AS ROMA NEWS (Gazzetta.it, V. Clari) – Travolgenti, solitarie, regine d’Italia. Sfidanti. Vicine. Ma quanto vicine? Juventus e Roma lo scopriranno domenica, nel duello a punteggio pieno che quest’anno più che mai potrebbe contare tanto. “Pesiamo” le due contendenti (usando anche i dati Opta), reparto per reparto. Partiamo dalla difesa, punto di forza di entrambe, e non solo perché insieme hanno subito 1 gol in dieci gare di A. Maicon è anche attaccante aggiunto, gli esterni della Juve arriveranno fra i centrocampisti, ma la manovra comincia da lì, anche se Bonucci lancia meno che con Conte. Poi chiediamo a voi: quale difesa vi convince di più?
COME GIOCA — Juve: a tre, anche se con meno “integralismo” di una stagione fa: nelle ultime uscite Evra si è spesso abbassato sulla linea di Bonucci e scudieri. Il baricentro della squadra è alto, la squadra resta corta e compatta. I tre usano con parsimonia la trappola del fuorigioco, ma lo fanno “alti”, sui 28 metri e recuperano la palla mediamente sui 40. Il tutto funziona: 0 gol presi, l’assenza di Barzagli non si è sentita.
Roma: a quattro, concedendo a volte agli avversari di avanzare e occupare la trequarti, ma blindando l’area di rigore, dove la percentuale di interventi positivi è alta (49.6). Recuperando palla dietro, c’è più spazio per far partire le frecce davanti. Un solo gol preso, da De Ceglie. Ex juventino, peraltro… E’ il settore più rinnovato in estate, ma è rimasto punto di forza.
UOMO CHIAVE — Juve: Buffon. Il rigore parato a Denis è la punta dell’iceberg, il grosso sono quelle cinque gare da imbattuto, che non saranno un record, ma un’anomalia sicuramente. Gli arriva un tiro vero a partita, e lui è sempre pronto. Parlate con qualunque portiere, e vi spiegherà che è la cosa più difficile. A Totti e compagnia non basterà essere soli davanti all’estremo difensore per fare gol.
Roma: Manolas. Il muro greco pare difendere Roma dai tempi di Augusto, tanto si è calato subito nel ruolo. Due 7 e tre 6,5 in pagella nelle prime cinque. Senza Benatia, con Castan ai box, si temeva chela difesa mancasse di leadership. Come non detto: Kostas è partito meglio non solo del predecessore Mehdi, ma anche di Samuel, Aldair e Mexes. I 15 passaggi intercettati (il migliore della squadra) sono il segno della sua grande capacità di anticipo.