedere nella Lega B di Nations League. Non sarebbe una figuraccia come quella fatta con Ventura in panchina, ma la gestione tecnica di Mancini non partirebbe certo come da programma della Federcalcio commissariata che il 22 ottobre avrà finalmente il suo nuovo presidente.

RISULTATO FONDAMENTALE La sfida di Chorzow è da dentro o fuori. La Polonia, battuta in casa giovedì dal Portogallo (2-3), e l’Italia sono nella stessa situazione. Solo con la vittoria si evita la retrocessione dalla Lega A in quella B. Brzeczek sta leggermente meglio di Mancini e non solo perché tra i convocati ha Lewandowski, Piatek e Milik: più gol fatti e quello segnato in trasferta nello scontro diretto di Bologna (1-1). La classifica nel gruppo 3, al momento, premia il Portogallo che, con 6 punti, è vicino alla Final Four, avendo lasciato a 1 punto le rivali. Gli azzurri con i 3 punti sono salvi, avendo il vantaggio anche del confronto diretto. In teoria resterebbero in corsa anche per il 1° posto, dovendo poi sfidare il Portogallo a San Siro. Ma soprattutto l’Italia sarebbe testa di serie nel sorteggio il 2 dicembre a Dublino per le qualificazioni a Euro 2020 e giocherebbe in Lega A pure la nuova edizione della Nations, che può incidere sulle qualificazioni mondiali 2022. Con la sconfitta, è Lega B, anche se potrebbe ancora finire tra le migliori terze (2 su 4 saranno teste di serie a Dublino). Se allo Stadion Slaski sarà pareggio, invece, bisognerà aspettare la sfida del 17 novembre a Milano con il Portogallo (già sicuramente al 1° posto in questo caso) e il risultato della gara di ritorno tra il Portogallo e la Polonia del 20 novembre.

TRAZIONE ANTERIORE Mancini non sembra preoccupato. Non guarda al passato e fa bene: l’Italia, in 8 partite del 2018, ha battuto solo l’Arabia Saudita in amichevole e proprio con il nuovo ct. Raccolto misero: 4 pareggi, da sommare ai 3 ko. Solo 7 reti realizzate. E, dalla notte dell’eliminazione contro la Svezia, ha sempre incassato gol. Ma è l’attacco a preoccupare. Manca il finalizzatore scelto, l’unico centravanti del gruppo è Immobile che però non riesce a prendere quota in azzurro. Sono usciti dalla lista dei convocati, per scelta tecnica, Balotelli e Belotti. E, per infortunio, anche Zaza e Cutrone. Da questa carestia improvvisa e comunque in parte annunciata, è nata la formula senza prima punta. A Marassi, mercoledì sera contro l’Ucraina, la prova generale con Bernardeschi, Insigne e Chiesa. L’idea c’è, ma per ora è mancata l’efficacia. Bernardeschi ha fatto centro solo per la papera del portiere Pyatov. A Chorzow, però, il trio avrà la nuova chance. Vale la pena riprovare, qualche progresso si è visto nell’amichevole di Genova. Perché con Verratti che fa pressing e i terzini che spingono, è possibile che l’Italia riesca ad andare a dama. Non solo per restare nella Lega A di Nations League. C’è in ballo il futuro del nostro calcio. Che, come ha detto Bonucci, è finito sotto zero. E ormai se ne stanno accorgendo tutti.

(Il Messaggero, U. Trani)

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11 Commenti

  1. In Italia i ragazzini non giocano più per strada (come accade ancora in America Latina e Africa, serbatoi inesauribili di fuoriclasse). Le scuole calcio hanno perso il connotato popolare: sono troppo costose, formano calciatori tutti uguali e servono per lo più a soddisfare la vanità dei genitori sulle tribune. Il calcetto, poi, ha dato il colpo di grazia a una cultura (4 mondiali vinti) che aveva sempre garantito nelle generazioni un vasto numero di ottimi, molti grandi giocatori. Sono finiti i tempi di Riva, Rivera e Zoff, ma anche di Baggio, Mancini, Totti, Maldini, Buffon e Pirlo. La maglia Azzurra è una delle più famose in assoluto, simbolo di una potenza calcistica riconosciuta a livello globale. Non può essere svilita così.

    • al giorno d’oggi c’è chi diventa ricco e famoso con un “click”.
      Una passione richiede ben altri sacrifici

    • Bravo Alieno Sdraiato, sottoscrivo al 100%.
      Ho appena letto la storia di quel locale a Milano dove paghi in proporzione inversa al numero dei tuoi followers.
      Sembra una puntata di Black Mirror trasferita nella realtà.
      Il sistema alimenta se stesso all’infinito, e li fa con inquietante voracità.

    • parlare di calcio serve a distrarsi, per chi ha voglia di “indagare” sulla realtà.
      Questo mondo ha alle spalle le sue epoche migliori

    • Credo che non si giochi più per strada neanche nel resto delle nazioni evolute europee. La lettura è più banale secondo me. Altrove i movimenti calcistici sono guidati da management molto più evoluti dei nostri. Certamente in Germania non staranno dormendo dopo l’ultima figuraccia mondiale, peraltro preceduta da un decennio d’oro. Qui sono otto anni che si prendono legnate, e che spettacolo offrono le nostre istituzioni calcistiche? Ma dove pensate che sarebbe stato possibile vedere Tavecchio presidente federale?

    • Credo che un Iniesta esploderebbe anche nelle nostre sgangherate scuole calcio. Il problema vero è il “talento” che non c’è più. L’ultimo è stato Cassano, nato il 12 luglio 1982, il giorno dopo la vittoria al Mundial di Spagna, che ieri ha dato l’addio. Negli anni Sessanta e Settanta le nostre scuole non erano certo migliori e attrezzate, ma sfornavano talenti a valanga (se penso a gente come Pruzzo o Di Bartolomei che non ha fatto i Mondiali – Agostino addirittura non ha mai esordito in Nazionale; oppure a Mancini stesso).
      Non lo so. A me sembra più una questione culturale, o peggio ancora “fisiologica”, alquanto preoccupante: il calcio giocato non attrae più. Mi auguro invece si tratti di un problema organizzativo e strutturale, “banale” come dici tu.
      Un saluto.

    • Una ciclica crisi di talenti ci può stare, la Germania l’ha affrontata agli inizi degli anni 2000. Ma non hanno fatto finta di niente, e in un quinquennio sono risorti. Da noi si è innescato un meccanismo letale a causa del quale si è reso sconveniente investire su un giovane italiano rispetto ad andarlo a pescare in qualche angolo del mondo. Non sono poche le squadre primavera in cui gli italiani sono minoranza. I provvedimenti sono sempre stati cosmetici, mai strutturali. E nel momento più buio partoriamo Tavecchio, fantoccio nelle mani dei soliti noti. Possibile che nelle elezioni federali, il voto più pesante sia quello della lega dilettanti? Poi d’accordo che un Messi emerge dovunque e comunque. Un saluto anche a te.

  2. E’stata già svilita, umiliata,offesa non qualificandosi per i mondiali, per colpa di mister SVENTURA e dei suoi compagnucci di merende juventinu, convocando BALOTELLI( non ci azzecca niente il colore della pelle, SIA CHIARO, E’UNO SCEMO a prescindere, POMPATO DAGLI SCRIBACCCHINI MILANESI), non sapevo della retrocessione in questo nuogo torneo, dopo aver letto il regolamento ho detto ad noi amico scommettiamo che questi sono capaci di retrocedere? Se non vinciamo stasera ci sono serie possibilità.

    • Hai perso la scommessa, grande italia e grande Mancini.
      Messa in campo la formazione migliore possibile, bel gioco e risultato ampiamente meritato.
      Forza azzurri!

  3. La maglia Azzurra stasera è stata onorata alla grande!!! Vittoria meritata e prestazione convincente anche sul piano del gioco (era ora). Mancini sta facendo un bel lavoro: interessante il centrocampo con tre palleggiatori, Verratti (finalmente a buoni livelli), Jorginho (il migliore in campo) e Barella (interessante). Davanti ci vorrebbe un Vieri giovane. Ma forse la strada intrapresa stavolta è giusta.

    • D’accordo, finalmente una prestazione di livello, con personalità e gioco convincente. Ottimo il centrocampo, dove Jorginho e Verratti hanno dimostrato di poter coesistere con profitto. Purtroppo le tante occasioni mancate hanno anche dimostrato che il centravanti non è ancora un optional. E così un paio di sviste difensive potevano anche portare alla beffa finale. Ah, Florenzi è un terzino, e pure un gran bel terzino che qualche fenomeno avrebbe volentieri consegnato a Spalletti. Qualche ammenda per caso?

  4. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

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